
Come spesso scrivo, quando scopro cosa c’è dietro la storia di ogni singolo Atleta, quasi sempre mi emoziono per quello che si portano dentro e per le motivazioni che li portano ad essere, e a fare, quello che ci entusiasma di loro.
Ma poi ci sono situazioni quasi estreme, come quelle di una meravigliosa Dottoressa, dedica la sua vita a curare i bambini, che oltre che al suo lavoro e all’amore per la sua famiglia, coltiva un’incredibile passione per la corsa che la porta a scegliere di lavorare sempre di notte, con grande gioia dei suoi colleghi di ospedale che non la devono mai sostituire, per poter avere il tempo, di giorno, per allenarsi.
Catherine Bertone non è una che corre per hobby, ma è una grande Atleta di interesse nazionale che stava lottando per poter ottenere il minimo di partecipazione, nella maratona, alle prossime Olimpiadi, esperienza già vissuta 4 anni fa a Rio dove ottenne un buon 25mo posto.
A dispetto della sua età non giovanissima, 47 anni, le sue condizioni fisiche agonistiche sono ottime e, pochi mesi fa, aveva anche ottenuto il suo personale nella mezza maratona, prova molto significativa per misurare lo stato di forma di una maratoneta.
Il rinvio delle Olimpiadi di un anno, quindi, aumenta ovviamente la difficoltà dell’impresa che avrebbe compiuto, quest’anno, nell’ottenere il minimo per il Giappone, ma una Persona di tale spessore interiore può riservare qualsiasi sorpresa, e siamo certi che non mollerà certamente il suo impegno.
Sotto, l’importante messaggio che ha avuto la cortesia di inviarmi e, di seguito, anche un brevissimo ma significativo video invito a tutti di restare a casa.
Le parole di Catherine
“Il rinvio delle Olimpiadi era nell’aria negli ultimi giorni e scelta ineluttabile nel rispetto dello spirito olimpico. Personalmente lo vedo come un’opportunità x tentare la qualifica anche se in questo momento la priorità di tutti dev’essere la lotta contro la pandemia.
L’avere un obiettivo sportivo mantiene la motivazione nella vita quotidiana già normalmente e ora ancora di più. Il carico degli allenamenti va rivisto e bisogna coltivare qualità di perseveranza, tenacia e costanza in assenza delle emozioni che i momenti delle competizioni offrono agli atleti“.