Conosco Alessio da oltre quindici anni e quel che mi aveva stupito, le prime volte che lo vedevo aggirarsi per il mitico campo XXV Aprile di Milano, era il fatto che, nonostante la sua giovane età, avrà avuto circa 25 anni, fosse sempre con in mano un cronometro a prendere i tempi a vari atleti che venivano allenati da altri.
La leggenda narra che, un tempo, fosse stato anche un giovanissimo velocista ma, in realtà, non glielo ho mai chiesto perchè, per me, è sempre stato un coach.
Alessio è il fondatore, nonchè Presidente, di Athletic Elite una ASD nata nel 2012, di cui avevo tanto sentito parlare specialmente perchè, da ben 6 anni, e sarebbero stati sette se uno non fosse saltato per la chiusura forzata del campo, organizza al campo XXV Aprile di via Cimabue a Milano, un meeting regionale molto appezzato, al punto da essere inserito, quest’anno, tra i 10 meeting italiani più importanti.
Ho voluto andare da lui per congratularmi, di persona, per questo importante riconoscimento e per saperne di più sulla sua società sportiva e sul suo meeting.
Era in pista, come tutti i giorni, in mezzo a un sacco di atleti e atlete e mi ha gentilmente dedicato un po’ del suo tempo, mentre diceva a tutti quelli che gli stavano intorno di scaldarsi, perchè sarebbe tornato a brevissimo.
Alessio, hai creato 7 anni fa Athletic Elite. Quanti atleti avete nella vostra squadra?
Ciao Ferdinando, grazie innanzitutto per l’interesse che hai per il mio lavoro. Athletic Elite è una società sportiva nata dall’idea di 4 amici (il sottoscritto + Fabio Frassini, Roberto Severi e Gabriele Buttafuoco) che però, per motivi di budget e mancanza di investitori, non può permettersi di avere una vera squadra di atleti che, in qualche modo, dovrebbe supportare nel loro percorso agonistico.
Noi cerchiamo, invece, di fornire servizi agli atleti già tesserati per altre società e che cercano, nella nostra organizzazione, qualcosa che la loro società non può offrirgli.
Fammi un esempio dei servizi che potete offrire
Il discorso è ovviamente molto lungo ma, per darti un’idea precisa, la prima collaborazione che abbiamo istituito, alla nascita della nostra società, è stata con un giovane nutrizionista (Marco Gallo) che, tramite noi, ha cominciato a prestare i propri servizi a vari atleti, apportando loro un grande beneficio e riuscendo, esso stesso, ad avere una buona risonanza che gli ha permesso, ora, di avere un grande seguito.
Da questo primo collaboratore ne seguirono molti altri in svariati ambiti, e continuano ad aggiungersi.
Molto interessante e un’ottima idea quella di offrirsi, alle società sportive, in quegli ambiti dove siano un po’ carenti.
Un altro servizio di cui siamo molto orgogliosi è l’organizzazione delle trasferte in quelle manifestazioni, indoor o all’aperto, in cui per tradizione, condizioni climatiche e geografiche, si riescono a ottenere prestazioni cronometriche molto buone.
A Magglingen siamo comparsi per la prima volta, nel 2013, grazie al suggerimento dell’amico fraterno Igor Crispi, da sempre alla ricerca di stimoli giusti per i suoi ragazzi.
Ricordo vari atleti, di primissimo piano, che hanno partecipato alle nostre trasferte in torpedone, ottenendo, specialmente uno, un tempo strepitoso, addirittura il record italiano assoluto dei 60 metri.
Parlo di Michael Tumi che proprio durante la nostra prima trasferta in terra svizzera, ottenne un fantastico 6″53 crono peraltro, da lui stesso battuto, di 2″, due settimane dopo ai Campionati Italiani di Ancona, a conferma della attendibilità di quella prestazione.
Quali altri atleti ricordi con particolare piacere?
Marzia Caravelli, su tutti, straordinaria persona che, durante il riscaldamento della sua gara, non lesinava a dispensare consigli alle ragazze che si scaldavano con lei e che, erano quasi incredule, per aver fatto un viaggio in compagnia di un’atleta così importante.
Mi piace citare poi, tra gli altri, gli ostacolisti Hassane Fofana e Lorenzo Perini.
Ma raccontaci del tuo meeting, quest’anno tra i primi dieci in Italia. Come è nato e quali sono le tue aspettative per il futuro, a cominciare dal 2020?
C’è un’idea che sta alla base di tutto quello che faccio: provare a creare, sempre, qualcosa di non scontato, per incentivare chi mi sta davanti a dare, ogni volta, di più.
La stessa filosofia, condivisa con i miei soci, abbiamo cercato di applicarla al nostro meeting che va inteso come una festa dell’atletica, con gare organizzate apposta, per determinati atleti top, al fine di far loro ottenere il miglior risultato possibile e, anche, con l’idea di dare a tantissimi atleti, cosiddetti minori, la possibilità di essere protagonisti insieme ai campioni.
Quando parlo di festa, poi, intendo la creazione del grande contorno, per gli appassionati della corsa e del benessere fisico, di vari stand dove provare prodotti legati, in qualche modo, alla loro attività sportiva. Tutto questo, quando possibile, con l’ausilio della musica a palla.
Il nostro ultimo meeting, il sesto, svoltosi a giugno, è cominciato la mattina con i lanci, è finito la sera tardi, verso le 22, con le ultime gare di mezzofondo e, dopo, abbiamo anche organizzato una festa in discoteca, sino alle 5 del mattino.
Per il 2020, cercheremo di fare ancora meglio ma non dipende solo da noi e, quindi, non posso che augurarmi che la buona risonanza mediatica avuta dall’ultima edizione faccia si che, qualche altro sponsor, possa aiutarci a dare ancora di più.
Non solo coach, quindi, ma anche personal trainer, organizzatore di eventi, in pista e fuori.
3 anni fa mi era stato proposto di lavorare all’interno di un’azienda, ma questo mi avrebbe precluso la possibilità di poter allenare atletica che, oltre ad essere parte importante della mia vita, mi ha aiutato in tanti momenti difficili grazie anche a persone di grande spessore, come il mio coach Aldo Maggi.
Allora, ho deciso di conciliare vita e passioni mettendomi in gioco come personal trainer e cercando di crearmi una figura, all’interno dell’organizzazione di eventi sportivi, lavorando con agenzie e aziende.
Aprirò, a breve, il nuovo centro A2 Training Milano, in via Cirillo 10 (a 100 metri dall’Arco della Pace) con il mio socio Alessio Lombardi, anche lui allenatore di atletica, con cui condivido strategie e modo di concepire lo sport.
La mia più grande soddisfazione sta nel vedere le persone stare meglio, siano essi atleti affermati, sia normali individui che si affidano a me, magari per qualche problema da risolvere.
C’è una storia, in particolare, che vuoi raccontarci per chiudere questo bellissimo incontro?
La più bella è, certamente, quella di un ragazzo, che seguo da pochi mesi, vittima di un incidente stradale per cui ha dovuto subire decine di operazioni e per il quale, molti avrebbero scommesso poco sulla sua crescita personale e fisica.
Matias, aiutato dalla famiglia e dall’affetto di tante persone (tra cui la mia amica Giusy Versace), dalla sedia a rotelle è passato a correre i 100 metri, proprio al Meeting Athletic Elite, segno che veramente l’essere umano non ha limiti e che il nostro corpo ha potenzialità straordinarie.
Ecco, cercare di capire e aiutare le persone a superare certi limiti è la sfida che mi da forza quotidianamente e che mi accomuna, credo, a tanti allenatori che conosco e stimo.