I 5 finalisti degli Awards di World Athletics

    Ridotti da 10 a 5 i candidati per il premio di atleta dell'anno

    Sono stati annunciati ieri i nomi dei 5 uomini che si contenderanno il prossimo 1 dicembre, nel corso degli Awards di World Atheltics, il prestigioso riconoscimento di miglior atleta del 2021.

    Come ben noto l’elenco iniziale comprendeva 10 nominativi, tra cui a sorpresa nessun azzurro nonostante i trionfi olimpici, ed ora la cerchia è stata ristretta sulla base dei voti del World Athletics Council, che sono valsi per il 50%, e quelli del World Athletics Family e delle piattaforme social attribuiti dai tifosi di tutto il mondo, entrambi con valore del 25%.

    Tra i cinque finalisti, i primi tre nominativi sono quelli ampiamente previsti che si contenderanno, con certezza, il prestigioso riconoscimento e di seguito ve li indichiamo con alcune note di riferimento sulla loro straordinaria stagione.

    Karsten Warholm (NOR): 400m ostacoli

    Con la sua vittoria ai Giochi Olimpici di Tokyo, l’ostacolista norvegese dei 400m ha prodotto una delle prestazioni più sensazionali nella storia dell’atletica.

    Pochi giorni dopo che il suo principale avversario Rai Benjamin aveva avvicinato il vecchio record del mondo di Kevin Young ottenuto con 46″78 alle Olimpiadi di Barcellona, vincendo i Trials Olimpici in 46″83, Karsten ha battuto il 1 luglio ad Oslo in Diamond League tale record con il fantastico crono di 46″70.

    Con queste premesse la sfida olimpica si presentava con grandissime aspettative ma queste sono state abbondantemente superate visto che Warholm, stimolato sino alla fine dal suo grande rivale Benjamin ha trionfato con un altro incredibile record mondiale di 45″94, in una gara in cui i primi tre atleti hanno chiuso con un tempo inferiore al vecchio record del mondo di Young.

    A fine stagione Karsten ha trionfato anche nella finale della Diamond League con la vittoria di Zurigo in 47″35.

    Karsten Warholm (foto Olympic Games)

    Ryan Crouser (USA): getto del peso

    La stagione 2021 del lanciatore statunitense è stata semplicemente perfetta con una serie di vittorie, in ogni gara disputata ma, soprattutto con una media nelle misure ottenute straordinaria.

    Imbattuto in tutte le 15 gare ha lanciato oltre i 22 metri per ben 58 volte. Solo altri cinque uomini al mondo hanno superato questa barriera quest’anno e nessun altro uomo nella storia ha raggiunto più di 50 lanci oltre i 22 metri in tutta la carriera.

    Crouser ha battuto il record mondiale indoor nella sua seconda gara dell’anno, lanciando 22,82 metri e poi, cinque mesi dopo, ha ottenuto quello all’aperto al suo nome con un lancio di 23,37m ai Trials olimpici statunitensi.

    Ha vinto l’oro a Tokyo con un record olimpico di 23,30m, vicinissimo quindi al suo record, poi al suo ritorno negli Stati Uniti ha vinto a Eugene con un record di Wanda Diamond League di 23,15m.

    Poche settimane dopo, ha vinto anche il il trofeo del Diamante con un altro lancio ben sopra i 22 metri a Zurigo.

    Lo abbiamo inserito come nostra seconda preferenza, ma certamente sarà una dura lotta con il norvegese per il riconoscimento finale perché nessuno come loro ha lasciato un segno così indelebile quest’anno.

    Armand Duplantis (SWE): salto con l’asta

    Mondo ovviamente non si discute con i suoi due record del mondo, indoor e outdoor, ottenuti a soli 20 anni lui che tra pochi giorni, il 10 novembre, ne compirà 22.

    Quest’anno ha raggiunto 14 salti da sei metri, più di qualsiasi altro saltatore nella storia in una sola stagione, oltre a vincere l’oro olimpico, il titolo europeo indoor e il trofeo della Diamond.

    Duplantis ha vinto l’oro olimpico con 6,02 m alla finale di Tokyo, il secondo più alto nella storia dei giochi e, quest’anno, ha superato come misura massima 6,10, sia al coperto che all’aperto, vincendo 15 delle 17 competizioni a cui ha partecipato dove, per 11 volte, ha anche tentato il nuovo record del mondo di 6,19m.

    Certamente il terzo grande pretendente al titolo di atleta dell’anno con gli altri due che hanno ottenuto qualcosa più di lui, a nostro avviso.

    Eliud Kipchoge (KEN): maratona

    Il leggendario corridore keniota ha corso solo due volte nel 2021, situazione assolutamente normale per chi corre le maratone che possono essere disputate in competizione massimo 3, eccezionalmente 4 volte in un anno.

    Ha aperto la sua stagione in aprile alla NN Mission Marathon di Enschede correndo contro 45 maratoneti di classe mondiale, tutti alla ricerca di tempi veloci e minimi di qualificazione olimpica, ma li ha surclassati tutti, vincendo di quasi due minuti in 2h04’30, un crono che valeva la miglior prestazione mondiale dell’anno, in quel momento.

    Il grande obiettivo della sua stagione, tuttavia, erano i giochi a cinque cerchi dove ha mantenuto il suo titolo olimpico di Rio 2016, sulle strade di Sapporo, vincendo con il tempo di 2h08’38, 80 secondi davanti al secondo classificato, il più grande margine di vittoria in una maratona olimpica maschile dal 1972.

    Joshua Cheptegei (UGA): 5000m e 10.000m

    Il mezzofondista ugandese, dopo i due record del mondo ottenuti nel 2020 sui 5000 e 10000 metri, ha disputato un’ottima olimpiade con due medaglie olimpiche oltre a varie vittorie nei circuiti Wanda Diamond League e Continental Tour Gold.

    Ha conquistato prima l’argento nei 10.000m ai Giochi olimpici di Tokyo, poi una settimana dopo l’oro nei 5000m con 12’58″15, il secondo tempo più veloce nella storia delle Olimpiadi.

    Le sue due medaglie, d’oro e d’argento, rappresentano il miglior bottino a livello individuale di qualsiasi atleta maschio ai giochi.

    Joshua Cheptegei (foto Olympic Games)
    Sport OK Junior