Antonio Baldassare Infantino è un 30enne velocista italiano, specialista di 100 e 200 metri, nato e residente in Inghilterra a Londra da genitori italiani, che ha ottenuto nel 2016 la possibilità di gareggiare per la nazionale italiana a seguito dell’acquisizione della relativa cittadinanza.
Infantino è certamente definibile un atleta di buon livello ed anzi, sino a pochi anni fa, quando non vi era stata l’esplosione di vari talenti quali Tortu, Jacobs e Desalu, si sarebbe anche detto di meglio per lo standard azzurro di prima, ma in ogni caso vanta personali quali 10″26 sui 100 e 20″41 sui 200, la sua disciplina preferita in cui ha conquistato due titoli nazionali assoluti nel 2019 e nel 2020, oltre che aver disputato gli Europei di Amsterdam nel 2016, i Mondiali di Doha nel 2019 e le recenti Olimpiadi di Tokyo 2021.
Antonio, peraltro, ha spesso fatto parte della squadra azzurra della 4×100, quasi sempre quale riserva e, in tale ruolo, era anche presente in Giappone a sostegno della formazione che ha conquistato l’oro olimpico.
Due giorni fa, è uscito uno scarno comunicato sul sito federale in cui si riportava la notizia che l’atleta era stato sospeso in via cautelare dalla Nado Italia, l’agenzia nazionale dell’antidoping, per aver violato gli articoli 2.1 e 2.2 del regolamento sull’uso e la presenza di sostanze vietate.
Naturalmente questa non è assolutamente una condanna definitiva, non è peraltro ancora stata indicata quale tipo di sostanza proibita sarebbe stata trovata nelle analisi fatte, e comunque Antonio potrà difendersi nel migliore dei modi attraverso una sua memoria difensiva in attesa anche delle controanalisi.
Quel che possiamo aggiungere, su quanto letto nella sentenza di sospensione, è che gli articoli contestati riguardano sia l’eventuale ‘uso o tentato uso di una sostanza vietata o di un metodo proibito da parte di un Atleta’, argomento presente nell’articolo 2.2, sia ‘la presenza di una sostanza vietata o dei suoi metaboliti o marker nel Campione biologico dell’Atleta’, elemento inserito nell’articolo 2.1 del regolamento.
In ogni caso una brutta notizia che macchia la bellissima atmosfera di questi giorni di celebrazioni generali per lo straordinario 2021 dell’Atletica Italiana e che, naturalmente, sta cominciando ad essere riportata da vari siti internazionali perché Infantino è certamente un atleta di interesse nazionale.
Abbiamo voluto provare, in ogni caso, ad interpellare direttamente Antonio per cercare di capire meglio cosa sia realmente successo e lo ringraziamo veramente per averci risposto, pur nel momento di estrema difficoltà emotiva che sta vivendo.
Senza entrare nel dettaglio specifico di quanto chiestogli e delle sue precise risposte, per una forma di discrezione nei suoi confronti, possiamo dire come lui sia molto turbato da quanto accaduto, ma anche estremamente fiducioso che tutto possa risolversi nel migliore dei modi.
L’esame incriminato dovrebbe essere uno fatto in Italia, nel mese di luglio, proprio poco prima della partenza per le Olimpiadi, il cui esito iniziale è risultato negativo ma poi, probabilmente nell’ambito di dati evidenziati dal passaporto biologico dell’atleta, potrebbero essere emerse delle discrepanze che hanno portato a un’approfondimento di quel test, con la scoperta di qualcosa che ha suggerito di creare il provvedimento di sospensione per ora in atto.
Queste le nostre personali ipotesi, ma per adesso non ci resta che attendere i prossimi sviluppi della vicenda.