Christian Coleman è stato sospeso due anni per violazione della normativa antidoping, non essendosi reso reperibile a tre controlli antidoping nello spazio di 12 mesi, circostanza che automaticamente ha fatto scattare la squalifica.
Lo statunitense, oro mondiale nei 100 lo scorso anno a Doha, se la condanna verrà confermata anche dopo l’appello che potrebbe essere fatto, entro 30 giorni, alla Corte arbitrale dello sport, salterà le prossime Olimpiadi e rientrerà in gara nel mese di maggio 2022, poche settimane prima dei Mondiali di Eugene.
I mancati test sono avvenuti nei mesi di gennaio, aprile e dicembre 2019, dopo che l’atleta aveva sfiorato e scampato, per un cavillo, la squalifica anche l’anno scorso per lo stesso motivo.
“Penso che il tentativo in dicembre sia stato fatto appositamente per farmi mancare un test” la dichiarazione polemica fatta da Coleman dopo aver appreso della sentenza.