Complessivamente a Doha saranno in lizza oltre 1.900 atleti provenienti da 209 nazioni. Fra questi figurano 38 campioni del mondo individuali di Londra 2017.
Il medagliere di due anni fa registrò il dominio degli Usa, davanti a Kenya e Sudafrica. Per gli Stati Uniti quello di Londra fu un ritorno in auge dopo il deludente bilancio di Pechino 2015 (da cui uscirono terzi, alle spalle di Kenya e Giamaica).
UNO SGUARDO AL GIAPPONE
Doha 2019 cade a nove mesi dalle Olimpiadi di Tokyo 2020. Il Qatar sarà quindi un test serio in vista dei Giochi. L’Italia porta 66 atleti, 34 uomini e 32 donne. Il più giovane dell’intera spedizione azzurra è lo staffettista Edoardo Scotti (9 maggio 2000).
OSSERVATO SPECIALE
Oltre alle gare di velocità che da sempre infiammano il pubblico, in Qatar gli occhi saranno puntati sul salto in alto, visto che il campione mondiale in carica Mutaz Barshim è l’idolo di casa: detiene i record asiatici della specialità con la misura di 2.43 all’aperto.
Noi portiamo ‘Gimbo’ Tamberi e Stefano Sottile per la gara maschile; Alessia Trost ed Elena Vallortigara in quella femminile.
IL GRANDE ASSENTE
Doha 2019 sarà il primo Mondiale, da Helsinki 2005, che non vedrà in scena Usain Bolt: il giamaicano ha partecipato a sette edizioni consecutive scrivendo la storia della velocità, per poi ritirarsi nel 2017.
Salta quello che sarebbe stato il suo ottavo mondiale di fila, a cui invece non mancherà l’eterno Justin Gatlin: anche lo statunitense (oro a Londra 2017) era presente dodici anni fa in Finlandia, dove firmò una doppietta d’oro, 100 e 200. Oggi, con 37 anni suonati, è ancora nell’Olimpo dei fulmini.
Probabilmente il favorito è Christian Coleman, ma attenzione a Michael Rodgers e al giamaicano Yohan Blake, oltre al canadese De Grasse e gli africani Simbine e Oduduru.
Il nostro sogno è quello di vedere Pippo Tortu e Marcell Jacobs in finale: i nostri ragazzi dovranno sfoderare i loro tempi migliori per lasciare il segno in Qatar.