Linda Olivieri (Foto Fidal Colombo)
Linda Olivieri (Foto Fidal Colombo)

Lindi o Linduzza (sono solo due dei suoi 5 soprannomi) si definisce puntualmente in ritardo.

Mi pare il colmo se ripenso al giorno in cui la vidi per la prima volta – era il periodo degli Europei di Berlino 2018 – quando mi disse che il suo personale sui 400 hs era di 57″ spaccati. Io risposi con un “wow”, perché pensai cavoli con tutti i centesimi che ci sono (sono 100, sono tanti 100!) è stata così precisa da fermare il cronometro proprio sullo 00.

Invece a lei questa cosa non è che la esaltasse molto, in effetti a pensare che per un centesimino la voce del verbo correre si sarebbe coniugata sul 56… insomma sapeva di beffa. Ma Linda gli ostacoli li salta per professione, quindi anche quel maledetto 56 l’ha saltato bellamente, rinfrescando d’un botto il record con un bel 55″97 confezionato quest’anno!

Ventunenne torinese, bionda, sempre sorridente, oggettivamente simpatica. Linda rappresenta le Fiamme Oro e si ispira all’ex ostacolista statunitense plurititolato Edwin Moses.

Ama il cinema, non chiedetele quale sia il suo film preferito perché sarebbe una tortura, forse seconda solo al solletico, che proprio non sopporta.

Altruista e onnivora (“non mangio per vivere ma vivo per mangiare”), adora il gelato e le serie tv, quelle belle. Breaking Bad e Peaky Blinders su tutte, se non consideriamo Il Trono di Spade “rovinato dall’ultima stagione”.

Ah, i suoi altri tre soprannomi sono Lì, Linda bella (by sua mamma e un suo amico) e… John (vabbè in amore vale tutto).

Non sa definire il colore dei suoi occhi ma ha ben in mente cosa le piacerebbe portarsi a casa da Doha: “Fare il personale, per me è l’ambizione di ogni gara”.

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