Roberta Bruni (foto Fidal/Colombo)
Roberta Bruni (foto Fidal/Colombo)

Avremmo potuto vederla cappottare avversarie sul tatami, invece Roberta Bruni ha deciso di finirci lei su un materasso, ma più soffice e dopo aver spiccato il volo con un’asta. Da piccola praticava judo, La Bruni, poi una supplenza a scuola ha fatto scattare lo sliding doors che l’ha portata a diventare l’astista per cui l’Italia farà il tifo ai Mondiali di Doha.

Romana di 25 anni del C.S. Carabinieri, è grata a genitori e nonni che ogni giorno dopo la scuola la portavano a Rieti consentendole di esprimere il suo talento.

Il salto con l’asta non è certo il ping pong, richiede attrezzature e spazi che potrebbero scoraggiare chi non ha la dovuta determinazione. Non è il caso di Roberta, ragazza che si definisce folle e spericolata, decisamente predisposta per gli sport e in particolare per la disciplina che l’ha portata in Qatar. Come se fosse scritto nel destino.

Più che al Fato però La Bruni crede all’impegno, perché “il lavoro paga sempre”. Questo è il suo mantra, una frase un po’ alla Forrest Gump, suo film preferito. Ecco, lui sì che diventò un campione di ping pong (ma anche maratoneta e influencer del running… oh Bruni mi hai fatto venire voglia di rivederlo).

Ma adesso è tempo di scrivere il proprio film, tra le palme e i grattacieli di Doha. Il proposito di viverlo intensamente e con il sorriso è già un buon inizio; un posto in finale (con PB) sarebbe il lieto fine più desiderato.

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