La stagione in pista della grande atletica internazionale è ormai praticamente finita, ma continua invece lo straordinario momento agonistico del 17enne saltatore azzurro Mattia Furlani, appartenente sino alla fine dell’anno alla categoria allievi, che peraltro ha gareggiato ancora brillantemente sino a pochi giorni fa nei campionati societari under 18, il quale è entrato nella finale a tre degli Oscar dell’Atletica Europea per le stelle emergenti, vale a dire il premio che ogni anno European Athletics conferisce all’atleta giovane, uomo e donna, che si sia maggiormente distinto per i risultati ottenuti.
Per il giovanissimo talento reatino, che compirà 18 anni solamente il prossimo 7 febbraio 2023, è un riconoscimento straordinario in considerazione del fatto che tutti gli altri 9 atleti scelti inizialmente fossero nella maggior parte dei casi più grandi di lui, e già il fatto di essere in mezzo a loro sembrava il massimo che Mattia potesse raggiungere per quest’anno, ma invece la sua straordinaria esplosione agonistica è stata ulteriormente premiata e sarà presente nella serata finale della premiazione dei Golden Tracks, che si terrà il 22 ottobre prossimo a Tallinn in Estonia.
Il terzetto delle meraviglie che si contenderà il titolo di Men’s Rising Star 2022, l’astro nascente europeo, sarà composto oltre che da Mattia dal formidabile ventenne discobolo lituano figlio d’arte, Mykolas Alekna, argento mondiale a Eugene, e dal mezzofondista olandese Niels Laros, che ha realizzato in stagione i nuovi record continentali under 18 nei 3000 e 1500 metri, specialità quest’ultima in cui ha anche vinto l’oro europeo di categoria a Gerusalemme.
Mattia, in realtà, è stata votatissimo sui canali social che avevano un peso del 25% sulla decisione finale, risultando il preferito sulla pagina Instagram di European Athletics, ma certamente ha avuto un grande riscontro anche nelle preferenze espresse dalle varie federazioni, dai media e da un panel d’esperti.
Il vincitore succederà allo specialista francese dei 110 ostacoli Sasha Zhoya mentre, al femminile, a ereditare il titolo che nella scorsa stagione è stato dell’olandese Femke Bol, sarà lotta tra la serba Angelina Topic specialista nel salto in alto, l’estone Karmen Bruus anche lei dell’alto, e la greca Elina Tzengko del giavellotto.
Ricordiamo che Mattia nel 2022 ha conquistato il titolo europeo under 18 a Gerusalemme, nella sua categoria da allievo, sia nel salto in lungo con lo strepitoso record italiano di categoria di 8.04, già suo in ogni caso per aver raggiunto qualche settimana prima la misura di 7,87 che superava il record storico del mitico Andrew Howe, che nel salto in alto.
Successivamente Furlani ha partecipato anche ai campionati del mondo under 20 a Cali in Colombia, con atleti più grandi di lui di 1 o 2 anni, e si è piazzato molto bene in settima posizione finale nel lungo e in ottava nell’alto, partecipando anche alla tappa di Montecarlo di Diamond League dove ha saltato a 7,90.
Il lituano Mykolas Alekna, campione d’Europa assoluto nel lancio del disco in cui è stato anche argento a Eugene, appare certamente il grande favorito per la vittoria finale ma tutto può succedere perché le tendenze di quest’anno sembrano voler premiare gli atleti particolarmente giovani quali l’altro 17enne in lizza, l’olandese Niels Laros.
Gli oscar europei dell’atletica assoluti
Oggi dovrebbero essere ufficializzati anche i nomi dei tre finalisti maschili e di quelli femminili per il premio assoluto e ricordiamo che, tra le dieci candidature degli uomini, ci sono i nomi degli azzurri Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi, che dopo la straordinaria stagione del 2021 che li aveva visti soprattutto vincitori della medaglia d’oro olimpica a Tokyo, rispettivamente nei 100 metri e nel salto in lato, hanno in gran parte confermato quanto di straordinario fatto e, nonostante varie difficoltà incontrate da entrambi sul proprio percorso, hanno conquistato due importanti successi a testa, con il velocista capace di vincere l’oro mondiale indoor sui 60 metri a Belgrado e quello europeo sui 100 a Monaco di Baviera, impresa quest’ultima riuscita anche al saltatore che ha poi bissato pure la vittoria dell’anno passato nella finale di Diamond League.
Da ricordare, come titoli di merito per Tamberi, anche il bronzo dei campionati iridati al coperto in Serbia e un buon quarto posto ai mondiali all’aperto di Eugene ma sicuramente, per entrambi i nostri rappresentanti, non sarà facile puntare ad una delle prime tre posizioni ma lo sapremo tra poche ore.
Tra gli altri 8 candidati, infatti, vi sono nomi prestigiosissimi tra cui su tutti, colui che di fatto è l’attuale icona dell’intera atletica mondiale, lo specialista del salto con l’asta Armand Duplantis, che anche quest’anno ha vinto ogni cosa tra cui 2 titoli mondiali, 1 europeo, la finale del Trofeo del Diamante, oltre ad avere portato il proprio record del mondo a 6.21, per cui appare inimmaginabile come il premio non possa essere assegnato al 22enne svedese di origini statunitensi.
Tra gli altri, vanno certamente evidenziati campioni del mondo in Oregon quali il mezzofondista norvegese Jakob Ingebrigtsen sui 5000 metri, il portoghese Pedro Pichardo nel salto triplo, entrambi capaci anche di vincere gli europei, ma pure il mezzofondista britannico Jake Wightman oro di Eugene sui 1500 e poi argento a Monaco di Baviera sugli 800, autore della stessa impresa dello sloveno Kristjan Ceh nel lancio del disco, il francese Kevin Mayer campione del mondo in Oregon nel decathlon, e infine due argenti iridati quali il greco Miltiadis Tentoglou e il polacco Wojciech Nowicki, capaci poi di conquistare l’oro agli europei rispettivamente nel lungo e nel martello.
L’Italia, in ogni caso, ha nella categoria maschile assoluta ben due candidati ed è l’unica nazione a godere di tale privilegio che rappresenta di per se già un eccellente motivo di prestigio.