Jacobs e Tamberi esclusi dalla finale dei Golden Tracks europei

    I due azzurri non superano la selezione tra i 10 candidati iniziali

    La stagione in pista della grande atletica internazionale è definitivamente terminata e le prossime settimane, mentre gli atleti di tutto il mondo stanno svolgendo la loro preparazione invernale, saranno dedicate a vari riconoscimenti per coloro che si sono maggiormente distinti e, il primo di questi, sarà l’Oscar dell’Atletica Europea, vale a dire il premio che ogni anno European Athletics conferisce all’atleta, uomo e donna, che abbia ottenuto le prestazioni più significative.

    Tra i 10 candidati maschili per i premi che verranno assegnati nel corso della premiazione finale dei Golden Tracks, la cui cerimonia si terrà il 22 ottobre prossimo a Tallinn in Estonia, c’erano anche i due azzurri Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi ma, l’impresa di  poter ottenere un posto tra i tre finalisti che si sarebbero poi contesi la vittoria, era subito apparsa alquanto complicata per la concorrenza particolarmente prestigiosa, e infatti i nostri due rappresentanti non figurano tra i nomi dei tre finalisti, che saranno il primatista del mondo e campione olimpico, mondiale ed europeo del salto con l’asta, Armand Duplantis, il mezzofondista norvegese Jacob Ingebrigtsen, e il saltatore in lungo greco Miltiadis Tentoglou.

    Grande onore in ogni caso per i due straordinari atleti italiani che, dopo  il fantastico oro olimpico dello scorso anno nei 100 metri per Jacobs, che ha vinto anche quello della staffetta 4×100, e nel salto in alto per Tamberi, hanno conquistato nel 2022 due importanti successi a testa, con il velocista capace di vincere l’oro iridato indoor sui 60 metri a Belgrado e quello europeo sui 100 a Monaco di Baviera, impresa quest’ultima riuscita anche al saltatore che ha poi bissato la vittoria dell’anno passato nella finale di Diamond League.

    Da ricordare, come titoli di merito per Tamberi, anche il bronzo dei campionati iridati al coperto in Serbia e un buon quarto posto ai mondiali all’aperto di Eugene ma oggettivamente, i contenuti tecnici dei tre finalisti che andremo ad analizzare sotto più nel dettaglio, sono stati certamente superiori.

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    Armand Duplantis

    Dopo 54 tentativi, ha migliorato il suo record del mondo con un salto di 6,19 m al coperto a Belgrado all’inizio di marzo e questo è stato solo l’inizio di un’eccezionale stagione 2022, che l’ha visto subito dopo ottenere un altro primato a 6,20 m, nella stessa città, due settimane dopo, in occasione dei campionati mondiali indoor.

    In condizioni di umidità, Duplantis ha ottenuto poi un record mondiale stagionale all’aperto di 6,16 m sulla pedana di casa a Stoccolma, un’anticipazione di ciò che sarebbe seguito ai campionati mondiali in Oregon, dove ha superato il suo terzo record mondiale della stagione, e il quinto della sua carriera, con un salto di 6,21 m. Un’analisi più attenta del volteggio ha rivelato che Armand ha superato l’asticella di ben 8,2 centimetri.

    Un mese dopo Duplantis ha difeso con successo il suo titolo europeo ottenuto a Berlino 2018, a Monaco di Baviera, migliorando il suo record di campionato con 6,06 m in una serata piovosa.

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    Jakob Ingebrigtsen

    La superstar norvegese ha completato la serie di titoli importanti quest’anno all’età di 21 anni, ma sorprendentemente non nella sua gara preferita.

    Dopo la sconfitta a sorpresa contro il britannico Jake Wightman nei 1500m ai campionati del mondo in Oregon, Ingebrigtsen ha raddoppiato gli sforzi e si è aggiudicato la vittoria in una tattica finale dei 5000m nell’ultimo giorno dei campionati.

    A questo sono seguite altre due medaglie d’oro ai campionati europei di Monaco. Quattro anni dopo aver fatto la sua comparsa sulla scena vincendo i 1500m e i 5000m in due serate consecutive a Berlino, Ingebrigtsen ha difeso entrambi i titoli in modo magistrale, portando a otto il suo bottino di titoli europei assoluti.

    Dopo aver vinto i 5000m in 13’21″13, il norvegese si è aggiudicato i 1500m in modo pressoché inarrestabile ed è stato premiato con il record dei campionati di 3’32″76 e un margine di vittoria di quasi due secondi.

    Ingebrigtsen ha anche stabilito il primo record mondiale della sua carriera al coperto a Lievin, dove è diventato il primo atleta a infrangere la barriera delle 3’31 nei 1500m con un tempo di 3’30″60.

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    Miltiadis Tentoglou

    Il saltatore greco ha ulteriormente rafforzato la sua fama di essere in grado di dare il meglio di sé negli eventi più importanti.

    Tentoglou ha realizzato il salto più lungo al coperto del decennio per vincere il titolo mondiale indoor a Belgrado con 8,55 m, una misura che lo ha portato al sesto posto nella lista mondiale indoor di tutti i tempi davanti a Robert Emmiyan (8,49 m), Juan Miguel Echevarria (8,46 m) e Mike Powell (8,44 m).

    Il ventiquattrenne era sul punto anche di vincere i campionati mondiali in Oregon, prima di essere respinto al secondo posto all’ultimo turno dal cinese Wang Jianen, ma il greco ha ritrovato il suo tocco di Mida ai campionati europei di Monaco di Baviera, riconquistando il titolo con il record dei campionati e primato mondiale stagionale di 8,52 metri.

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    Ricordiamo che gli altri 5 atleti candidati, che non sono riusciti ad accedere alla finale a tre maschile, sono stati il portoghese Pedro Pichardo nel salto triplo, oro sia mondiale che europeo e la sua esclusione dall’atto conclusivo della manifestazione rappresenta un po’ una sorpresa, il mezzofondista britannico Jake Wightman oro di Eugene sui 1500 e poi argento a Monaco di Baviera sugli 800, autore della stessa impresa dello sloveno Kristjan Ceh nel lancio del disco, il francese Kevin Mayer campione del mondo in Oregon nel decathlon e infine l’argento iridato Wojciech Nowicki, specialista polacco nel lancio del martello.

    Le tre finaliste per gli Oscar dell’Atletica femminile

    Sono state annunciate ieri anche le tre atlete che si contenderanno l’ambito riconoscimento per quanto riguarda le donne e saranno la specialista dei 400 ostacoli oltre che piani Femke Bol, la saltatrice in alto Yaroslava Mahuchikh, e la multiplista Nafissatou Thiam.

    Femke Bol

    La 22enne olandese ha corso 29 volte nel 2022 e i suoi sforzi le hanno fruttato sette medaglie importanti, tra cui una storica tripletta da record ai campionati europei di atletica leggera di Monaco 2022.

    Bol è diventata la prima atleta, sia tra le donne che gli uomini, a vincere i titoli dei 400m e dei 400m ostacoli ai Campionati Europei di Atletica Leggera e la 22enne ha completato la sua campagna realizzando una frazione in 48″52 lanciato per far vincere ai Paesi Bassi l’oro nella staffetta 4x400m con 3’20″87, uno dei sei record nazionali che Femke ha stabilito nel 2022.

    Bol ha vinto 10 delle 11 gare disputate nei 400m ostacoli, con l’unica sconfitta arrivata contro l’inarrestabile Sydney McLaughlin che, con il fantastico record del mondo di 50″68 ai Campionati Mondiali di Atletica Leggera, ha battuto Bol che ha migliorato la sua medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Tokyo conquistando l’argento.

    Anche l’olandese, peraltro, ha realizzato un record mondiale nel 2022, quello dei 300 ostacoli con 36″86 a Ostrava e diventando la prima atleta a infrangere non solo la barriera dei 37 secondi, ma anche quella dei 38 secondi.

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    Yaroslava Mahuchikh

    La vita è cambiata irrimediabilmente per la saltatrice ucraina e i suoi connazionali in seguito all’invasione russa di fine febbraio, ma la ventunenne ha mostrato un’incredibile forza d’animo vincendo il titolo mondiale indoor di salto in alto a Belgrado con un salto di 2,02 m.

    Non solo si trattava della prima gara di Mahuchikh dopo oltre un mese, ma la squadra ucraina ha anche affrontato un tumultuoso viaggio di tre giorni in auto per raggiungere la capitale serba.

    Nonostante lo sconvolgimento e le ovvie interruzioni degli allenamenti, la Mahuchikh ha offerto una prestazione impeccabile in Serbia, vincendo il suo primo titolo mondiale da assoluta.

    Mahuchikh ha anche saltato 2,02 m ai Campionati mondiali di atletica leggera, ma si è dovuta accontentare dell’argento dietro all’australiana Eleanor Patterson per poi rifarsi ampiamente ai campionati europei di Monaco 2022, dove ha conquistato l’oro.

    La sua migliore prestazione tecnica è arrivata proprio alla fine dell’anno, con grazie ai 2,05 metri superati nella Diamond League di Bruxelles, eguagliando il vecchio record nazionale all’aperto di Inha Babakova, prima di tentare senza successo il record del mondo con 2,10 metri.

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    Nafissatou Thiam

    Il passaggio dai campionati mondiali ai campionati europei è stato particolarmente impegnativo per i multiplisti, ma la belga ha conquistato la medaglia d’oro in entrambi gli eventi.

    In questo modo, Thiam ha completato il suo secondo Grande Slam di titoli importanti un giorno prima di festeggiare il suo 28° compleanno. Dopo aver già vinto due ori olimpici, Nafissatou ha riconquistato il titolo iridato di eptathlon in Oregon prima di difendere con successo il titolo europeo a Monaco.

    Thiam ha ottenuto il secondo miglior punteggio della sua carriera ai campionati mondiali con 6947 punti prima di vincere l’oro europeo a Monaco con 6628 punti.

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