Martina Caironi (foto gazzetta.it)
Martina Caironi (foto gazzetta.it)

Ci sono delle notizie che non si vorrebbero scrivere, ma il nostro dovere di cronisti di atletica leggera ce lo impone e, purtroppo, la prima notizia della storia del nostro quotidiano on line, sullo sport paralimpico, è legata al mondo del doping.

Martina Caironi, medaglia d’oro alle Paralimpiadi di Londra nei 100 metri e portabandiera della rappresentativa italiana a quelle di Rio de Janeiro, è risultata positiva a un test, a sorpresa, predisposto da Nado Italia. La sostanza proibita rinvenuta è un metabolita di steroide anabolizzante.

Ovviamente Martina è stata immediatamente sospesa, in attesa delle controanalisi e non potrà partecipare ai Campionati Mondiali Paralimpici che iniziano, oggi, a Dubai.

L’ atleta, in merito, ha rilasciato, all’Ansa.it, delle dichiarazioni in cui spiega che la presenza della sostanza proibita, trovata nel controllo, deve essere imputata a una crema cicatrizzante da lei usata per cercare di guarire una fastidiosa ulcera all’apice del moncone, che non riusciva a eliminare.

Nella fattispecie, poi, Martina dice di aver avuto, a gennaio 2019, dal medico federale, l’autorizzazione ad usarla, in piccole dosi, e che era risultata negativa a un primo controllo a luglio.

Poi, in considerazione del fatto che il problema non si era risolto del tutto, ha continuato ad usarla, a dir suo sempre a piccole dosi e, quando ha fatto il controllo antidoping in ottobre, lo ha anche dichiarato.

Ci auguriamo, di cuore, che la forte atleta bergamasca riesca a chiarire, nel più breve tempo possibile, la questione, con il rammarico di sapere che i suoi sforzi di questi mesi, in allenamento, non potranno essere coronati dalla partecipazione all’appuntamento più importante dell’anno.

 

 

 

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