Il ritorno del Re

    Il primatista italiano dei 400 pronto al rientro

    Davide Re è stato il primo italiano della storia a scendere sotto la fatidica soglia dei 45 secondi nel cosiddetto giro della morte, i 400 metri, distanza che spaventa tantissimi atleti essendo una gara di velocità pura, ma anche di estrema resistenza e di indispensabili doti mentali necessarie per gestire al meglio ogni singolo centimetro di corsa.

    44″77 il suo primato italiano ottenuto il 30 giugno 2019 a la Chaux De Fonds in Svizzera, e avvicinato di tantissimo il 2 ottobre dello stesso anno quando, nel corso dei mondiali di Doha, sfiorò la finale per un soffio correndo la sua semifinale in un eccellente 44″85.

    Davide ha compiuto 28 anni pochi giorni fa, ed è conosciuto da tutti come una persona particolarmente educata e discreta, ma soprattutto come un atleta dotato di un talento straordinario accompagnato anche da quell’indispensabile entusiasmo che, la scorsa estate, l’ha un po’ tradito, in quanto la voglia di voler correre un’importante gara di Diamond League, a Stoccolma, gli ha fatto ignorare quel lieve dolore al tendine che era spuntato nel riscaldamento della competizione.

    Purtroppo i 400 metri della gara, corsa con una certa fatica, hanno acuito il problema che lo ha costretto ad interrompere la stagione agonistica e a vivere qualche settimana di apprensione, perché il tendine di Achille, per un atleta, è sicuramente una delle zone del corpo più delicate.

    Ma Davide è un uomo capace di affrontare con il massimo impegno e la massima determinazione ogni situazione della vita, e la sua dedizione nell’ambito della riabilitazione è stata totale al punto che si è anche trasferito, per un certo periodo, in un centro specializzato a Forlì e così, in tempi accettabili in funzione della ripresa degli allenamenti per la preparazione dell’anno olimpico, è tornato in pista.

    Davide Re (foto Sports Innovation Management)
    Davide Re (foto Sports Innovation Management)

    Queste le sue parole in merito estrapolate dal Road to Tokyo a lui dedicato che, chi volesse, può leggere per intero.

    Dopo un periodo di assoluto riposo, abbiamo deciso con tutto il mio staff che fosse opportuno una mia permanenza, di circa un mese e mezzo, in una struttura dedicata, a Forlì, dove ho potuto fare un percorso riabilitativo idoneo a permettermi di tornare ad allenarmi senza alcuno scompenso motorio.

    Tutto questo è stato, per me, fondamentale, e infatti da novembre ho potuto riprendere, a Rieti, con il mio gruppo di lavoro e anche se all’inizio in maniera graduale, sono riuscito ad allenarmi al meglio senza risentire, in alcun modo, del periodo di fermo.

    La stagione di gare indoor è stata saltata, ma d’altra parte, Davide non ama troppo quel tipo di competizione al coperto, e adesso l’atleta è carico più che mai, dopo un ottimo inverno di intensa preparazione, pronto a tornare per stupire tutti.

    Davide Re (foto Colombo/FIDAL)
    Davide Re (foto Colombo/FIDAL)

    A tal riguardo riportiamo alcune sue dichiarazioni apparse sul sito della FIDAL dove comunica, tra l’altro, il suo imminente debutto tra circa 4 settimane proprio al Raul Guidobaldi, la pista dove si allena tutti i giorni nella città dove si è trasferito da alcuni anni.

    “Voglio sorprendere e sorprendermi. Prima gara a Rieti il 23 aprile nei 400 metri. Sì, è arrivato il momento di ricominciare a correre. Debutto abbastanza presto per rompere il ghiaccio e per non iniziare direttamente dai Mondiali di staffette in Polonia il 1° e il 2 maggio.

    Non avendo preparato la stagione indoor non ho ancora sperimentato i ritmi-gara in allenamento. Ma devo dire che in inverno abbiamo lavorato tanto e bene, senza intoppi”.

    Dopo questa gara ci sarà il grande appuntamento polacco di Chorzow, con le World Relays, dove Davide molto probabilmente correrà nella staffetta 4×400 metri mista, ancora non qualificata per le Olimpiadi, al contrario di quella maschile finalista ai mondiali di Doha 2019, e quindi iscritta di diritto all’appuntamento a cinque cerchi.

    A seguire, sulla strada per Tokyo, riportiamo qualche altra dichiarazione di Re che, oltre naturalmente a puntare a tornare sotto i 45 secondi nei 400, vuole cercare un grande risultato anche su un’altra distanza.

    Quest’anno mi piacerebbe correre forte sui 300 metri, dopo i Mondiali di staffette. Non posso darlo ancora per certo, è ancora work-in-progress: ma vorrei essere il primo italiano a scendere sotto i 32 secondi”.

    Un atleta straordinario pronto a lottare su vari fronti, soprattutto per la maglia azzurra, e questo lo rende ancor più amato da tutti i suoi tifosi.

    Davide Re (foto Colmbo/FIDAL)
    Davide Re (foto Colombo/FIDAL)
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