David Rudisha (foto World Athletics)
David Rudisha (foto World Athletics)
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Il due volte campione olimpico e primatista del mondo degli 800 metri David Rudisha ha parlato delle sue prospettive in chiave Giochi di Tokyo in un’intervista rilasciata a BBC Sport Africa.

Il trentaduenne keniano ha saltato gli ultimi due Campionati del Mondo dopo aver realizzato lo straordinario primato mondiale di 1’40”91 nella finale degli 800 metri delle Olimpiadi di Londra e aver conquistato il secondo titolo olimpico a Rio de Janeiro 2016.

La scorsa primavera Rudisha si è sottoposto ad un intervento chirurgico alla caviglia che gli avrebbe precluso la possibilità di partecipare alle Olimpiadi di Tokyo, ma il rinvio a causa della pandemia gli ha permesso di continuare a coltivare il sogno della terza medaglia d’oro a Cinque Cerchi.

Nella storia delle Olimpiadi soltanto quattro atleti sono riusciti nell’impresa di vincere due titoli olimpici consecutivi negli 800 metri: Douglas Lowe (1924-1928), Mel Whitfield (1948-1952), Peter Snell (1960, 1964) e David Rudisha (2012, 2016).

A causa di questo momento difficile causato dal Covid, ci sono stati alti e bassi. Non mi sono allenato per una serie di infortuni. L’anno prossimo deciderò se tornare e soprattutto vedrò il livello della mia forma fisica e prenderò una decisione definitiva”, ha affermato David Rudisha.

Dalle dichiarazioni di Rudisha traspare un certo pessimismo riguardo alle sue chance di partecipare alla terza Olimpiade.

Il livello degli 800 metri in Kenya è molto alto e non sarà facile strappare il pass per le Olimpiadi ai prossimi Trials contro atleti del calibro di Ferguson Rotich, Wycliffe Kinyamal, Emmanuel Korir, Michael Saruni, Cornelius Tuwei e Collins Kipruto.

Rudisha ha affermato di non voler affrettare i tempi con il rischio di ricadute.

Ho avuto un brutto infortunio all’inizio dell’anno e ci vuole un po’ di tempo per tornare ai livelli precedenti. Soprattutto bisogna allenarsi molto bene. So che il tempo è tutto, e se non ce ne sarà abbastanza, non sarà possibile partecipare ai Giochi perché correre non è facile.

Non so se sarò in grado di partecipare a Tokyo e di avere il giusto livello di professionalità. Per ora mi limito a fare del mio meglio. Anche se dovessi tornare nella stagione successiva ai Giochi Olimpici, sarà comunque una buona notizia. Sarà facile riprendere le gare perché correre è divertimento, ma dipenderà da tanti aspetti”.

 

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