Si è concluso ieri presso l’Auditorium Testori di Palazzo Lombardia il corso di formazione “Formiamo i Campioni di Domani” organizzato da Fidal Lombardia e da EIS (agenzia di comunicazione e management) in collaborazione con Regione Lombardia, il Master Internazionale di Sport Design and Management, lo studio legale LCA e Dale Carnegie (multinazionale americana di formazione aziendale e multinazionale).

Filippo Tortu, campione olimpico a Tokyo 2021 e argento mondiale a Budapest 2023 con la staffetta 4×100, bronzo sui 200 metri agli Europei di Monaco di Baviera 2022, primo velocista italiano della storia a scendere sotto i 10 secondi sui 100 metri, e Federica Curiazzi, quarta classificata nella marcia 35 km agli Europei di Monaco di Baviera, hanno messo a disposizione la loro esperienza a 33 atleti invitati dal Comitato Regionale di Fidal Lombardia a partecipare al corso.

Durante l’incontro conclusivo Tortu ha parlato ai giovani atleti nella sua veste di testimonial del Progetto Talento. Nel 2014, quando aveva 16 anni, lo sprinter azzurro fu destinatario di una borsa di studio del Progetto Talento di Fidal Lombardia. In quell’anno Filippo arrivò in finale alle Olimpiadi Giovanili di Nanchino sui 200 metri nella gara vinta da Noah Lyles.

Filippo Tortu: “L’atletica giovanile è importante per creare un metodo di lavoro e per capire che risultati prestigiosi come medaglie internazionali giovanili sono soltanto un primo passo e non un punto di arrivo. Ho sempre pensato che vincere fosse la cosa più importante ma, quando nel 2021 non sono riuscito ad entrare nella finale dei 100 metri dei Giochi Olimpici di Tokyo, mi sono reso conto di quanto sia stato fondamentale il lavoro svolto per arrivare fin lì, di come vincere o perdere fosse quasi la stessa cosa. In quei giorni ho ritrovato l’orgoglio di essere ai Giochi.

L’ultima frazione della staffetta 4×100 alle Olimpiadi di Tokyo è nata in quel momento perché ho sublimato la delusione della gara individuale trasformandola nell’energia che ho espresso nella frazione finale della staffetta. Anche quando non si raggiunge il proprio obiettivo non bisogna pensare che non ne sia valsa la pena. Nel 2024 punto alle vittorie sui 200 metri e alla staffetta 4×100 agli Europei di Roma, alla finale individuale dei 200 metri e ad una medaglia con la staffetta 4×100 alle Olimpiadi di Parigi”.

Salvino Tortu, padre e allenatore di Filippo e Giacomo Tortu, è intervenuto durante il corso sottolineando la lungimiranza del Progetto Talento: “Per crescere un talento nell’atletica di alto livello non bisogna avere fretta. La piantina non va innaffiata con troppa acqua”.

Federica Curiazzi, una delle poche atlete di vertice a non appartenere ad un club militare, rappresenta un esempio per i giovani di come sia possibile combinare con successo i risultati sportivi con l’attività lavorativa. La marciatrice bergamasca lavora come insegnante di lettere in un istituto superiore per geometri. Nel 2014 Federica debuttò in azzurro gareggiando agli Europei di Zurigo, ma dal 2016 smise per tre anni dopo aver incominciato ad insegnare, pur rimanendo attiva come istruttrice.

Ha ripreso nel 2018 invogliata dall’introduzione della 50 km nel programma femminile per poi dedicarsi alla nuova specialità della 35 km. Nel 2021 ha contribuito alla medaglia d’oro agli Europei a squadre. Nelle ultime due stagioni si è piazzata quarta sui 35 km agli Europei di Monaco di Baviera 2022 e agli Europei a squadre di Podebrady nel 2023.

Federica Curiazzi: “Dopo gli Europei del 2014 mi sono lasciata prendere dallo sconforto per non aver centrato l’obiettivo che mi ero prefissata. Ho ripreso quattro anni dopo in modo più consapevole, ritrovandomi sei anni dopo sul podio agli Europei a a squadre, anche grazie al contributo delle mie compagne e in particolare a Eleonora Giorgi. Marcio 5000 km all’anno. Ogni chilometro percorso genera una briciola in più di passione. Faccio mio un pensiero di Salvino Tortu: ‘Quando pensi di aver dato tutto, hai espresso soltanto il 40% del tuo potenziale”.

Il corso di formazione “Formiamo i Campioni di domani” é inserito nel contesto dell’edizione 2023 del Progetto Talento, operazione realizzata da Fidal Lombardia con il supporto di BCC Milano a sostegno dei giovani dell’atletica lombarda.

Erano presenti in sala i migliori talenti dell’atletica lombarda come Elena Carraro, vice campionessa europea under 23 sui 100 metri ostacoli a Espoo 2023, Erik Marek, campione europeo under 23 con la staffetta 4×100 a Espoo e Gabriele Gamba, medaglia d’oro sui 10000 metri di marcia a Baku 2019. L’ottocentista Jacopo Peron è stato azzurro a livello under 18 ed è tornato a correre su buoni livelli arrivando al personale con 1’46”57 al meeting di Lignano Sabbiadoro della scorsa estate. Jacopo ha una laurea in ingegneria ma ha scelto di mettere in stand-by la sua carriera lavorativa per provare a sfondare sulle piste di atletica.

Jacopo Peron: “Mi sono messo in aspettativa per due anni per provare ad inseguire il mio sogno. I miei tempi sono ancora lontani dall’eccellenza internazionale e anche italiana dopo i recenti risultati di Barontini, Tecuceanu e Pernici. Ho corso in 1’46”57 pur allenandomi part-time e ho deciso di provarci. Se non ci crediamo noi, chi ci deve credere al nostro posto?”.

All’inizio della mattinata è intervenuta Lara Magoni, ex sciatrice azzurra di Coppa del Mondo, Olimpiadi e Mondiali e ora Sottosegretario di Regione Lombardia con Delega a Sport e Giovani. L’ex campionessa bergamasca ha trasmesso il suo messaggio invitando i giovani atleti a non mollare mai nonostante le difficoltà.

Lara Magoni: “Quando ho conosciuto il Progetto Talento, abbiamo voluto prendervi parte a tutti i costi. Siamo orgogliosi che FIDAL Lombardia abbia proposto un’iniziativa così bella per i giovani. I vostri sogni contribuiranno a rendervi uomini e donne felici. La maglia azzurra è un’esperienza che resta per la vita. Ho vestito l’azzurro per 16 anni nella nazionale di sci alpino. Lo sport è un’esperienza che ti forma e ti resta dentro. A 15 anni volevo già vincere in Coppa del Mondo. Ci sono riuscita a 28.

Ho avuto molti problemi fisici. Mi sono fratturata una tibia a sei anni. Mi sono rotta tre volte il tendine d’Achille, ma gli infortuni hanno contribuito a generare la spinta determinante per vincere. Dalle mie peggiori sconfitte sono nate le vittorie più belle. Ai giovani atleti dico di non arrendersi mai, di non mollare e continuare ad inseguire i propri obiettivi, nello sport come nella vita. A noi istituzioni spetta il compito di starvi accanto e supportarvi al meglio. In bocca al lupo giovani!”.

L’obiettivo del corso “Formiamo i campioni di domani” è di far prendere coscienza di tutti gli aspetti che possono favorire o inficiare la loro carriera sportiva, indipendentemente dalle loro potenzialità tecniche. Il Presidente di Dale Carnegie Italia Sergio Borra ha trattato il tema “Relazionarsi con gli altri in modo vincente”.

Sergio Borra: “Siate seminatori di stelle illuminanti. Il vostro lavoro è credere in ciò che non si vede per raggiungere un risultato dopo anni di crescita e allenamenti. Se continui a seminare stelle prima o poi i risultati arriveranno, a patto di porsi tre domande fondamentali: Cosa voglio?, Quanto costa? Sono disposto a pagare quel prezzo?”

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