Le ultime novità sulla vicenda del marciatore altoatesino Alex Schwazer sono che la questione è arrivata, addirittura, all’interno del Parlamento e del Governo, grazie all’iniziativa di un deputato leghista, Daniele Belotti, che ha presentato e fatto firmare, all’unanimità, una mozione, alla Commissione Istruzione, Cultura e Sport della Camera che impegna il Governo Italiano ad adottare iniziative finalizzate ad una eventuale partecipazione dell’atleta alle Olimpiadi di Tokyo 2020.
Cosa significa tutto questo? Ovviamente il nulla assoluto nella misura in cui eminenti nostri rappresentanti istituzionali sono stati coinvolti a firmare un documento in cui si evidenziava quello che è il comune punto di vista di tutte le persone che seguono la vicenda sui principali organi di informazione ma che, di fatto, è solo la teoria della difesa di Alex Schwazer per contestare la ben nota squalifica per doping dell’agosto del 2016, quando l’atleta, essendo recidivo all’uso di sostanza dopanti, è stato condannato a 8 anni di sospensione da ogni manifestazione agonistica.
Come abbiamo cercato varie volte di spiegare, tutta la tempesta mediatica delle ultime settimane, con partecipazioni di Schwazer ovunque, nasce da un’ordinanza di un Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bolzano che, dopo 4 anni e mezzo di giudizio preliminare, ha emesso un dispositivo in cui ha deciso di non rinviare a giudizio penale per frode sportiva l’atleta in quanto, a suo avviso, esistono forti e ragionevoli dubbi sul fatto che si fosse effettivamente dopato, ed avanza anche dei sospetti sulla possibile manomissione delle provette con le urine del controllo antidoping relativo.
Quindi, ribadiamo, una ordinanza di un giudice penale che ha valore solo nell’ambito penale italiano e che si basa su valutazioni soggettive, autorevoli ma pur sempre tali.
L’aspetto fondamentale è poi che, da un punto di vista sportivo, valgono solo le sentenze dei Tribunali Sportivi e questi hanno squalificato Schwazer a 8 anni e hanno respinto ogni tipo di appello presentabile, per cui è praticamente impossibile che tale decisione possa essere modificata e, in tal senso, rimane la mia considerazione sulla presa di posizione della Commissione della Camera che, però, ha avuto la inevitabile conseguenza che l’Agenzia Mondiale dell’Antidoping (WADA) rispondesse in maniera chiara, che non lascia ulteriori dubbi.
Questo il breve documento emesso da WADA
“La Wada sostiene le evidenze fornite e scientificamente provate oltre ogni ragionevole dubbio e rimane a disposizione delle autorità italiane per fornire ulteriori dettagli.
Nel 2016, Schwazer è risultato positivo al testosterone, World Athletics ha impiantato una causa, e il Tribunale Arbitrale dello Sport (Tas di Losanna, ndr) lo ha ritenuto colpevole di aver commesso una violazione delle norme antidoping.
Vista la sua recidività ha ricevuto una sospensione di otto anni e rimane inibito per gareggiare fino al 7 luglio 2024”.
In definitiva un documento sintetico in cui, peraltro, l’Agenzia Mondiale dell’Antidoping si dichiara pronta a collaborare con la Giustizia Italiana se mai ci fosse bisogno di qualche altro chiarimento.