Parrinello-Fabbricini-Mei-Gellini (foto archivio)
Parrinello-Fabbricini-Mei-Gellini (foto archivio)

Mancano poco più di 60 giorni all’Assemblea Nazionale Ordinaria Elettiva della FIDAL che si terrà a Roma il 31 gennaio prossimo, non si sa bene se in presenza o meno, vista l’epidemia da Covid-19, che nominerà il sostituto di Alfio Giomi per il quadriennio 2021/2024.

Senza entrare troppo nei tecnicismi del meccanismo elettorale, è certo che il risultato dipenderà esclusivamente da tutte le società sportive di atletica, ciascuna delle quali ha un certo numero di voti a disposizione, in funzione di vari fattori definiti dallo Statuto Federale.

Si tratta, dunque, per Vincenzo Parrinello, Roberto Fabbricini, Stefano Mei e Saverio Gellini, (nella foto di copertina da sinistra, in alto, verso destra e poi in basso) di una partita da giocare esclusivamente con i rappresentanti di dette società e, infatti, frequenti sono, negli ultimi tempi, gli incontri e i webinar in cui tutti e 4 i candidati cercano di coinvolgere più interlocutori possibili.

Devo dire, sinceramente, che ho sempre dato poco peso alle contese elettorali di ogni genere, nella misura in cui i programmi, le promesse e, ancor meno, i proclami, non mi hanno mai convinto.

Mi piace, invece, vedere quel che succede dopo, a elezione avvenuta, ed ancor più nel contesto di una Federazione Sportiva dove, in fin dei conti, si determinano situazioni che, se gestite al meglio, possono dare lustro alla Nazione e soddisfazione agli appassionati.

Insomma, quel che voglio dire è che stiamo parlando di Sport, argomento di svago per chi lo segue, anche se naturalmente di professione per tanti, e non si stanno definendo i destini dell’umanità, ma solo il modo migliore per far si che l’Atletica Leggera possa migliorare la propria diffusione, con gli ovvi vantaggi per tutti coloro che ne fanno parte, a cominciare dagli Atleti.

Mi auguro quindi che, in un’ottica di serena esposizione delle proprie idee e progetti, ogni soggetto porti avanti la propria candidatura senza alcun veleno nei confronti degli avversari, perché non ci dovrebbero essere nemici, ma solo persone che amino questo sport e vogliano dedicarsi ad esso.

Perché, sia chiaro, fare il Presidente della FIDAL è una grande onore ma, ancor più, un enorme onere per tutte le caratteristiche che, chi voglia impegnarsi a farlo, deve avere.

Vediamole, dunque, quelle che, a mio avviso, dovrebbero essere le caratteristiche ideali di chi voglia stare al comando della Federazione di Atletica, i reali elementi da valutare nell’ottica della scelta su un candidato piuttosto che su un altro, al di là di qualsiasi programma.

Dedizione totale: l’essenza di tutto

Il lavoro del Presidente si svolge, come base, nel suo ufficio in FIDAL a Roma, ma è fatto di infiniti impegni, di ogni genere, con lui che è il punto di riferimento per tutte le varie componenti della Federazione Italiana e Internazionale, del CONI, del Comune, della Provincia, della Regione, dello stesso Governo Centrale, per non parlare proprio del rapporto con le società, gli atleti e i tecnici sul territorio.

In funzione di questo, l’attività in sede è solo una minima parte perché, poi, è importante sia presente, in prima persona, a qualsiasi celebrazione, premiazione, inaugurazione che, in qualche modo, abbia lo scopo di promuovere l’atletica.

E’ altrettanto importante, a titolo di stimolo per gli atleti, la sua presenza a tutte le più importanti manifestazioni agonistiche nazionali di tutte le discipline, dalla pista alla strada, dal cross alla montagna, per tutte le categorie, dai cadetti agli assoluti, e anche per i master.

Per fare tutto questo bisogna dedicare ogni attimo della propria giornata, dal lunedì alla domenica, rinunciando totalmente alla propria precedente attività professionale e sacrificando, tantissimo, la propria vita privata.

Passione

Si può ben immaginare che, per fare tutto quanto appena accennato, si debba considerare il proprio ruolo alla stregua di una missione, nella misura in cui si debba dare tutto in cambio fondamentalmente di soddisfazioni morali legate all’amore che si prova per questo sport.

I bilanci della Federazione sono pubblici e chiunque può vedere quanto il compenso economico sia, assolutamente, non commisurato all’impegno da dedicare.

Energia

E’ ovvio che, senza questa dote, non si possa rivestire al meglio la carica nel senso che, per dedicarsi al 100%, bisogna avere anche la forza fisica di poter stare impegnati tutti i giorni, minimo 10/12 ore, spesso anche in piedi.

Ci deve essere, poi, anche una forte energia mentale quale possa scaturire da una testa veloce, fresca, capace di capire al volo le situazioni, recepire le novità di ogni genere, prendere le necessarie iniziative e quant’altro.

Competenza tecnica e di regolamenti

E’ chiaro che il Presidente di una Federazione debba avere la più totale conoscenza di tutti i regolamenti nazionali, internazionali, statutari ma, anche essere conoscitore degli aspetti tecnici delle varie discipline per poter, in ogni caso, dialogare con i responsabili di settore e, se del caso, con gli atleti stessi per stimolarli direttamente a dare sempre di più.

Esperienza dirigenziale nell’ambito sportivo

Ultimo punto, certamente fondamentale quanto gli altri.

Una Federazione Sportiva è un’associazione con personalità giuridica di diritto privato ma, al contempo, ha anche una natura pubblica nella misura in cui è sottoposta alla vigilanza e al controllo del CONI, che è un ente di diritto pubblico.

In tale senso, per gestire le varie problematiche legate a questa duplice anima, privata e pubblica, è necessario avere una grande esperienza, conoscenza ma anche capacità personali, empatiche e di necessaria autorità perché, va benissimo il dialogo, ma poi ci vuole una persona che prenda le decisioni con la propria testa, senza accettare alcun compromesso.

Sede FIDAL Roma (foto archivio)
Sede FIDAL Roma (foto archivio)

Questa la mia personale idea a cui aggiungo che il mio Presidente ideale dovrebbe, per il suo mandato, pensare di migliorare quanto di positivo fatto negli ultimi anni, ovviamente portando tutte sue competenze.

La mia ultima riflessione parte, infatti, dal presupposto che, a memoria degli ultimi 50 anni, mi sembra non fosse mai successo che 4 persone decidessero di presentarsi per tale carica e, siccome a nessuno piace dirigere qualcosa che sia allo sbando, credo che la nostra Atletica stia vivendo realmente un buon momento e che, tutto questo interesse per dirigerla, ne sia un chiaro segnale.

I candidati in ordine alfabetico

Roberto Fabbricini
Roberto Fabbricini (foto sito un impegno per l'atletica)
Roberto Fabbricini (foto sito un impegno per l’atletica)
Saverio Gellini
Saverio Gellini (foto personale)
Saverio Gellini (foto personale)
Stefano Mei
Stefano Mei (foto sito personale)
Stefano Mei (foto sito personale)
Vincenzo Parrinello
Vincenzo Parrinello (foto Italpress)
Vincenzo Parrinello (foto Italpress)

I Presidenti FIDAL dell’epoca repubblicana

  • 18.2.1946 – Assemblea di Firenze: Bruno Zauli
  • 10.3.1957 – Assemblea di Milano: Luigi Ridolfi
  • 31.5.1958 – Reggenza del Vice Presidente Gaetano Simoni
  • 22.2.1959 – Assemblea di Trento: Gaetano Simoni
  • 5.3.1961 – Assemblea di Ischia: Giosuè Poli
  • 8.4.1969 – Reggenza del Vice Presidente Vittorio Brunori
  • 7.12.1969 – Assemblea straordinaria di Roma: Primo Nebiolo
  • 7.2.1989 – Dimissioni di Primo Nebiolo
  • 8.2.1989 – Reggenza del Vice Presidente sostituto Adriano Rossi
  • 23.4.1989 – Assemblea straordinaria di Firenze: Gianni Gola
  • 29.11.1992 – Assemblea di Isernia: Gianni Gola
  • 20.11.1994 – Assemblea straordinaria di Roma: Gianni Gola
  • 17.11.1996 – Assemblea di Rimini: Gianni Gola
  • 8.12.1998 – Assemblea di Ferrara: Gianni Gola
  • 28.1.2001 – Assemblea di Chianciano Terme: Gianni Gola
  • 27.11.2004 – Assemblea di Chianciano Terme: Franco Arese
  • 23.11.2008 – Assemblea di Torino: Franco Arese
  • 2.12.2012 – Assemblea di Milano: Alfio Giomi
  • 6.11.2016 – Assemblea di Ostia: Alfio Giomi
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