Centro sportivo Mario Giuriati (Milano)
Centro sportivo Mario Giuriati (Milano)

E’ la pista dove ho cominciato a correre, appassionandomi totalmente e definitivamente all’atletica leggera, ma soprattutto è un luogo per me intriso di infiniti meravigliosi ricordi.

Scusandomi per questa citazione personale, lo spunto nasce da un articolo letto oggi sulla Gazzetta.it, firmato da Giorgio Rondelli, in merito alla prossima possibile ristrutturazione del Campo Sportivo Giuriati di Milano.

Mario Giuriati, forse pochi lo sanno, è stato un eroe della prima guerra mondiale, morto a soli 20 anni durante un assalto che stava effettuando, in prima linea, benché fosse stato già precedentemente ferito.

A lui, milanese, che era stato nella sua pur brevissima vita anche un buon calciatore, il comune di Milano ha intitolato, negli anni, una via e un impianto sportivo, non esattamente nella stessa via ma molto adiacente, il Campo Sportivo Giuriati.

La storia di questo impianto, inaugurato il 29 ottobre 1929, è stata contraddistinta negli anni da importanti eventi di atletica leggera e di rugby, il “Giardino dell’Eden” per il mio amico Giorgio Cimbrico, con la massima espressione sportiva culminata nei due record del mondo di lancio del disco ottenuti da Adolfo Consolini, il primo con 53,34 il 26 ottobre 1941, in pieno conflitto e il secondo, nell’immediato dopo guerra, il 14 aprile 1946 con 52,43.

Per quanto riguarda l’Atletica, però, il Giuriati, avendo originariamente una pista di 475 metri in carbonella, non potè mai essere teatro di imprese di corsa che potessero rimanere nella storia, anche perché l’Arena era il luogo dove si svolgevano le manifestazioni più importanti.

Rimane il fatto che su quella pista si allenarono, ai tempi, gloriosi atleti dell’epoca quali Paola Pigni e Alfredo Rizzo.

Negli anni, dunque, per quanto riguarda l’atletica leggera, anche dopo la prima importante ristrutturazione del 1995 che gli permise di diventare un impianto regolare, omologato per ogni tipo di competizione, rimase sostanzialmente adibito a gare regionali, universitarie e, soprattutto, all’allenamento di atleti di ogni genere e valore.

Vari sono stati anche i gestori a cui l’impianto è stato affidato dal comune e, dal maggio 2008, c’era il Politecnico di Milano che, a sua volta l’aveva affidato al Cus Milano, per poi riprenderselo da gestire direttamente.

Adesso, pare proprio che il Politecnico voglia direttamente intervenire, attraverso i propri mezzi, con un’importante ristrutturazione i cui iniziali punti fondamentali saranno il rifacimento della pista, il cui manto usurato era spesso più fonte di problemi muscolari/tendinei per gli atleti e gli spogliatoi, che per decenni sono rimasti senza riscaldamento.

In un secondo momento dovrebbe essere rifatta la gloriosa tribuna, la palestra e si vorrebbe anche rifare il manto erboso, ma in materiale sintetico.

Questo ultimo punto è sicuramente motivo di contrasto con la FIDAL, perché in tale eventualità l’impianto non potrebbe essere omologato e perderebbe ogni sua connotazione agonistica, di qualsiasi genere, mentre invece sarebbe importante avere una struttura in più dove fare svolgere competizioni visto che, a Milano, c’è solo l’Arena e il XXV Aprile.

Per ora, in ogni caso, nessuna certezza ufficiale ma solo la speranza che questo glorioso impianto possa tornare ad essere uno dei cuori pulsanti dell’atletica milanese.

Per chi avrà avuto la compiacenza di leggere sino in fondo, la foto indica un punto particolare del campo che, per anni, ha fatto parte della mia vita e di quella di un mio caro amico.

 

 

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