Al di là delle dichiarazioni di ieri sera un po’ prudenziali del dopo semifinale, Filippo Tortu non ha mai nascosto di essere venuto a Monaco di Baviera per cercare di vincere la medaglia d’oro sui 200 metri ma, tra gli avversari che si temeva potessero contrastarlo, non era stato preventivato da nessuno il britannico dai capelli rossi e carnagione chiarissima, Charles Dobson, che ieri sera ha veramente impressionato vincendo in scioltezza la sua semifinale con un eccellente 20″21, a due centesimi dal suo personale ottenuto peraltro il 15 aprile in Florida con 20″19, a cui ebbe seguito anche un 19″99, una settimana dopo, ma non omologabile perché ottenuto con vento di +3,6m/s.
Da allora però, del 22enne atleta nativo di Colchester ma che studia probabilmente negli States, nessuna notizia particolare sino alla fine di luglio quando ha corso due volte i 400 metri realizzando anche li il proprio personale nella seconda con un ottimo 45″11, mentre nella stagione invernale aveva comunque corso tre volte i 60 indoor in due circostanze, il miglior dei quali il 19 febbraio nel Muller Grand Prix di Birmingham con 6″59, in finale dopo aver corso in 6″62 la batteria.
Se poi andiamo a vedere le gare del 2021 scopriamo che Dobson ha gareggiato solo una volta in tutto l’anno su un 400 metri ad aprile, e nel 2020, l’anno peraltro dell’esplosione della pandemia, 8 volte di cui 5 sui 60 indoor, 2 sui 100 metri dove ha realizzato il suo personale con 10″12 due volte e una sui 400, per cui per rivedere delle sue gare sui 200 dobbiamo andare al 2019, quando ne corse 5 con il miglior crono di 20″53, ed anche 5 volte i 100 quell’anno con una squalifica per falsa partenza, e poi riguardando anche il 2018 scopriamo che è stato quello l’anno in cui ha gareggiato maggiormente, 20 competizioni in tutto comprese un paio di staffette, soprattutto sui 200 metri dove ha vinto la medaglia d’argento sul mezzo giro di pista ai mondiali under 20 di Tampere con 20″57.
Insomma, un atleta che vanta personali di 10″12 sui 100, 20″19 sui 200 e 45″11 sui 400, non proprio un signore nessun, che probabilmente ha gareggiato poco negli ultimi anni per problemi fisici ma, che se sta bene, è veramente un cliente molto pericoloso e, per quanto visto ieri, riteniamo lo sia di più anche del connazionale Zharnel Hughes che, spesso si spegne un po’ nelle gare decisive, e potrebbe pagare anche la stanchezza di tre gare già fatte, comprese quelle dei 100, oltre a una terza corsia che gli starà sicuramente un po’ stretta.
L’altro spauracchio della vigilia, il campione del mondo under 20, l’israeliano Blessing Afrifah non è sembrato invece nelle condizioni dei campionati iridati dove aveva stupito tutti con il suo 19″96, ed anche la prima corsia non dovrebbe certo favorirlo.
Una finale quindi molto aperta, che dovrebbe vedere la lotta tra Tortu, Dobson e Hughes per il successo finale ma, siamo convinti che se Filippo saprà interpretarla nel modo giusto, per la condizione che ha, il sogno europeo potrà realisticamente essere coronato.
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