Si sono conclusi domenica sera i Campionati Europei a Monaco di Baviera in Germania e, nell’ottica dei bilanci finali, dopo aver fatto le nostre valutazioni sul risultato globale della squadra, vogliamo entrare più nel merito delle singole prestazioni, senza voler stilare delle vere e proprie pagelle perché non ci piace la logica del voto che, talora, può essere mortificante per l’impegno profuso in ogni caso dal singolo atleta, ma facendo delle valutazioni personalizzate in cui scriveremo se il risultato finale sia stato all’altezza delle aspettative che noi ci eravamo posti.
Vogliamo cominciare dalle 45 donne impegnate nelle varie discipline partendo da quella che, senza nulla togliere alle altre, ci ha più entusiasmato in assoluto, la 22enne velocista Zaynab Dosso che ha pienamente centrato il suo massimo obiettivo della vigilia, quello di raggiungere la prestigiosa e non semplice finale nei 100 metri dove ha chiuso in settima posizione, ma che ha anche trascinato la staffetta 4×100 ad un insperato bronzo grazie a una prima straordinaria frazione, dove ha ottenuto il miglior crono tra le partecipanti.
Bravissime naturalmente anche le altre tre frazioniste che hanno regalato all’Italia l’ultima medaglia della manifestazione, a cominciare dalla 21enne Dalia Kaddari, anche lei come Zaynab capace di ottenere l’obiettivo prefissato della finale nei suoi 200 metri dove ha finito al settimo posto, e poi autrice di una buona frazione di staffetta con cui ha dato il testimone ad Anna Bongiorni che ha coronato la sua carriera con un prestigioso podio in un anno pieno di problematiche fisiche, e infine grandissimo plauso anche alla debuttante Alessia Pavese, capace di fare una splendida ultima frazione lottando spalla a spalla con l’avversaria spagnola senza cedere un centimetro di troppo.
Un plauso anche a Gloria Hooper, che ha corso la semifinale al posto della Kaddari che sarebbe stata impegnata nella finale dei 200 metri la sera, la quale è stata peraltro eliminata nelle batterie dei 100 metri.
Per chiudere il cerchio delle ragazze sul podio va infine evidenziata la medaglia di bronzo nel lancio del martello di Sara Fantini, che va ovviamente elogiata per il prestigio del suo piazzamento ma da cui, sinceramente, si poteva aspettarsi qualcosa di più in considerazione delle ottime prestazioni realizzate in stagione che le davano, alla vigilia della manifestazione, il miglior accredito tra le iscritte ed anche per il fatto che, ai mondiali, aveva ottenuto un brillante quarto posto ma prima tra le europee.
Peccato veramente, anche se questo non sminuisce minimamente il suo piazzamento e la sua straordinaria stagione in cui, forse, ha raggiunto il picco della forma un po’ troppo presto.
Ma vediamo sotto nel dettaglio, diviso per settori, come si sono comportate le altre nostre rappresentanti che vogliamo citare ed encomiare tutte, a prescindere dal risultato finale ottenuto.
Velocità e staffette
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Irene Siragusa: esperienza positiva della velocista senese che raggiunge le semifinali sia nei 100 che nei 200 metri.
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Vittoria Fontana: eliminata nelle batterie dei 200 metri non centra il passaggio di un turno che sarebbe stato ampiamente alla sua portata.
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Alice Mangione: accede alla semifinale dei 400 metri e ottiene il massimo che si poteva immaginare, oltre a lottare con caparbietà nella staffetta 4×400 che, purtroppo, non raggiunge la finale.
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Anna Polinari: una buona esperienza nella gara individuale dei 400 dove però non supera il primo turno e, anche per lei, un buon contributo alla staffetta 4×400 metri.
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Virginia Troiani: eliminata nei 400 individuali, partecipa poi alla 4×400.
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Raphaela B. Lukudo: la seconda frazionista della 4×400 femminile.
Mezzofondo
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Elena Bellò: si qualifica per la semifinale degli 800 metri ma poi non riesce nell’obiettivo di ottenere una finale ampiamente prevedibile se fosse stata nella forma dei mondiali di Eugene.
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Eloisa Coiro: si comporta molto bene ottenendo la semifinale degli 800 con autorità.
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Ludovica Cavalli: bellissima sorpresa da parte della 21enne mezzofondista genovese che raggiunge la finale dei 1500 metri dove poi chiude in dodicesima posizione.
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Federica Del Buono: eliminata nel primo turno dei 1500, forse ci si poteva aspettare di più.
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Gaia Sabbatini: anche sull’atleta teramana, come per la Bellò, ci si aspettava forse qualcosa di più del nono posto nella finale comunque conquistata, ma la sua stagione è stata lunga e faticosa e non sempre si può essere all’apice della condizione.
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Nadia Battocletti: splendida dimostrazione di carattere della 22enne atleta trentina, che lotta con coraggio nonostante una condizione approssimativa e chiude in un buon settimo posto finale.
Ostacoli e siepi
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Elisa Maria Di Lazzaro: brava ad ottenere il massimo che poteva raggiungere, la semifinale nei 100 ostacoli, dove poi si difende con onore.
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Nicla Mosetti: eliminata nella batteria dei 100 H.
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Ayomide Folorunso: ottiene quanto previsto alla vigilia con il raggiungimento della finale dei 400 ostacoli dove chiude in settima posizione.
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Linda Olivieri: eliminata nelle batterie dei 400 H
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Rebecca Sartori: ottiene il suo massimo obiettivo dell’accesso alla semifinale dei 400 H per cui la sua prima grande esperienza internazionale va considerata assolutamente positiva.
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Laura Dalla Montà: eliminata nella batteria dei 3000 siepi femminili, non aveva un accredito che potesse far pensare a nulla di più che una onorevole partecipazione
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Martina Merlo: dopo il quinto posto dei Campionati del Mediterraneo in Algeria sembrava nella condizione di poter agevolmente raggiungere la finale europea, ma una caduta all’inizio l’ha condizionata e costretta alla fine all’eliminazione.
Salti
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Erika Furlani: non supera il turno eliminatorio senza superare la quota di entrata a 1,83.
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Elena Vallortigara: purtroppo non nell’ottima condizione dei mondiali di Eugene, dove aveva conquistato la medaglia di bronzo, supera senza problemi le qualificazioni ma poi si ferma a 1,86 in finale, chiudendo al nono posto.
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Roberta Bruni: riesce a sfatare la tensione che spesso l’accompagna nei grandissimi eventi internazionali, come ai campionati iridati in Oregon dove non era riuscita a passare il turno preliminare, e conquista la finale dove poi chiude in settima posizione con un buon salto a 4.55 in una gara dagli alti contenuti tecnici.
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Elisa Molinarolo: eliminata nel turno di qualificazione.
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Larissa Iapichino: molto brava la 20enne saltatrice in lungo fiorentina che ottiene la prima grande finale assoluta di un evento all’aperto, chiudendo poi in quinta posizione con la misura di 6,62.
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Ottavia Cestonaro: per la vicentina specialista del salto triplo la soddisfazione di aver raggiunto la finale dove, però, fa peggio della misura di qualificazione di 13,86 non andando oltre i 13,48 e chiudendo in decima posizione assoluta.
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Dariya Derkach: si ferma al primo turno del salto triplo con 13,65 e, sinceramente, si poteva pensare che anche lei sarebbe potuta approdare alla finale.
Lanci e prove multiple
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Daisy Osakue: per la primatista italiana del lancio del disco un’altra esperienza internazionale non positiva, dopo quella dei mondiali dove fu eliminata in qualificazione con tre nulli, ed anche a Monaco non supera il turno preliminare fermandosi alla misura di 56,54.
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Stefania Strumillo: eliminata anche lei nel turno iniziale del disco, con un lancio di 56,90 con cui sfiora la finale maggiormente rispetto alla sua più accreditata collega.
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Sveva Gerevini: molto brava la specialista dell’eptathlon che chiude in undicesima posizione alla fine dei due massacranti giorni delle 7 gare, con il proprio personale di 6,028 punti.
Maratona e Marcia
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Giovanna Epis: molto positiva la prestazione della maratoneta azzurra quinta al traguardo dopo una prova coraggiosa.
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Anna Incerti: la 42enne azzurra, campionessa europea sulla distanza dei 42,195 km a Barcellona 2010, porta a termine la sua impresa di chiudere l’ultima maratona della sua carriera per cui non si può che inchinarsi a questa straordinaria atleta che ha ci ha regalato un’altra grande emozione.
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Valentina Trapletti: prestazione molto positiva con il quinto posto finale nella marcia 20 km.
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Lidia Barcella: molto bene anche la marciatrice bergamasca che ottiene il sesto posto nella competizione sui 35 km.
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Federica Curiazzi: la migliore delle nostre specialiste nella competizione europea con l’ottima quarta posizione nella gara dei 35 km.
Atlete che non hanno partecipato
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Johanelis Herrera ( riserva 4×100)
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Alessandra Bonora (riserva 4×400)
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Rebecca Borga (riserva 4×400)
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Mariabenedicta Chigbolu (riserva 4×400)
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Luminosa Bogliolo (rinuncia per un problema fisico alle batterie dei 100 H)
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