Si è conclusa domenica sera a Monaco di Baviera la 25esima edizione dei Campionati Europei di atletica, con l’Italia che si è piazzata al settimo posto assoluto nel medagliere con 11 podi, di cui 3 ori, 2 argenti e 6 bronzi, per un risultato che migliora nettamente quello di quattro anni fa sempre in Germania a Berlino quando fummo sedicesimi, e che rappresenta in termini di medaglie il secondo di sempre dopo quello del 1990, a Spalato, quando la squadra azzurra fu capace di salire sul podio 12 volte, 5 sul gradino più alto, 2 su quello intermedio e 5 su quello più basso.
E’ stato sicuramente ancora un bel segnale per tutto il movimento in Italia ma, oggettivamente, si poteva anche sperare in qualcosa di meglio specie in termini di successi finali, perché avevamo due primatisti stagionali europei, quali Ahmed Abdelwaed nei 3000 siepi maschili e Sara Fantini nel martello femminile, che hanno invece conquistato posti su gradini più bassi del podio, per non parlare di Massimo Stano che sembrava strafavorito nella 20 km di marcia, per realizzare una fantastica tripletta dopo gli ori olimpici e mondiali.
In definitiva anche solo una medaglia d’oro in più avrebbe fatto la differenza, perché ci avrebbe posto sull’ideale podio del medagliere dietro a due super potenze quali Germania, paese ospitante, e Gran Bretagna, nazioni peraltro più grandi della nostra a livello di bacino di popolazione, e in tal modo avremmo lasciato dietro stati un po’ più piccoli del nostro, come la Spagna terza alla fine, la Polonia sesta, ma soprattutto Grecia e Olanda, quarta e quinta, che hanno una popolazione nettamente più bassa nei confronti dei nostri circa 60 milioni di abitanti, rispettivamente con 11 e 7 milioni sempre naturalmente approssimativi.
Ma c’è a chi è andata ben peggio che a noi, pur avendo un numero di abitanti maggiori del nostro, quali i nostri storici rivali sportivi della Francia che hanno chiuso in maniera modesta al 22esimo posto del medagliere, con 4 argenti e 5 bronzi per un totale di 9 podi, per cui vogliamo come sempre guardare al bicchiere certamente più pieno che vuoto nel bilancio finale che rientra nel minimo che avevamo previsto alla vigilia, di un range di vittorie tra le 3 e le 6, e di un numero di podi raggiungibili tra i 10 e i 15 in totale, laddove avevamo ritenuto il primo numero quello più prudenziale e il secondo quello più ottimistico che però, se avvicinato, avrebbe dato alla spedizione azzurra un sapore assolutamente trionfale.
In termini statistici vi riportiamo anche il dato evidenziato dalla FIDAL in merito alla classifica a punti denominata placing table, vale a dire la tabella dei piazzamenti dalla prima all’ottava posizione con un certo punteggio per ognuna di queste che, alla fine, da agli azzurri il punteggio totale di 142,5 punti del record storico in venticinque edizioni della rassegna continentale, meglio anche di quanto fatto a Spalato nel 1990 dove furono 136.5, che in tale particolare classifica fa salire l’Italia al terzo posto di un ipotetico podio in cui la Gran Bretagna sarebbe prima con 220 punti, i padroni di casa della Germania secondi con 197, mentre quarta sarebbe la Spagna con 132, quinta la Polonia con 128 e sesta la Francia con 115.
Per concludere la nostra breve analisi, possiamo certamente dire di essere sulla buona strada, quantomeno a livello europeo, per arrivare ai massimi vertici e provare in futuro a contrastare le due superpotenze rappresentate dagli atleti tedeschi e britannici, ma sicuramente il dato positivo è anche rappresentato dalla grandissima attenzione mediatica, sia televisiva che dei maggiori quotidiani sportivi e non, riservata come non mai a tutta la manifestazione per cui la speranza, che poi è la base indispensabile per il raggiungimento di obiettivi più alti anche a livello mondiale, è che vi sia sempre un ulteriore sostanziale allargamento della base dei giovanissimi che vogliano intraprendere, da subito, una delle tante discipline dell’atletica.
Il medagliere finale delle prime 10 posizioni
- 1 Germania: 7 ori 7 argenti 2 bronzi = 16 podi
- 2 Gran Bretagna e Irlanda del Nord 6o 6a 8b = 20 podi
- 3 Spagna: 4o 3a 3b = 10 podi
- 4 Grecia: 4o 1o 0b = 5 podi
- 5 Olanda: 4o 0a 2b = 6 podi
- 6 Polonia: 3o 6a 5b = 14 podi
- 7 Italia: 3o 2a 6b = 11 podi
- 8 Norvegia: 3o 1a 2b = 6 podi
- 9 Ucraina 2o 1a 2b = 5 podi
- 10 Finlandia: 2o 1a 1b = 4 podi
Tutti i piazzamenti degli azzurri
- 3 ORI: Marcell Jacobs (100) – Yeman Crippa (10.000) – Gianmarco Tamberi (alto)
- 2 ARGENTI: Ahmed Abdelwahed (3000 siepi) – Andrea Dallavalle (triplo)
- 6 BRONZI: Filippo Tortu (200) – Yeman Crippa (5000) – Osama Zoghlami (3000 siepi) – Matteo Giupponi (35 km marcia) – Sara Fantini (martello) – Zaynab Dosso, Dalia Kaddari, Anna Bongiorni, Alessia Pavese (4×100 con in batteria anche Gloria Hooper).
- 4 quarti posti: Pietro Arese (1500) – Tobia Bocchi (triplo) – Nick Ponzio (peso) – Federica Curiazzi (35 km marcia)
- 6 quinti posti: Pietro Riva (10.000) – Daniele Meucci, Iliass Aouani, René Cunéaz, Stefano La Rosa (maratona a squadre) – Francesco Fortunato (20 km marcia) – Giovanna Epis (maratona) – Larissa Iapichino (lungo) – Valentina Trapletti (20 km marcia)
- 2 sesti posti: Dario Dester (decathlon) – Lidia Barcella (35 km marcia)
- 8 settimi posti: Simone Barontini (800) – Ala Zoghlami (3000 siepi) – Leonardo Fabbri (peso) – Zaynab Dosso (100) – Dalia Kaddari (200) – Nadia Battocletti (5000) – Ayomide Folorunso (400 ostacoli) – Roberta Bruni (asta)
- 3 ottavi posti: Chituru Ali (100) – Davide Re, Vladimir Aceti, Brayan Lopez, Edoardo Scotti (4×400) – Massimo Stano (20 km marcia)
Record italiani
- Decathlon: Dario Dester (8218 punti)
Primati personali
- 100: Chituru Ali (10″12)
- 800: Simone Barontini (1’45″66)
- 1500: Pietro Arese (3’35″00)
- 10.000: Pietro Riva (27’50″51)
- Triplo outdoor: Emmanuel Ihemeje (17,20)
- 35 km marcia: Matteo Giupponi (2h30’34)
- Eptathlon: Sveva Gerevini (6028 punti)
- 35 km marcia: Federica Curiazzi (2h52’06)
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