Nella quarta serata molto umida e piovosa dei Campionati Europei di atletica leggera a Monaco di Baviera, spicca la vittoria nella finale del salto in lungo femminile da parte della 32enne saltatrice serba Ivana Vuleta-Spanovic, capace di raggiungere la misura di 7,06 e superare la favorita atleta di casa, la tedesca Malaika Mihambo, campionessa olimpica e mondiale in carica, che si è fermata a 7,03.
L’ottimo salto della vincitrice è avvenuto al primo tentativo che, di fatto, ha chiuso subito la competizione, anche se l’atleta tedesca aveva abituato spesso in passato a ribaltamenti proprio nell’ultima prova, ma questa volta così non è stato e la vittoria è andata alla serba, che certo non si può definire una sorpresa in quanto è pure la campionessa mondiale indoor in carica e che, in carriera ha vinto tanto specie al coperto come un altro titolo iridato e tre europei, ma che aveva già conquistato anche un oro continentale all’aperto nel 2016 ad Amsterdam.
Ricordiamo, peraltro, che Vuleta era reduce dal settimo posto dei campionati del mondo di Eugene con 6.84, dove il titolo era stato vinto proprio da Mihambo con 7.12 e, per l’orgoglio atletico della Serbia, è stata quindi anche una bella rivincita dopo la delusione mondiale.
Da segnalare, peraltro, come forse la tedesca non sia riuscita a presentarsi a questo importante appuntamento davanti al pubblico della sua nazione nella miglior condizione, in quanto colpita dal coronavirus dopo il ritorno dall’Oregon, ma in ogni caso è stata una gara dagli alti contenuti tecnici con due saltatrici oltre i 7 metri, e alla fine ha dovuto arrendersi all’ottima misura della serba, pur con un’ultima sesta volenterosa prova a 6,99 che ha decretato la sua prima sconfitta in un grande campionato all’aperto dai Giochi Olimpici di Rio 2016, dove si era classificata quarta.
Vuleta, invece, ha di fatto ottenuto solo un altro salto valido a 6,98 m nel secondo turno, per poi commettere tre nulli successivi e rinunciare all’ultima prova perché ormai aveva l’oro in tasca, mentre per il terzo posto la britannica Jazmin Sawyers ha superato proprio nell’ultimo tentativo l’ucraina Maryna Bekh-Romanchuk, ferma a 6,76, con un salto a 6,80.
Le dichiarazioni di Vuleta: “Questa è stata una delle gare più belle e forti della mia carriera. Mi piace saltare sotto la pioggia, quindi non è stato affatto un problema per me.
Quest’anno ho vinto il mondiale indoor e ora l’europeo outdoor. L’unica cosa che mi mancava era la medaglia di Eugene. Lì ho fatto un buon salto, ma con un piccolo errore. Questi fallimenti mi motivano. Non era nemmeno un’opzione venire qui e fallire la vittoria, anche se era il terreno di casa di Malaika“.
Le parole di Mihambo:”Ivana ha fatto una grande gara, saltando 7,06 m. È stata una gara difficile. Ho dovuto lottare. Sono molto sollevata di essere riuscita a venire qui e a gareggiare così bene. Il pubblico era infuocato. Mi è piaciuto molto“.
Finale 5000 metri femminili
Se il pubblico tedesco è rimasto deluso dalla sconfitta di Mihambo, si è però ampiamente esaltato per il travolgente successo nei 5000 femminili di Konstanze Klosterhalfen capace di vincere nettamente in solitaria con il crono di 14’50″47 davanti alla turca, campionessa europea dei 10000, Yasemin Can che ha cercato di resistere sino all’ultimo giro ma ha dovuto poi arrendersi di fronte alla straripante azione della tedesca chiudendo in 14’56″91 mentre terza è stata la britannica McColgan in 14’59″34 in una gara tattica ma resa molto complicata anche dalle condizioni atmosferiche complicate.
Alla fine quasi tutte le atlete erano a terra stremate tranne la Klosterhalfen che, dopo l’arrivo trionfale, ha continuato a correre facendo un giro del campo festante per salutare il suo pubblico e queste sono state le sue parole.
“Il pubblico mi ha sostenuto tantissimo, Dopo due anni difficili, vincere una medaglia d’oro ai campionati europei sul suolo di casa, è semplicemente incredibile, ho le lacrime di gioia. Sono al settimo cielo. Non ho parole per descrivere le mie sensazioni. È un sogno che si realizza. Il pubblico mi ha dato tutto“.
Finale 1500 metri uomini
Il 21enne campione olimpico dei 1500m, ma anche mondiale ed europeo dei 5000, Jacob Ingebrigtsen ha controllato la gara sin dai primi metri prendendo la testa ai 300 e chiudendo con un irresistibile ultimo giro di pista in 55″25 per vincere in 3’32″76.
Lo spagnolo Mario Garcia ha provato ad avvicinarsi al norvegese all’ultima curva, ma nello sforzo è stato poi superato alla fine anche dal britannico Jake Heyward, secondo in 3’34″44 con l’iberico terzo con 3’34″88 che ha rischiato tantissimo anche il terzo posto ai danni di un meraviglioso Pietro Arese, quarto con il personale di 3’35″00.
Le dichiarazioni di Ingebrigtsen: “Sentivo di avere questa velocità nelle gambe oggi, quindi volevo andare veloce fin dall’inizio. Volevo fare una gara veloce e vincere. Inoltre, quando ho sentito il grande pubblico di casa fare il tifo per noi e ho visto così tante bandiere norvegesi sugli spalti, è stata una grande motivazione per me oggi.
I tifosi qui sono davvero fantastici. La pioggia: sembra quasi di essere a casa. La pioggia è una bella sensazione. Sono molto contento di essere riuscito a realizzare questa doppietta e il record dei campionati è una soddisfazione ulteriore“.
Finale martello maschile
Pawel Fajdek dopo avere conquistato il quinto titolo mondiale consecutivo nel martello a Eugene, è stato sconfitto dal suo compagno di squadra polacco e rivale di lunga data Wojciech Nowicki, campione europeo e olimpico in carica, con un lancio di 82,00 per superare al quinto turno l’ungherese Bence Halasz poi secondo, alla fine, con 80,92 mentre Fajdek è uscito dal podio, classificandosi quarto con 79,15.
Al terzo posto il norvegese Eivind Henriksen che ha fatto seguire al bronzo di Eugene quello di Monaco lanciando 79,45m.
Le parole di Nowicki: “È una nuova grande medaglia per la mia collezione e una nuova medaglia d’oro per la squadra polacca, quindi sono molto felice. Ho affrontato la gara come se fosse un allenamento, senza alcuna pressione. Forse è stata questa la chiave che mi ha permesso di ottenere 82,00 m, il primato mondiale stagionale“.
Finale eptathlon femminile
Alla vigilia del suo 28° compleanno, Nafi Thiam ha completato una seconda serie consecutiva di titoli olimpici, mondiali ed europei di eptathlon, chiudendo con 98 punti di vantaggio sulla polacca Adrianna Sulek con 6628 punti.
Terza migliore atleta di tutti i tempi, la belga era in corsa per qualcosa di speciale, il record dei campionati di Jessica Ennis-Hill (6823) o addirittura il secondo punteggio superiore a 7000 della sua carriera, finché non ha perso qualcosa come 250 punti con un salto in lungo di 6,08 m e un giavellotto di 48,89 m nella sessione mattutina del secondo giorno.
Ha perso anche la sfida con Anouk Vetter, l’atleta olandese che si è classificata seconda dietro di lei ai Giochi Olimpici di Tokyo lo scorso anno e ai Campionati Mondiali di Eugene, vittima di un infortunio al tendine d’Achille dopo il salto in lungo.
Il fatto che Thiam abbia potuto permettersi di ottenere alcuni risultati inferiori nettamente alle sue potenzialità, e difendere comunque il suo titolo con facilità, è la misura del suo dominio e della portata del suo talento. Nonostante la caduta mattutina, si è presentata agli 800 metri conclusivi con un vantaggio di 172 punti su Annik Kalin.
La detentrice del record svizzero avrebbe dovuto batterla di 11″50 secondi ma, essendo un’atleta più lenta su due giri, questo non sarebbe mai accaduto. Thiam è comunque arrivata decima in 2’17″95 due posizioni dietro a Kalin che ha fatto in ogni caso segnare 2’13″75 di record personale.
La campionessa elvetica può essere molto soddisfatta avendo chiuso con il record nazionale di 6515 punti, ma con il bronzo e non con l’argento, in quanto l’argento è andato alla polacca Adrianna Sulek, con 6532 punti, grazie a un 800m vincente in 2’09″49.
La compagna di squadra belga di Thiam, Noor Vidts, campionessa mondiale di pentathlon indoor, si è classificata quarta con 6467 punti.
Le parole di Thiam: “Il primo giorno è stato perfetto, ma il secondo è stato davvero difficile per me. Avevo dolori in tutto il corpo, ma sono riuscita comunque a dare il meglio di me. Sono davvero felice, perché ho vinto i titoli olimpici mondiali ed europei in meno di un anno“.
Tutti gli orari del 19 agosto con gli azzurri impegnati
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10.00 4×100 M Batterie ITALIA
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10.00 Giavellotto M Qualificazione (A) ORLANDO
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10.05 Alto F Qualificazione FURLANI, VALLORTIGARA
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10.25 4×100 F Batterie ITALIA
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10.50 800 F Semifinali Bellò
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11.10 4×400 M Batterie ITALIA
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11.15 Giavellotto M Qualificazione (B) ev. Orlando
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11.40 4×400 F Batterie ITALIA
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20.20 Disco M Finale
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20.27 800 M Semifinali BARONTINI
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20.45 1500 F Finale CAVALLI SABBATINI
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20.55 Triplo F Finale CESTONARO
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21.00 3000 siepi M Finale ev. ABDELWAED, A ZOGHLAMI, O. ZOGHLAMI
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21.20 200 M Finale TORTU
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21.45 400hs F Finale FOLORUNSO
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22.00 400hs M Finale
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22.22 200 F Finale KADDARI
Il programma orario generale