Jeruto trionfa a Valencia sui 10 km

Tra gli uomini successo di Ebenyo

Norah Jeruto ha vinto al suo quarto tentativo la Valencia Ibercaja, prestigiosa corsa sui 10 km in strada che si disputa ad ogni inizio d’anno in Spagna, dopo aver ottenuto il podio nelle sue tre precedenti esperienze.

La 26enne keniota, grande specialista dei 3000 siepi in pista, in cui l’anno scorso ha realizzato la terza prestazione mondiale di tutti i tempi con il fantastico crono di 8’53″65, ha confermato il suo ruolo di favorita e dominato la gara sin dall’inizio, anche se non è riuscita nell’impresa di attaccare il record del mondo sulla distanza in gara mista, poiché non vi è stato un clima ideale e, soprattutto, nella seconda parte del percorso ha soffiato un forte vento contrario.

La competizione, che prevedeva la presenza di due lepri maschi, Mourad El Bannouri e Luis Agustin, si è aperta a un ritmo costante di 3’03/3’04, con un quintetto di testa composto da Jeruto, la sua compagna keniana Gladys Chepkurui, la debuttante etiope Anchinalu Dessie Genaneh, la campionessa europea di cross, la norvegese Grovdal, e la svedese Meraf Bahta, medaglia d’argento sempre di corsa campestre a Dublino.

La prima vittima è stata Bahta, che ha iniziato a perdere terreno poco prima del quinto chilometro che è stato raggiunto in 15’18 e ha fatto subito capire quanto fosse impossibile avvicinare il record del mondo ufficiale di 29’43 di Joyciline Jepkosgei, ma il momento più difficile della gara è arrivato oltretutto tra il quinto e il settimo chilometro, quando il vento contro ha soffiato molto forte.

Nonostante questa barriera, Jeruto ha staccato le sue tre compagne del gruppo di testa, seguendo sempre il pacemaker, con Chepkurui da sola al secondo posto e dietro Genaneh davanti a Grovdal.

Nei chilometri finali l’attenzione si è rivolta sul grande finale della 31enne norvegese che ha rimontato e, all’ottavo chilometro ha raggiunto Chepkurui al secondo posto, per poi staccarla e cercare addirittura di attaccare il record europeo di 30’21 stabilito da Paula Radcliffe nel 2003.

Grovdal ha chiuso la gara molto forte, pur frenata sempre dal vento, ed ha anche avvicinato la Jeruto, non minacciando mai la sua vittoria in ogni caso, e ha terminato alla fine in 30’38, suo secondo miglior tempo di sempre dietro il 30’32 ottenuto nel 2020, mentre Chepkurui ha completato il podio in 30’48.

L’azzurra Sofiia Yaremchuk ha dato forfait prima della partenza, mentre la prima delle italiane è stata Alice Franceschini 38esima in 36’14.

La prime 10 classificate femminili

  • 1 Norah Jeruto (KEN) 30’35
  • 2 Karoline Bjerkeli Grovdal (NOR) 30’38
  • 3 Gladys Chepkurui (KEN) 30’48
  • 4 Anchinalu Dessie Genaneh (ETH) 31’01
  • 5 Meraf Bahta (SWE) 31’22
  • 6 Ftaw Zeray Bezabh (ETH) 32’07
  • 7 Aratz Rodriguez (ESP) 32’19
  • 8 Diana Chesang (KEN) 32’24
  • 9 Meritxell Soler (ESP) 32’34
  • 10 Mahlet Mulugeta Alemu (ETH) 32’45

Ebenyo vola sotto la barriera dei 27 minuti nella gara maschile

La partenza degli uomini ha avuto luogo 15 minuti dopo quella delle donne e ha preso il via alla cadenza prevista di 2’42/km a caccia di un tempo inferiore a 27’00.

In assenza di un pacemaker ufficiale, è stato l’etiope Chimdessa Debele Gudeta a prendere l’iniziativa della gara, con il solo keniano Ebenyo a fare compagnia.

Il duo di testa è transitato ai 5 km di metà percorso in un promettente 13’30, perfettamente in linea con il tempo previsto con Jacob Krop terzo a cinque secondi dai battistrada, davanti di 5 secondi al connazionale Boniface Kibiwott, mentre la medaglia di bronzo europea U23 dei 10.000m, il britannico Emile Cairess, era il primo europeo grazie a un tempo di 13’51 con un vantaggio di quattro secondi sul fortissimo svizzero Julien Wanders, detentore del record europeo dei 10 km.

Durante il sesto chilometro, Ebenyo ha preso definitivamente l’iniziativa e ha aperto un divario su Gudeta, che è cresciuto sempre di più ed ha sempre mantenuto, sino al traguardo, un ritmo costante di 2’42 al km che lo ha fatto passare al 9 km in 24’16, con un vantaggio di sette secondi su Gudeta.

Il keniano, infine, che ricordiamo essere stato vincitore della San Silvestre Vallecana del 2020, ha percorso anche l’ultimo chilometro con lo stesso ritmo ed ha chiuso nell’ottimo crono di 26’58 che rappresenta il suo personale.

Anche il secondo classificato, Gudeta, si è migliorato mantenendo la sua posizione con il tempo di 27’10 mentre Krop è arrivato terzo, anche lui con il personale, in 27’23.

Eccellente anche la prestazione di Cairess che ha chiuso in grande spinta, arrivando quasi a sorpassare Kibiwott sulla linea, con entrambi gli atleti che hanno ottenuto 27’44, con un miglioramento di ben 30 secondi, rispetto al suo precedente record, per il britannico.

Ottima la prova dell’azzurro Ahmed Ouhda che si è classificato 29esimo ma, con 28’41, ha realizzato un ottimo crono che polverizza di oltre un minuto il precedente personale di 29’48”

Ahmed Ouhda (foto Atletica Casone Noceto)
Ahmed Ouhda (foto Atletica Casone Noceto)

I primi 10 classificati maschili

  • 1 Daniel Simiu Ebenyo (KEN) 26’58
  • 2 Chimdessa Debele Gudeta (ETH) 27’10
  • 3 Jacob Krop (KEN) 27’23
  • 4 Boniface Kibiwott (KEN) 27’44
  • 5 Emile Cairess (GBR) 27’44
  • 6 Peter Maru (UGA) 27’58
  • 7 Kelvin Kibiwott (KEN) 28’01
  • 8 Carlos Mayo (ESP) 28’11
  • 9 Samuel Barata (POR) 28’12
  • 10 Mohammed Benyettou (FRA) 28’13

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