Kibiwott Kandie (fotorunners.es)
Kibiwott Kandie (fotorunners.es)

Valencia ha confermato la sua reputazione di “Ciudad del Running” anche nella quarantesima edizione della Trinidad Alfonso Marathon, gara insignita del marchio World Athletics Platinum Race.

Per la quarta volta la bella città spagnola ha fatto registrare un primato del mondo nel corso del 2020.

Dopo i primati del keniano Rhonex Kipruto sui 10 km (26’24”) in Gennaio, dell’ugandese Joshua Cheptegei sui 10000 metri (26’11”00) e dell’etiope Letesenbet Gidey (14’06”02), è stato il turno del ventiquattrenne keniano Kibiwott Kandie, che ha demolito il record del mondo sulla mezza maratona con uno stratosferico 57’32” diventando il primo atleta della storia ad abbattere la barriera dei 58 minuti.

Il precedente primato del mondo di 58’01” stabilito dal connazionale Geoffrey Kamworor a Copenaghen è stato demolito di 29 secondi.

Kibiwott era già sceso tre volte al di sotto dei 59 minuti nel corso del 2020 correndo in 58’58 a Ras Khaimah, in 58’38” a Praga e in 58’54” ai Mondiali di Gdynia. E’ un top runner gestito dal manager trentino Gianni Demadonna.

Kibiwott Kandie: “Non riesco a crederci. Ho battuto il record del mondo di Geoffrey Kamworor di mezzo minuto ! Oggi è un grande giorno per me e per il Kenya. Ho gareggiato contro grandissimi avversari e questo mi ha aiutato a realizzare questa grande prestazione

I primi quattro classificati sono scesi al di sotto del precedente record di Kamworor. Il campione del mondo Jacob Kiplimo ha fermato il cronometro in 57’37” migliorando di oltre un minuto il record ugandese da lui stesso stabilito in occasione del titolo mondiale vinto a Gdynia in occasione dei Mondiali di mezza maratona.

Il campione del mondo under 20 dei 10000 metri Rhonex Kipruto si è classificato al terzo posto in 57’49” precedendo il terzo miglior keniano Alexander Mutiso, quarto in 57’59”.

Philemon Kiplimo ha stabilito la sesta migliore prestazione all-time classificandosi al quinto posto in 58’11” davanti a Kelvin Kiptum (58’42”) e a Bravin Kipkosgei Kiptoo (59’37”).

Per sottolineare il livello della gara di Valencia basta ricordare che prima di oggi soltanto l’ex primatista mondiale Geoffrey Kamworor aveva corso più velocemente del quinto classificato della gara spagnola.

Lo svizzero Julien Wanders è sceso sotto l’ora per la seconda volta in carriera classificandosi ottavo in 59’55”.

Il gruppo dei migliori è transitato al quinto chilometro in 13’37” e al 10 km in 27’27” e al 15 km in 41’10”. A sei chilometri dalla fine sono rimasti sei atleti: Rhonex Kipruto, jacob Kiplimo, Kibiwott Kandie, Philemon Kiplimo e Alexander Mutiso e Kelvin Kiptum.

La gara è diventata un susseguirsi di emozioni nel vivo nell’ultimo chilometro. Kiplimo ha preso la testa a 900 metri dalla fine, ma il suo tentativo è durato poco perché Kandie ha sferrato l’attacco decisivo quando mancavano solo 500 metri al traguardo.

La primatista mondiale dei 1500 metri Genzebe Dibaba ha vinto la mezza maratona femminile stabilendo il miglior tempo di sempre al debutto sulla distanza con 1h05’18” (tredicesima migliore prestazione di sempre).

La keniana Sheila Kipkirui si è classificata seconda in 1h05’39” precedendo l’altra grande campionessa etiope Senbere Teferi (1h05’51”), la keniana Dorcas Tuitoek (1h07’26), la statunitense Emily Sisson (1h07’26” ad un solo secondo dal record statunitense) e l’altra keniana Brenda Jepleting (1h08’47”).

Il trio di testa formato da Dibaba, Chepkirui e Teferi è transitato in 15’24” al 5 km e al 10 km in 30’59”. Dibaba ha preso la testa nella seconda metà gara transitando al 15 km in 46’33” con cinque secondi di vantaggio su Chepkirui e Teferi. Dibaba ha continuato ad allungare sulle avversarie negli ultimi chilometri.

Chebet batte il primato del percorso nella maratona con 2h03’00

Davvero straordinario il livello della maratona maschile nella quarantesima edizione della Trinidad Alfonso Marathon di Valencia con undici atleti al di sotto delle 2h06’ e primati personali per i primi cinque classificati.

La vittoria è andata al keniano Evans Chebet in 2h03’00” con quattro secondi di vantaggio sul connazionale Lawrence Cherono, che con 2h03’04 è diventato il settimo atleta di sempre.

Chebet ha migliorato il precedente record personale di quattro minuti e il primato della maratona di Valencia realizzato dall’etiope Kinde Ayalew con 2h03’51” l’anno scorso.

Il favorito Birhanu Legese si è classificato al terzo posto in 2h03’16” stabilendo il secondo miglior tempo della sua carriera dopo il 2h02’48 realizzato in occasione del secondo posto alla Maratona di Berlino nella scia di Kenenisa Bekele.

Amos Kipruto (bronzo ai Mondiali di Doha 2019) ha tagliato il traguardo in quarta posizione in 2h03’33” (undicesima migliore prestazione all-time) davanti a Reuben Kiprop (2h04’12”), a Chalu Deso Gelmisa (2h04’53”), al due volte campione del mondo Abel Kirui (2h05’05”), ad Abebe Negewo (2h05’15”), a Leul Gebrselassie (2h05’29), a Philemon Rono (2h05’37) e ad Oqbe Kibrom (2:05:53).

Il folto gruppo di testa è transitato al 5 km in 14’40” e al 10 km in 29’21” prima di raggiungere il passaggio intermedio di metà gara in 1h01’40”.

I leader della gara (Chebet, Cherono, Kipruto e Legesse) hanno proseguito a ritmi forsennati passando in 30 km in 1h27’40” (in tabella di marcia per battere il record del percorso).

Chebet ha preso l’iniziativa al 39 km. Solo Cherono è riuscito a resistere, mentre Legesse e Kipruto hanno perso terreno. La lotta per la vittoria si è decisa nell’ultimo chilometro quando Chebet ha sferrato l’attacco decisivo.

Evans Chebet: “E’ stata una grande esperienza. Ho migliorato il record personale su un percorso fantastico. Il mio obiettivo è essere tra i migliori tre keniani e centrare la qualificazione per le Olimpiadi. Ero preparato e il percorso era perfetto per realizzare grandi prestazioni. Sapevo di essere in forma per battere il record del percorso”.

Grande prova anche per gli atleti europei: Il trentanovenne Ayal Lamdassem ha stabilito il primato spagnolo con 2h06’35 in undicesima posizione precedendo Amanal Petros, che ha battuto il record tedesco di Arne Gabius con 2h07’18”. Più staccato l’attuale primatista europeo Kaan Kigen Ozbilen, che ha chiuso la prova in 2h08’50”.

Il ventisettenne abruzzese Daniele D’Onofrio è transitato ai 21 km in 1h05’18” prima di tagliare il traguardo in cinquantanovesima posizione in 2h15’40 al debutto sulla distanza.

Daniele D’Onofrio: “Ho superato la prova. Sono contentissimo di come sia andata. E’ una prima volta che mi dà tanta fiducia in vista della prossima maratona che probabilmente farò in Aprile. Dal trentesimo chilometro, quando la lepre ha terminato il proprio lavoro, il mio gruppetto si è sfilacciato e sono rimasto da solo.

Poi sono riuscito a superare una crisi intorno al 37 km. Il cuore mi ha portato all’arrivo. Adesso so che posso correre sotto l’ora e sei minuti alla mezza maratona e ho capito dove posso migliorare”.

Peres Jepchirchir (foto organizzazione)
Peres Jepchirchir (foto organizzazione)

Peres Jepchirchir quinta di sempre nella maratona femminile

La keniana Peres Jepchirchir ha conquistato la vittoria nella maratona femminile stabilendo il quinto miglior tempo di sempre con 2h17’16”.

Jepchirchir ha coronato una stagione straordinaria nella quale ha vinto il titolo mondiale di mezza maratona a Gdynia stabilendo il record del mondo in 1h05’16”.

Meglio della ventisettenne keniana hanno corso soltanto quattro atlete: Brigid Kosgei (2h14’04 a Chicago 2019), Paula Radcliffe (2h15’25” a Londra 2003), Mary Keitany (2h17’01 a Londra 2017) e Ruth Chepngetich (2h17’08 a Dubai 2019).

Peres Jepchirchir: “E’ stato un grande giorno per me. Ringrazio Dio. Dopo aver stabilito i record del mondo nella mezza maratona con 1h05’34” a Praga e 1h05’16 a Gdynia mi aspettavo di poter battere il mio primato di sei minuti.

Quando ho capito di avere ancora energie in corpo ho deciso di accelerare con l’obiettivo di battere il record del percorso e il primato personale. Queste performance mi hanno dato la motivazione a fare ancora meglio in futuro. Sono contenta di essere riuscita a centrare il mio traguardo. La preparazione è andata molto bene

Joyciline Jepkosgei si è classificata al secondo posto in 2h18’40, tempo che migliora il precedente primato personale di 2h22’38” stabilito in occasione della maratona di New York nel 2019.

La trentanovenne namibiana Helalia Johannes ha completato il podio in terza posizione con il record nazionale di 2h19’52” precedendo le etiopi Zeineba Yimer (2:19:54), Tigist Girma (2h19’56”) e Degitu Azimarew (2h19’56”) e la vincitrice dell’anno scorso Ruti Aga (2h20’03”). Johannes aveva un personale di 2h22’25” stabilito a Nagoya nel 2019.

La svedese Carolina Wilkstroem è stata la migliore delle atlete europee in undicesima posizione in un buon 2h26’37” davanti alla tedesca Deborah Schoneborn, a sua volta al di sotto delle 2h27’ con 2h26’52”. La spagnola Marta Galimany Guasch ha sfiorato il primato nazionale con 2h27’07”.

Jepchirchir è rimasta da sola al 29 km prima di incrementare il suo vantaggio nei confronti di Jepkosgei e Johannes con un parziale cronometrato in 32’05” tra il 30 e il 40 km.

Grazie ad una seconda metà gara cronometrata in 1h08’16” la ventisettenne africana ha migliorato il record del percorso stabilito dall’etiope Ruti Aga di oltre un minuto.

Valeria Straneo è transitata alla mezza maratona in 1h14’17” in tabella di marcia per raggiungere l’obiettivo della vigillia di realizzare il minimo per le Olimpiadi di Tokyo. La quarantaquattrenne alessandrina ha accusato la fatica intorno al 30 km, ma ha stretto i denti portando al termine la gara in trentasettesima posizione in 2h37’04”.

Grande soddisfazione per il Comitato organizzatore guidato da Paco Borao, che presiede anche l’AIMS (Associazione Internazionale delle corse su strada).

Il percorso ha attraversato alcune delle vie più belle della città spagnola e si è concluso nei pressi del Museo delle Arti e delle Scienze, modernissima costruzione progettata dall’Architetto spagnolo Santiago Calatrava.

Paco Borao: “Non è stato il quarantesimo anniversario che ci aspettavamo. Abbiamo avuto molte difficoltà ma siamo contenti che si sia svolta la nostra manifestazione. Ringraziamo World Athletics e la Federazione Spagnola che ci hanno sostenuto molto in questi periodi difficili.

Valencia è la città del running e non è stato facile dire di no a molti atleti a causa delle restrizioni ma siamo contenti di aver invitato i migliori corridori del mondo

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