Jepchirchir vince anche nella New York City Marathon

La campionessa olimpica si conferma anche nella più prestigiosa maratona del mondo

La keniota Peres Jepchirchir, campionessa olimpica di maratona a Sapporo solamente tre mesi fa, ottiene un’altra straordinaria vittoria in una delle discipline più impegnative dell’atletica, vincendo la 50esima edizione della TCS New York City Marathon, manifestazione facente parte del World Athletics Elite Platinum Label.

Mai prima d’ora un atleta aveva vinto sia la maratona olimpica che quella di New York City, ma Jepchirchir ha fatto la storia in tal senso realizzando l’ottimo crono di 2h22’39 dopo aver superato la sua connazionale Viola Cheptoo e l’etiope Ababel Yeshaneh nelle fasi finali della gara statunitense.

Jepchirchir è stata in testa a un gruppo di dodici atlete che ha percorso i primi 10 km in 35’02, mentre poi erano in nove a metà percorso, raggiunto in 1h12’43.

Al 27° km il ritmo è aumentato e sono rimaste davanti Jepchirchir, Cheptoo, Yeshaneh e la medaglia di bronzo olimpica statunitense Molly Seidel ma quando hanno raggiunto il Bronx, Jepchirchir e Yeshaneh hanno iniziato a staccarsi con Cheptoo, al suo debutto nella maratona, che ha reagito ed è riuscita a chiudere il divario così che il trio ha corso insieme sino a circa 800 metri dal traguardo, dove Jepchirchir ha operato l’allungo decisivo.

L’azione della campionessa olimpica è stata inarrestabile e la 28enne atleta si è involata verso la vittoria, mancando il record del percorso per soli otto secondi.

Cheptoo è arrivata seconda in 2h22’44 con il fratello Bernard Lagat, cinque volte olimpionico, che l’incoraggiava nel commento televisivo di una TV.

Per Yeshaneh, ex detentrice del record mondiale di mezza maratona, il tempo di 2h22’52 che le ha fatto guadagnare un altro importante podio sulla distanza, due anni dopo il suo secondo posto nella maratona di Chicago.

Le dichiarazioni di Jepchirchir: “È stato un grande onore per me essere la vincitrice della maratona di New York, l’unica campionessa olimpica ad esserci riuscita. Era una grande opportunità per me ed era il mio obiettivo per cui la mia preparazione è stata breve, ma ho fatto del mio meglio“.

Alla domanda sul suo sprint finale, la due volte campionessa mondiale di mezza maratona ha detto che il modo in cui aveva vinto il secondo di quei titoli a Gdynia l’anno scorso le aveva dato fiducia.

Le sue dichiarazioni in tal senso: Quella volta ho accelerato e ho vinto la mia medaglia d’oro in Polonia. Di sicuro, conoscevo me stessa e il mio spunto veloce finale. Quando sono con la gente e vedo il traguardo, ho solo un po’ di energia in più e non so da dove venga, ma sapevo che mi avrebbe portato alla vittoria“.

È stata la sua terza vittoria di maratona in 12 mesi, dopo che ha anche vinto a Valencia lo scorso dicembre e, data la sua esperienza, è stata anche in grado di offrire supporto alla debuttante Cheptoo durante la gara che così ha detto della vincitrice.

Mi ha incoraggiato sino in fondo a spingere per finire in una buona posizione.

Seidel ha ottenuto il quarto posto, migliorando il suo personale a 2h24’42, nonostante abbia poi rivelato di essersi rotta due costole prima dell’evento, mentre la medaglia di bronzo mondiale della Namibia Helalia Johannes è giunta quinta in 2h26’09 e la statunitense Kellyn Taylor sesta in 2h26’10.

Albert Korir (foto organizzatori New York 2021)
Albert Korir (foto organizzatori New York 2021)

Grande vittoria per Korir nella gara maschile

Mentre la gara femminile si è conclusa con uno sprint finale, la gara maschile ha visto Albert Korir inseguire il duo di testa formato dal nostro straordinario Eyob Faniel e dal marocchino El Aaraby, da cui aveva un distacco di 52 secondi a metà percorso.

Dopo che il gruppo di testa ha percorso i 10 km in 30’43, El Aaraby e Faniel hanno iniziato a creare un divario sul resto degli avversari. Al 15° km erano in vantaggio di 23 secondi e il loro vantaggio ha continuato a crescere, con il gruppo di inseguitori a metà strada che comprendeva anche il grande campione etiope Kenenisa Bekele, la medaglia d’argento olimpica Abdi Nageeye dei Paesi Bassi, il detentore del record mondiale di mezza maratona del Kenya Kibiwott Kandie e lo statunitense Elkanah Kibet.

Ma poi Korir, Kandie e Kibet hanno iniziato a lanciare il loro attacco, con Korir e Kandie, al suo debutto nella maratona, che hanno raggiunto i battistrada. Tutti hanno passato i 30 km in 1h30’50 prima che Korir iniziasse il suo allungo decisivo.

Lasciando i suoi rivali alle spalle, il divario è aumentato a 27 secondi nei successivi 10 km e Korir ha festeggiato la vittoria aggiungendo il traguardo in 2h08’22 con ampio margine sul secondo El Aaraby, 11esimo alle Olimpiadi, che ha chiuso in 2h09’06, mentre lo straordinario Faniel è arrivato terzo in 2h09’52.

Kibet ha segnato un personale di 2h11’15 per il quarto posto, mentre Kandie è svanito per finire nono. Nageeye è stato quinto in 2h11’39 e Bekele, tornato a correre solo sei settimane dopo il suo terzo posto a Berlino, sesto in 2h12’52. Al suo debutto nella maratona, l’americano Ben True è arrivato settimo in 2h12’53.

Le dichiarazioni di Korir: “Non immaginavo che avrei vinto oggi, ma negli ultimi tempi mi sono impegnato tantissimo e, dopo tutto il mio allenamento, questo è il risultato“.

Il podio di New York con Faniel a destra (foto organizzatori)
Il podio di New York con Faniel a destra (foto organizzatori)

Mentre i leader della corsa si battevano per il podio, una precedente campionessa, la vincitrice del 2017, Shalane Flanagan stava cercando di completare la propria sfida a New York.

La gara statunitense è stata l’ultima delle sue sei maratone in sei settimane e dopo aver corso a Berlino, Londra, Chicago, Boston e Portland, che è stata una sostituzione di Tokyo dopo che l’evento si è tenuto virtualmente, ha raggiunto il suo obiettivo di correre sotto le tre ore per ciascuna, con tempi rispettivi di 2h38’32, 2h35’04, 2h46’39, 2h40’34, 2h35’14 e infine 2h33’32 a New York.

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