Unica manifestazione mondiale, in questo drammatico 2020 che purtroppo continua a riservare grandi preoccupazioni a livello sanitario, i campionati del mondo di mezza maratona che si svolgeranno, sabato 17 ottobre a Gdynia in Polonia, rivestono grande interesse per tantissimi motivi.
Uno di questi è certamente, per i colori azzurri, il ritorno in nazionale di Valeria Straneo che, a 44 anni, torna a difendere i colori dell’Italia a distanza dall’ultima volta che fu nel corso delle Olimpiadi di Rio del 2016.
Valeria che, quest’anno, ha vinto il titolo tricolore sui 21,097 chilometri ed anche quello dei 10.000 in pista, ha come obiettivo primario il sogno di ottenere il minimo, sulla distanza doppia, per le Olimpiadi rinviate al 2021 e sabato sarà l’occasione per testare la condizione in vista della maratona di Valencia, a dicembre, dove cercherà di giocarsi tutte le sue carte.
“Sono sempre molto fiera di poter vestire l’azzurro. È dalle Olimpiadi del 2016 a Rio che mi manca, quasi non me ne rendo conto. E sono anche emozionata. Sì, non ci si abitua mai a queste emozioni, anche se si è esperti. C’è una responsabilità in più, perché non si gareggia solo per se stessi e si deve dare il massimo” le impressioni della vigilia della Straneo che così continua.
“Per questa gara ho due obiettivi. A livello individuale cercherò di ritoccare il primato stagionale di 1h11:34 ottenuto con il successo tricolore di metà febbraio a Verona e che rappresenta il mio miglior risultato delle ultime sei stagioni. Credo di poter valere un tempo intorno all’ora e undici minuti”.
Prima del lockdown stavo decisamente bene, ero molto carica e motivata per una possibile maratona primaverile, che poi purtroppo come sappiamo non c’è stata. Ma la ripresa dopo lo stop si è rivelata faticosa per almeno quattro mesi, in cui mi pesava fare anche i lavori lenti. Poi mi sono sbloccata nelle ultime settimane.
Pochi giorni fa sono andata a Rubiera, a casa del mio coach Stefano Baldini, per l’ultimo test davvero impegnativo prima dei Mondiali: cinque volte i 3000 metri, con 1000 di recupero. Una bella “zuppa” di allenamento!
Finalmente ricomincio ad avere buone sensazioni, e ormai da più di un anno per fortuna non ho problemi fisici. La condizione sta crescendo ed è un auspicio per fare una gara al massimo delle mie attuali possibilità, se non ci saranno sorprese.
L’altra ambizione è di squadra, per cogliere un buon piazzamento. In questo periodo è ancora più importante essere uniti e con obiettivi condivisi. C’è Giovanna Epis, con cui mi sono allenata durante i periodi estivi di raduno. Ma tutte hanno già dimostrato di poter correre bene, nella gara tricolore di Verona, e mi sento fiduciosa.
Nonostante tutto, posso essere contenta di com’è andato il mio 2020, con due titoli italiani. Tre settimane fa sono tornata a vincere anche in pista, nei 10.000 di Vittorio Veneto. Quando si sta bene, si può andare forte ovunque. La stagione per me deve ancora finire, perché sto preparando la maratona del 6 dicembre a Valencia dove punterò al minimo olimpico di 2h29:30. E i Mondiali di mezza sono una tappa fondamentale”.
Nel ricordare le altre 3 azzurre che faranno parte della squadra oltre a Giovanna Epis citata da Valeria, Federica Sugamiele, Maria Chiara Cascavilla ed Elisa Stefani, prendiamo atto della notizia arrivata nelle ultime ore, sempre a riguardo della gara femminile, della rinuncia della campionessa del mondo dei 1500 e 10000 di Doha, Sifan Hassan, reduce dalla realizzazione del primato europeo sui 10000, che era considerata una delle grandi favorite per il successo finale.