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Da notizia diffusa due giorni fa dal sito della Federazione Tedesca di atletica leggera, si è appreso che il record del mondo sui 5000 indoor di marcia, stabilito lo scorso 22 febbraio ad Ancona da Francesco Fortunato, non sarebbe stato ratificato da World Athletics in quanto non presenti abbastanza giudici nella circostanza che era quella dei campionati italiani assoluti.

Come spiegatoci cortesemente da Stefano La Sorda, grande esperto di marcia di cui è anche giudice internazionale, occorre rileggere i regolamenti per comprendere meglio la dinamica di questo piccolo “giallo”, poiché Il regolamento di W.A. prevede che per riconoscere la validità di un record del mondo, nella giuria di marcia debbano essere presenti almeno tre giudici di livello mondiale (GOLD) o di area (SILVER), mentre in occasione della principale manifestazione italiana al coperto dello scorso 22 febbraio la giuria era composta da un giudice di livello SILVER, due di livello BRONZE e altri di livello nazionale, ovvero una giuria comunque adeguata all’evento, sufficiente per far ratificare una prestazione valida per qualificarsi ai maggiori campionati internazionali (ma non è questo il caso visto che si tratta di gara di marcia indoor), ma non sufficiente per la validità del record mondiale.

Davvero un peccato per Fortunato, che in ogni caso ha stabilito una prestazione di grande valore riconosciuta che, andando a consultare il sito di W.A. viene definita A.B.P., vale a dire Area Best Performance che sarebbe tradotto miglior prestazione europea.

Purtroppo d’altra parte nella convocazione delle giurie in un campionato nazionale non è possibile prevedere che si faccia il record del mondo, se qualcuno del settore tecnico azzurro avesse intuito questa possibilità sarebbe stato possibile chiedere al GGG di convocare almeno i tre giudici previsti dalle regole internazionali, ma sarebbe in ogni caso stato complicato perché in Italia ci sono solo complessivamente due giudici SILVER ed uno GOLD.

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