Valencia Ciudad del Running non tradisce mai e, come ipotizzato, il 26enne atleta piemontese Pietro Riva che era annunciato in crescita di condizione, dopo un’estate complicata da un fastidioso infortunio, ha ottenuto ieri mattina nella mezza maratona della città spagnola, le cui strade sono sempre ideali per eccellenti prestazioni cronometriche specialmente nelle mezze stagioni, il suo nuovo personale abbattendo la barriera dell’ora e chiudendo in 59’41, a soli 15 secondi dal record italiano realizzato da Yeman Crippa l’anno scorso a Napoli con 59’26.

Nella gara in cui Riva si è classificato quindicesimo assoluto, con i suoi parziali che sono stati di 13’58 al 5° km, 28’13 al 10°, 42’18 al 15° e 56’32 al 20°, la vittoria è andata al keniano Kibiwott Kandie, primatista del mondo proprio sui 21,097 km, il quale ha battuto in volata per un solo secondo, alla fine di una spettacolare sfida, gli etiopi Yomif Kejelcha e Hagos Gebrhiwet, argento e oro nei 5 km alla recente rassegna iridata di Riga in Lettonia, con il fenomenale crono di 57’40 grazie al quale ha sfiorato il suo record del mondo di 57’32 stabilito sempre a Valencia nel 2020.

In sostanza la più veloce mezza maratona di tutti i tempi con anche il quarto posto in 57’50 dell’altro etiope Selemon Barega, campione olimpico dei 10.000 metri, e il quinto del keniano Sabastian Sawe, fresco vincitore del titolo mondiale sempre a Riga, con il personale di 58’29 in una mattinata con meteo ideale, temperatura intorno ai 12 gradi alla partenza e senza vento.

Tripletta keniana al femminile con la vicecampionessa del mondo Margaret Chelimo Kipkemboi vincitrice in 1h04’46 a precedere le connazionali Irine Cheptai seconda in 1h04’53 e Janet Chepngetich terza in 1h05’15.

Le dichiarazioni di Riva dopo il traguardo: “Mi aspettavo di andare forte e speravo di correre in meno di un’ora, ma forse non pensavo di poter scendere sotto quel muro di così tanto. Sono davvero contento anche per come ho gestito la gara, in particolare tra il decimo e il quindicesimo chilometro dopo un avvio molto rapido, riuscendo spesso a tenere alto il ritmo nel gruppo in cui mi sono trovato. Alla fine ho stretto i denti, con in mente l’obiettivo da raggiungere.

Se lo stop per infortunio mi ha fatto rinunciare alle gare estive, potrebbe avermi aiutato a riposare un po’ dopo la scorsa stagione che era stata molto lunga e quindi a riprendere la giusta condizione. Credo anche di aver cambiato atteggiamento negli allenamenti, che affronto in modo meno aggressivo e più parsimonioso, arrivando meno stanco alle gare e nelle ultime uscite mi sono espresso al massimo. Ora qualche giorno di vacanza, poi inizierò a lavorare per il 2024 puntando agli Europei di Roma, probabilmente sulla mezza maratona, e il sogno di potermi qualificare per le Olimpiadi sui 10.000 metri. Ci sarà da costruire il ranking e da migliorare sulle distanze più brevi”.

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