Ottima prestazione nella mattinata dell’atleta di origini ucraine, ma con cittadinanza italiana da oltre un anno, Sofiia Yaremchuk che nella mezza maratona di Praga demolisce il proprio personale con il crono di 1h09’09 togliendo oltre un minuto al proprio limite realizzato poco più di un mese, il 27 febbraio, sulle strade di Napoli dove aveva corso in 1h10’13.
Per Sofiia è il tempo più veloce per un’italiana da otto anni a questa parte, da quando Valeria Straneo riuscì a correre in 1h08’55 ai Mondiali di Copenhagen nel 2014, un crono che la pone oltretutto al quarto posto di sempre a livello nazionale (considerando soltanto i riscontri ottenuti su un percorso omologato per riconoscere i record) e mette decisamente nel mirino il primato italiano stabilito nel 2011 da Nadia Ejjafini con 1h08’27 a Cremona.
Yaremchuk, nella capitale della Repubblica Ceca, è protagonista di una eccellente gara condotta per almeno quindici chilometri al ritmo del record italiano, con passaggi intermedi di 16’00 al quinto, 32’16 al decimo e 48’48 al quindicesimo, per poi avere un leggero cedimento che l’ha fatta transitare in 1h05’32 ai venti chilometri.
Per lei anche un ottimo quinto posto assoluto al traguardo, mentre il podio è interamente keniano con il successo di Nesphine Jepleting in 1h06’57, davanti alle connazionali Irene Cheptai (1h07’16) e Brenda Jepleting (1h08’39), mentre quarta è l’etiope Ftaw Zeray (1h08’53) in una mattinata fredda con vento gelido e temperatura intorno allo zero.
Le dichiarazioni di Sofiia: “Davvero contenta perché puntavo a chiudere sotto l’ora e dieci minuti e ho tenuto un bel ritmo per tutta la gara, pur calando un po’ nel finale ma senza soffrire troppo. Stavo molto bene, anche se il freddo e il vento si facevano sentire. Questa mattina, prima del via, ha anche nevicato.
Ma quando si è pronti il risultato arriva e sono partita per quello, correndo subito forte. C’era la possibilità di scendere anche sotto 1h09 ma vorrà dire che diventa quello il prossimo muro da superare. Sì, adesso i record italiani dei 10 km (31:52, ndr) e della mezza maratona sono obiettivi realistici. Ho trascorso due periodi in altura, a febbraio in Kenya tornando poco prima della mezza di Napoli che era il mio rientro dopo la maratona di Venezia, quindi non ero ancora al massimo e dovevo ritrovare le sensazioni di gara.
Poi come ho già fatto in passato sono andata in Kirghizistan, a una quota più bassa, per svolgere lavori di qualità e sono scesa sette giorni fa. All’arrivo ho pensato che questo era un regalo per il mio tecnico Fabio Martelli, visto che domani è il suo compleanno, e la dedica è per l’Esercito a cui sono grata. Ora voglio fare il tifo per gli altri atleti italiani che saranno impegnati domani nelle corse su strada, il mio pensiero è per loro.”
Dominio keniano anche nella gara maschile con il successo di Keneth Kiprop Renju in 59’28, nei confronti del favorito Philemon Kiplimo 59’33, mentre terzo è stato Mathew Kipkorir Kimeli in 59’46, anche loro in ogni caso con tempi ben superiori a quelli auspicati alla vigilia per il clima e questo da ancora più valore alla prestazione della Yaremchuk nella gara femminile.
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