Gianni e Larissa Iapichino proiettati verso il 2022

La saltatrice azzurra con il padre allenatore già concentrati sulla prossima stagione

Se è vero come è vero che gli appassionati di Atletica sono stati travolti, in questi ultimi giorni, da una tempesta di emozioni generate dagli ottimi, e talora sensazionali, risultati degli azzurri e delle azzurre in gara, è bene anche ricordare, proprio in questo periodo, chi ai Giochi sarebbe dovuta esserci e non ha potuto per semplice sfortuna.

Larissa Iapichino, straordinario talento del salto in lungo femminile, ha dovuto con grande rammarico rinunciare alla sua prima esperienza a cinque cerchi, che si era ampiamente guadagnata grazie a quel fantastico balzo, di 6,91, che le è valso anche il primato del mondo under 20.

Per chi non lo ricordasse, Larissa proprio nel corso dell’ultimo salto dei campionati assoluti di Rovereto, da lei peraltro vinti, in fase di atterraggio ha incastrato il piede destro in profondità nella sabbia e, per liberarlo, ha fatto una brusca torsione che le ha causato un dolore secco che si è rivelato poi, a seguito della successiva risonanza magnetica, una distrazione.

Tutto questo, purtroppo, le ha precluso per quest’anno il sogno olimpico e, dopo avere visto che il suo nome non c’è tra i convocati per i prossimi campionati del mondo juniores programmati in Kenia dal 17 al 22 agosto, è scontato che la stagione della giovanissima saltatrice sia definitivamente conclusa.

Ma come stia adesso Larissa lo chiediamo direttamente al padre, Gianni Iapichino, recentemente diventato anche il suo allenatore e che, come sempre, si è reso disponibile a rispondere alle nostre domande.

Larissa Iapichino (foto FIDAL/Colombo)
Larissa Iapichino (foto FIDAL/Colombo)
Ciao Gianni e grazie veramente per la disponibilità. Come sta innanzitutto Larissa?

Ciao, grazie a te per l’attenzione. Larissa sta molto bene, è serena ed è in netta ripresa anche se, come avrei letto dagli elenchi apparsi dei convocati per i mondiali juniores, non partirà certamente per il Kenia

Come mai avete preso questa decisione?

Guarda, in teoria avremmo potuto anche andare a questa importante manifestazione ma, proprio per il prestigio che riveste, Larissa ci teneva molto a poter esprimersi al meglio e sono certo che non avrebbe certamente sfigurato, ma non sarebbe stata al 100%.

In secondo luogo ritengo che per lei sia stato un anno molto intenso, iniziato con una stagione indoor ricchissima di soddisfazioni compresa certamente l’esperienza degli Europei, per poi proseguire con la marcia di avvicinamento verso le Olimpiadi, purtroppo interrotta ma anche condizionata da varie incertezze che si erano insinuate in lei e, in tutto questo, non dimentichiamo che ha anche preparato l’esame di maturità scientifica.

Credo, quindi, sia giusto che abbia staccato un po’ la spina per ricaricarsi al meglio in vista della ripresa totale a settembre.

Infatti, la ripresa con te come nuovo allenatore che hai potuto seguirla solo nell’occasione della sfortunata, pur se vincente, gara degli assoluti di Rovereto.
Larissa Iapichino (foto Grana/FIDAL)
Larissa Iapichino (foto Grana/FIDAL)
Quali saranno le novità rispetto al passato in questa stagione?

Punteremo a curare una serie di aspetti che, in precedenza, non sono mai stati presi in considerazione a cominciare dall’alimentazione, da un’adeguata integrazione con prodotti che possano sopperire alcune carenze, inizieremo un percorso con un mental coach e, poi, voglio curare molto bene la parte del recupero dopo gli allenamenti, che rispetto al passato aumenteranno leggermente, introducendo ad esempio la crioterapia da farle fare specie alla fine di carichi di lavoro più intensi.

Ovviamente non c’è nessun intento provocatorio in quel che sto per chiederti, ma come mai prima a tutto questo, che mi sembra normale per un’atleta professionista, non si era mai pensato?

Diciamo che Cecconi, (il precedente tecnico di Larissa ndr) non se ne è mai preoccupato ritenendo che in qualche modo se ne dovessero occupare altri o forse io ma, sin quando non sono diventato il tecnico di Larissa, per me lei era solo mia figlia che seguivo ovviamente dove e come potevo, tenendomi però assolutamente fuori da ogni aspetto, di qualsivoglia genere, che potesse essere ricondotto all’allenamento.

A tal proposito mi fa molto piacere ricordare una persona scomparsa proprio pochi giorni fa, Renzo Avogaro, il mio storico allenatore che ovviamente, come è logico che sia, si occupava di ogni singolo aspetto della mia vita da atleta.

Come avete sempre precisato, la scelta di voler farsi allenare da te è stata solamente di Larissa. Quando è nata, a tuo avviso, tale decisione?

Per vari motivi, sicuramente, si sono gradatamente create negli anni tante piccole problematiche tra Larissa e Cecconi, ma sono sempre state tenute sotto controllo anche in funzione dei risultati che effettivamente sono sempre arrivati.

Agli Europei di Torun, però, l’equilibrio che si era creato si è spezzato perché, in qualche modo, Larissa si è sentita lasciata sola nelle prove di qualificazione, specie prima dell’ultimo salto decisivo che poi le ha dato la finale. 

Da quel momento in lei è scattato definitivamente qualcosa, è venuta meno la fiducia nei confronti del suo allenatore, è inutile negarlo, e da lì si è trascinata una situazione un po’ particolare che evidentemente non le ha fatto bene e le ha tolto l’indispensabile tranquillità.

Dopo il Golden Gala ha capito che doveva dare una svolta, è andata direttamente da Cecconi e gli ha parlato, lei è molto decisa e non si fa certo influenzare da nessuno.

Larissa Iapichino (foto FIDAL/Colombo)
Larissa Iapichino (foto FIDAL/Colombo)
L’ultima volta che ci eravamo sentiti mi avevi raccontato che quando erano nate le tue figlie avevate in qualche modo concordato, con Fiona, che tu non le avresti mai allenate. Come è stata, quindi, la reazione della madre?

Io non ho mai obbligato nessuno a fare qualcosa che non volesse e meno che mai Larissa, nel senso che non l’ho certo nemmeno invogliata a fare atletica e, quando ha deciso, l’ho fatta seguire da una persona di mia fiducia, senza la mia minima interferenza.

Nel momento, però, che mia figlia mi ha chiesto aiuto esprimendo il desiderio che io l’allenassi non c’è stato patto o accordo che tenesse, io mi sono reso subito disponibile e sua madre se ne farà una ragione o forse se l’è già fatta perché, in ogni caso, Larissa è andata da lei per qualche giorno e le ha spiegato perfettamente la sua posizione e le sue esigenze.

State seguendo le Olimpiadi, Larissa ha visto la gara del salto in lungo?

Io si, un po’ tutte le gare e, ovviamente, in particolare l’atletica che sta regalando grandissime emozioni.

Larissa è stata via una settimana con il fidanzato ma adesso è tornata, segue anche lei ed è stata molto felice che nel lungo abbia vinto la Mihambo, che è la sua atleta preferita.

Parliamo del futuro e dei programmi per il 2022 perché tu sei certamente uno che ha le idee chiare e sai già dove puntare.

L’anno prossimo sarà un anno molto importante con due mondiali a cui vogliamo esserci, quello indoor in Serbia a marzo e quello all’aperto in luglio negli States.

Larissa era un po’ preoccupata perché quelli al coperto sono un po’ avanti come data e temeva di dover fare troppe gare in inverno, ma le ho detto che ne farà solo una in più rispetto all’anno scorso, ma diluita su uno spazio temporale maggiore.

L’anno prossimo ci saranno anche gli Europei di Monaco di Baviera.

A questi, per ora, non voglio pensare nel senso che ci siamo prefissati due punti fermi e poi vedremo in corso d’opera ma, soprattutto, vedremo se i miei insegnamenti daranno i risultati sperati.

Gianni e Larissa Iapichino (foto personali)
Gianni e Larissa Iapichino (foto personali)
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