Il bilancio finale dei Mondiali Under 20 di Nairobi

L'approfondimento della giornata conclusiva

Si sono conclusi i Campionati del Mondo Under 20 di Nairobi allo Stadi Kasarani che, nonostante le assenze pesanti di alcuni team nazionali come gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, l’Australia, la Germania e la Cina, sono stati mondiali di altissimo livello a confermare quanto sia universale l’atletica con 35 paesi andati a medaglia e 63 team nazionali in grado di piazzare almeno un atleta in finale.

Durante la rassegna iridata sono stati battuti quattro record del mondo di categoria, dieci primati continentali e tredici record dei campionati.

L’Italia ha conquistato la seconda medaglia ai Mondiali Under 20 di Nairobi con l’insperato bronzo vinto dalla staffetta 4×400 femminile. La bergamasca della Bracco Atletica Alessandra Iezzi, la romana della Studentesca Andrea Milardi Rieti Federica Pansini, la marchigiana Angelica Gherco e la bresciana Alexandra Almici hanno fermato il cronometro in 3’37”18 alle spalle della Nigeria (3’31”46) e della Giamaica 3’36”57).

Si tratta della prima medaglia dell’Italia nella staffetta 4×400 femminile ai Mondiali Under 20. A livello maschile l’Italia conquistò invece la medaglia d’oro con la 4×400 nell’edizione di Tampere 2018.

La staffetta 4×100 italiana formata dal pontino Angelo Ulisse, dal siracusano Matteo Melluzzo, dal varesino Filippo Cappelletti e dal romano Lorenzo Simonelli si è classificata al quarto posto nella finale della staffetta 4×100 in 39”28 migliorando il record nazionale detenuto da Alessandro Zlatan, Nicholas Artuso, Mario Marchei e Filippo Tortu, che vinsero la medaglia d’argento agli Europei Under di Grosseto 2017 in 39”50.

Il Sudafrica ha conquistato la medaglia d’oro stabilendo il record del mondo under 20 con 38”51. La Giamaica si è aggiudicata la medaglia d’argento con il record nazionale di 38”61. Entrambe sono scese sotto il precedente record mondiale di categoria detenuto dagli Stati Uniti dal 2019 con 38”62.

Simonelli-Cappelletti-Melluzzo-Ulisse (foto Colombo/FIDAL)
Simonelli-Cappelletti-Melluzzo-Ulisse (foto Colombo/FIDAL)

La staffetta 4×100 femminile ha visto il successo delle giamaicane Serena Cole, Tina Clayton, Kerika Hall e Tia Clayton in 42”94. Le azzurre Gaya Bertello, Elisa Visentin, Alessandra Iezzi e Arianna Battistella sono state squalificate per il primo cambio fuori settore.

Finisce ottava, invece, la quarta staffetta azzurra impegnata, la 4×400 maschile, che  con Stefano Grendene, Tommaso Boninti, Francesco Pernici e Lorenzo Benati chiude in 3’12″16.

Quarto posto di Angelica Gherco sui 400 ostacoli ad un passo dal podio

Angelica Ghergo si è classificata quarta nella finale dei 400 ostacoli con il record personale di 57”69 andando vicina all’impresa di salire sul podio. La marchigiana aveva stabilito il precedente record di 58”67 in occasione della semifinale degli Europei Under 20 di Tallin.

La finlandese Heidi Salminen ha conquistato a sorpresa la medaglia d’oro con 56”94 battendo la francese Ludivine Aubert (57”16) e la canadese Savannaha Sutherland (57”27). Nella storia dei Mondiali Under 20 il miglior risultato italiano era stato il secondo posto di Virna De Angeli a Lisbona nel 1994.

Mykolas sulle orme del padre Virgilius

Mykolas Alekna, figlio del due volte campione olimpico Virgilius Alekna, continua la tradizione di famiglia vincendo la medaglia d’oro nel lancio del disco maschile. Alekna ha lanciato l’attrezzo a 69.81m al primo tentativo aggiungendo quattro centimetri al precedente personale. Lo scorso Giugno l’atleta lituano era salito al secondo posto nelle liste mondiali under 20 all-time con 69.77m. Il giamaicano Ralford Mullings ha vinto medaglia d’argento con 69.77m precedendo il bielorusso Raman Khartanovich (62.19m).

Mykolas Alekna: “Sono davvero felice. E’ stata una grande competizione contro grandi atlete. Ho cercato di dare il tutto per tutto nel primo tentativo e ho stabilito il record personale. Il primo lancio mi ha dato fiducia per i tentativi successivi. Mio padre mi da molti consigli. Ha molta esperienza. Mi ha detto che devo essere sempre rilassato ed è ciò che ho fatto oggi.”

Askag regina del lungo e del triplo

La Svezia ha vinto tre medaglie d’oro con Gabriel Wallmark con 16.43m nel salto triplo maschile, con Maja Askag nel salto in lungo femminile con il record personale di 6.60m, con Oscar Edlund nei 400 ostacoli.

L’indiana Shaili Singh ha vinto la medaglia d’argento nel lungo con 6.59m con vento a favore di +2.2 m/s battendo l’ucraina Maria Horielova (6.50m), la giamaicana Shantee Foreman (6.47m) e la spagnola Tessy Ebosele (6.46m). Mai prima un atleta indiano aveva vinto una medaglia nelle specialità dei salti ai Mondiali Juniores.

Askag ha centrato la seconda doppietta nel salto in lungo e salto triplo in una grande manifestazione internazionale dopo quella degli ultimi Europei Under 20 dello scorso Luglio a Tallin quando vince con le misure di 6.80m con vento a favore oltre la norma di +2.2 m/s e 14.05m.

Maja Askag: “Sono molto felice. E’ successo tutto molto in fretta. Non ci avrei mai creduto all’inizio di questi campionati. E’ pazzesco essere qui a festeggiare quattro medaglie d’oro. Ho realizzato il personale nel lungo ma credo di avere ancora margini di miglioramento. L’’anno prossimo punterò agli Europei seniores a Monaco di Baviera.

Anche Wallmark si era già messo in luce vincendo la medaglia d’oro agli Europei Under 20 di Tallin. Con la misura vincente di 16.43m Wallmark ha stabilito il record nazionale under 20. Il sedicenne giamaicano Jaydon Hibbert ha vinto la medaglia d’argento con 16.05m.

La Svezia ha trovato un altro grande talento del triplo che potrebbe rinverdire i fasti degli anni passati quando Christian Olsson dominava la specialità dell’hop-step and jump vincendo le Olimpiadi di Atene 2004.

Gabriel Wallmark: “E’ una sensazione straordinaria. Il mio obiettivo ad inizio stagione era vincere gli Europei e i Mondiali e sono contento di esserci riuscito. E’ stata una grande competizione disputata in buone condizioni climatiche. Il vento era perfetto. Non potevo chiedere di meglio.”

Oskar Edlund ha conquistato la medaglia d’oro nella finale dei 400 ostacoli in un un ottimo 49”20, secondo miglior tempo europeo della storia a livello juniores. Il turco Berke Akcam si è piazzato al secondo posto stabilendo il quinto miglior tempo europeo di sempre in questa categoria battendo il russo Denis Novoltsev (49”62, settimo crono europeo di sempre).

Record dei campionati sugli 800 metri maschili

Emanuel Wanyonyi ha vinto la medaglia d’oro sugli 800 metri maschili in 1’43”76 (record dei campionati e undicesimo miglior tempo di sempre a livello juniores) trascinando al record personale l’algerino Mohamed Ali Gouaned (1’44”45 record nazionale under 20) e il keniano Noah Kibet (1’44”88).

Wanyonyi ha corso tre centesimi più velocemente rispetto al primato dei campionati stabilito da Nijel Amos nell’edizione di Barcellona 2012. Il diciassettnne keniano è allenato dalla campionessa mondiale degli 800 metri di Osaka 2007 Janeth Jepkosgei.

Emanuel Wanyonyi: “Correre in 1’43”76 in altura significa molto per me. Continuerò a spingere per vedere quali sono i miei limiti. Chissò, un giorno riuscirò a battere il record mondiale di Rudisha.”

Il ceco Jakub Davidik è stato il migliore degli europei in quarta posizione con il tempo di 1’46”07.

La keniana Purity Chepkirui si è aggiudicata la finale dei 1500 metri in 4’16”07 battendo la grande favorita Diribe Welteji (4’16”39) e la keniana Winnie Jemutai (4’18”99).

Welteji si presentava a questo appuntamento come la grande favorita per il titolo dopo una stagione da protagonista nella quale ha migliorato il personale sui 1500 metri con 3’58”93. Welteji aveva vinto il titolo mondiale under 20 sugli 800 metri a Tampere nel 2018.

Purity Chepkirui: “Il semplice fatto che vesto la maglietta della nazionale mi dà la motivazione per regalare gioie al mio paese.”

Purity Chepkirui (foto Colombo/FIDAL)
Purity Chepkirui (foto Colombo/FIDAL)

Amos Serem ha portato avanti la tradizione keniana vincendo la medaglia d’oro sui 3000 siepi in 8’30”72 battendo il favorito Tadesse Takele (8’33”15) e l’altro keniano Simon Kiprop Koech (8’34”79). Serem ha celebrato la vittoria con dei balletti che ricordano i festeggiamenti del grande campione keniano Ezekiel Kemboi.

Amos Serem: “Ho scelto di gareggiare nei 3000 siepi perché è la specialità dei keniani. Sono un grande fan di Ezekiel Kemboi. Il mio stile di corsa ricorda quello di Kemboi. Il mio allenatore Patrick Sang ha sempre creduto in me.”

L’etiope Miram Alem ha trionfato nella finale dei 5000 metri femminili in 16’05”51 davanti alla keniana Zenah Cheptoo (16’29”44) e alla spagnola Carla Dominguez (16’45”79).

Le altre finali dell’ultima giornata

La russa Natalya Spiridonova ha vinto la medaglia d’oro nel salto in alto stabilendo il primato personale con 1.91. Nelle sue precedenti partecipazioni alle grandi manifestazioni internazionali Spiridonova aveva vinto la medaglia di bronzo agli Europei Under 20 di Boras 2019 e l’argento agli Europei Under 20 di Tallin 2021.

La Svizzera ha conquistato la quarta medaglia di questi campionati con l’argento di Marithe Therese Engondo, che ha battuto il record nazionale under 20 con 1.89m. Il primato nazionale di Cipro di 1.87m realizzato al primo tentativo ha permesso a Styliana Ioannidou di vincere la medaglia di bronzo. La serba Angelina Topic (figlia d’arte del campione europeo di Spalato 1990) si è piazzata al sesto posto con 1.84m.

Le azzurre Idea Pieroni e Rebecca Mihalescul si sono piazzate al nono e all’undicesimo posto con la stessa misura di 1.80m. La lucchese Pieroni ha superato 1.75m e 1.80m al primo tentativo. La veronese Mihalescul ha avuto bisogno di due tentativi a 1.75m e di tre prove a 1.80m. Entrambe hanno commesso tre errori a 1.84m.

Natalya Spiridinova: “Sono contenta di aver vinto il mio primo titolo mondiale. E’ stata un’esperienza fantastica. Sono felice di essere qui a Nairobi.”

Il medagliere

Il Kenya ha dominato il medagliere con 16 podi complessivi (otto ori, un argento e sette argenti) davanti alla sorprendente Finlandia (quattro ori e un argento), alla Nigeria (quattro ori e tre bronzi), all’Etiopia (tre ori, sette argenti e due bronzi), al Sudafrica (tre ori, due argenti e quattro bronzi), al Botswana (tre ori e un argento), alla Svezia (tre ori) e alla Francia (due ori, quattro argenti e due bronzi).

L’Italia si classifica venticinquesima con l’argento di Massilmillano Luiu nel salto in alto e il bronzo della staffetta 4×400 femminile.

La nazionale italiana guidata da Tonino Andreozzi si è piazzata al nono posto nella classifica a punti che tiene conto di tutti i piazzamenti dei finalisti dal primo all’ottavo posto. Gli azzurri hanno piazzato quindici atleti in finale totalizzando 51 punti. Il Kenya ha dominato anche la placing table con 128 punti davanti all’Etiopia (111 punti), alla Giamaica (100 punti), al Sudafrica (92 punti) e alla Francia (83 punti).

Tonino Andreozzi: “Con questi ragazzi può iniziare un nuovo ciclo. Nonostante le rinunce di alcuni paesi, la manifestazione è stata di livello tecnico molto elevato. Noi ci siamo messi in gioco, con tutto l’entusiasmo possibile.

Da chi è uscito al primo turno, a chi ne ha superato almeno uno, a chi ha vinto una medaglia, tutti si sono spesi al massimo e porteranno a casa tanta esperienza. Alcune controprestazioni ci sono state, ma questo accade sempre, e servirà come insegnamento per il futuro.

Il ringraziamento va a tutti i tecnici personali e alle società per come hanno lavorato con questi ragazzi. Luiu è un diamante grezzo. Ha tante qualità e deve migliorare ancora nella tecnica. Ha margini di miglioramento che ancora non conosciamo del tutto.

Le ragazze della 4×400 si sono gasate come piace a me, sono andate oltre le loro possibilità. Iezzi ha completato alla grande il suo tour del force tra staffette e gara individuale. Pansini ha vissuto un momento di esaltazione totale.”

Tutti i risultati

 

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