Non voleva nemmeno partecipare Mattia Furlani alla gara del salto in lungo dei Campionati Europei under 18 di Gerusalemme, perché voleva puntare tutto sul salto in alto che ritiene, chissà se ancora, la sua specialità preferita.
Ma lo straordinario record italiano allievi ottenuto con la misura di 7.87 all’Arena di Milano il 18 di giugno, quando aveva tolto il primato di 7,61 al mitico Andrew Howe dopo 21 anni, in una disciplina preparata pochissimo ma che gli riesce in maniera totalmente naturale grazie all’eccezionale esplosività dei suoi piedi, deve aver cominciato a scalfire qualche sua certezza e fatto decidere alla fine di gareggiare in Israele anche nel lungo dove, già nella giornata inaugurale della manifestazione, ha battuto il record dei giochi con la misura di 7,62.
Ieri poi, il fenomenale 17enne atleta di Rieti, dopo una facile qualificazione per la finale dell’alto con un salto a 2.06, si è presentato alla finale del lungo e ha subito definito posizione e gerarchie con la fantastica misura di 8.04 realizzata alla prima prova, nuovo record italiano allievi ed ennesimo nuovo record dei giochi.
Per meglio far capire l’impresa di Mattia vogliamo ricordare che, con il salto di ieri, ha addirittura avvicinato il record italiano under 20 di Andrew Howe di 8,11, ma anche e soprattutto ottenuto la seconda prestazione europea di sempre tra gli under 18, la prima all’aperto, dietro soltanto all’ucraino Viktor Kuznyetsov che nel 2003 saltò 8,12 in una gara indoor.
Le dichiarazioni di Mattia dopo il successo: “Un salto incredibile, perché l’ho piazzato subito all’inizio della gara. Non ci ero riuscito in qualificazione, ma era importante farlo in finale. Mi sembra un sogno atterrare sopra gli otto metri, uno spettacolo. Non me l’aspettavo, non ho guardato subito il tabellone perché nemmeno ci credevo.
Per me è un’emozione indescrivibile. Nell’alto invece la qualificazione è stata tranquilla. Un obiettivo su due per ora l’ho raggiunto, non potevo avere rimpianti e ho deciso di portarle avanti entrambe”.
Per l’Italia alla fine anche il terzo posto del milanese Francesco Ettore Inzoli che realizza la misura di 7.58, che non gli vale però come personale in quanto inficiato da un vento leggermente fuori norma (+2.1), ma che poi realizza con un eccellente 7,48 regolare a conferma della sua ottima giornata.
La storia di Mattia
Furlani che vive e e si allena a Rieti da tanti anni, è in realtà nato a Marino in provincia di Roma il 7 febbraio 2005, ed è certamente un cosiddetto figlio d’arte in quanto il padre, Marcello Furlani, è stato un ottimo saltatore in alto con un personale di 2,27 ottenuto nel 1985, mentre la madre, Khadidiatou Seck di origini senegalesi, è stata una velocista.
Lo sport, e l’atletica in particolare, hanno fatto parte della sua vita da sempre anche perché ha trovato una scontata ispirazione, oltre che dai genitori, anche dai suoi due fratelli più grandi, con particolare riguardo alla sorella Erika specialista del salto in alto con un ottimo personale di 1.94.
Dopo gli inizi più giocosi che altro in pista, Mattia si è molto dedicato dagli 8 ai 13 anni alla sua altra grande passione sportiva rappresentata dal basket, per poi tornare definitivamente alle discipline dell’atletica con la sua prima esplosione agonistica avvenuta nel 2020, a 15 anni, nell’anno dello scoppio della pandemia mondiale, quando ha stabilito la migliore prestazione nazionale under 16 nell’alto con 2,10, migliorandosi rispetto all’anno prima di ben 11 centimetri, ma anche quella nei 150 metri con 16″57, a dimostrazione pure delle sue ottime doti di velocista.
L’anno scorso ha gareggiato, a soli 16 anni al primo anno della categoria allievi, agli Europei under 20, vale a dire contro avversari dai 2 ai 3 anni più grandi di lui, raggiungendo in ogni caso la finale dove si è classificato settimo con 2,15.
Quest’anno la definitiva consacrazione agonistica con gli straordinari risultati nella disciplina del lungo che non si aspettava ma certamente il suo infinito talento lo porterà molto avanti anche nel salto in alto.
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