Katarina Johnson-Thompson (foto Filip Bossuyt/Wikipedia)

Sono stati due giorni pazzeschi. In quanto a spettacolo, le prove multiple sono una garanzia. Soprattutto ad un Campionato del mondo.

Se nella gara femminile Katarina Johnson-Thompson aveva messo le cose in chiaro molto presto, a scapito della favorita Nafissatou Thiam, al maschile abbiamo vissuto un colpo di scena dietro l’altro. E alla fine a vincere è stato un 21enne. Niklas Kaul, tedesco, prima esperienza ad un Mondiale assoluto, personale migliorato di un centinaio di punti abbondanti.

Ma i risultati finali non sono certo sufficienti a descrivere le emozioni sul campo. Vediamo come è andata nel dettaglio.

Johnson-Thompson, una marcia trionfale

Che la gara dell’eptathlon fosse un affare a due lo si sapeva fin dalla vigilia. La belga Thiam avrebbe avuto i salti e i lanci per avvantaggiarsi; l’inglese Johnson-Thompson avrebbe risposto in pista. Ma mentre la prima non ha brillato nelle prove che le competono (rispetto a quello che ha dimostrato di valere, s’intende), la seconda si è superata proprio nei suoi punti deboli. Costruendosi, punteggio dopo punteggio, un margine sempre più rassicurante.

Dopo tre fatiche su sette, due delle quali favorevoli alla Thiam, il vantaggio della campionessa uscente è di appena 51 punti (3118 a 3067), complice un pareggio nel salto in alto (1.95). D’ora in poi è un assolo dell’inglese. 23.08 su 200 metri, 6.77 nel salto in lungo il giorno successivo, mette una pezza (43.93, PB) nel giavellotto.

Non accontentandosi della vittoria in pugno, detta legge sugli 800 metri con un ottimo 2:07.26 (ancora PB). Il punteggio finale (6981) è il quarto personale in due giorni (a cominciare dal getto del peso, 13.86). Per Thiam 6677 punti e un comodo argento. Terza l’austriaca Preiner con 6560.

Kaul beffa i canadesi, ritirato Mayer

Fino alla settima prova, non c’erano dubbi. Kevin Mayer era involato verso la conferma del suo titolo di campione del mondo. Ma anche il suo fisico può fare cilecca. In pedana dell’asta… saltano ginocchio e tendine d’Achille. Il ritiro tra le lacrime.

Si apre un’autostrada per i canadesi Damian Warner e Pierce Lepage, al momento secondo e terzo. Non avevano tradito le attese nelle discipline d’elezione: 100 metri (10.35) e 110 ostacoli (13.56) per il primo, salto in lungo (7.79) per il secondo.

Dopo l’asta, Lepage prende la testa (5.20, 7097 punti complessivi) davanti al russo Ilya Shkruenyov. Le posizioni si ribaltano ancora una volta col lancio del disco. In pole c’è l’estone Maicel Uibo (marito di quella Shaunae-Miller d’argento sui 400) a quota 7850.

Ma Niklas Kaul, dominatore della prova con un incredibile 79.05 nel giavellotto, si è avvicinato molto (7850). In mezzo c’è ancora Warner (7854). I 1500 metri sono il momento della verità. Il tedesco è nettamente il migliore nel mezzofondo (4:15.70), rifila un rettilineo di vantaggio agli avversari e corona due giorni di fatiche con il primo titolo. 8691 i punti del vincitore, secondo Uibo (come la consorte) a quota 8604, terzo Warner a 8529.

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