La nazionale italiana ha vinto il Campionato Europeo per nazioni per la prima volta nella storia al termine di tre giornate esaltanti allo Slaski Stadium di Chorzow. Il successo azzurro è stato suggellato dal primo posto nel medagliere degli European Games con 7 ori, 5 argenti e tre bronzi.

Gli azzurri hanno totalizzato 426,5 punti precedendo i padroni di casa della Polonia (402,5 punti) e la Germania (387,5 punti).

Il Belgio, la Turchia e la Norvegia sono retrocesse nella Seconda Divisione e saranno sostituite da Ungheria, Ucraina e Lituania, le prime tre nazioni della Division 2.

E’ finita in gloria con il team azzurro sul gradino più alto del podio. Tutti i membri del team italiano con la medaglia al collo hanno cantato a squarciagola l’inno di Mameli. Il successo premia il lavoro degli atleti, dei tecnici e dei dirigenti. Piace sottolineare anche l’importante contributo dei dirigenti dei club italiani, degli organizzatori dei meeting italiani e di tutte le altre manifestazioni del nostro paese che lavorano con passione nonostante mille difficoltà.

Antonio La Torre: “Credo che questa emozione la debbano vivere tutti gli appassionati di atletica che ci hanno seguito da casa. È la grande vittoria di tutta l’atletica italiana, dagli allievi che oggi gareggiavano a Caorle, a tutta la storia dell’atletica azzurra, idealmente uniti in questa festa. Pensiamo anche al grande Pietro Mennea. Sarà stato contento da lassù di vedere una squadra che ha combattuto fino all’ultimo minuto e che si è preso un successo meritato e riconosciuto da tutti.

Giorno per giorno ci siamo detti ‘siamo con le spalle al muro’: ci ha ispirato il capitano Gimbo Tamberi che in situazioni difficili ha sempre dato il meglio. E’ stato bello vedere il Presidente Stefano Mei emozionarsi. Credo siano questi i momenti che danno valore umano a questa spedizione. La consistenza di questa squadra è aumentata. Ci sono tantissimi giovani e tanti altri ragazzi e ragazze affolleranno i campi di atletica dopo le emozioni di oggi. Le società e i tecnici di periferia fanno un lavoro preziosissimo. Dobbiamo andare avanti tutti insieme”.

Stefano Mei: “Questa giornata è qualcosa di sconvolgente. Da atleta ero abituato a salvarmi all’ultima gara in Coppa Europa. Negli ultimi due anni siamo stati secondi nel 2021 e questa volta abbiamo stravinto. Devo ringraziare i ragazzi dal primo all’ultimo. Tutti hanno dato il massimo e hanno cercato quel punticino in più che potevano raccogliere. Il mio pensiero va a Bruno Zauli, che ha inventato questo evento.

Oggi abbiamo reso omaggio ad un grande uomo e ad un grande Presidente. I ragazzi meritano l’attenzione di tutto il mondo, non solo dell’Europa. Questo è il frutto del grande lavoro delle società sul territorio. Sono loro a far crescere questi talenti, che poi diventano campioni. Ora ci aspettano i Mondiali di Budapest, gli Europei di Roma e le Olimpiadi di Parigi. Sono convinto che saremo bravissimi anche in queste occasioni.

Salto in alto maschile

Il campione olimpico di salto in alto Gianmarco Tamberi ha onorato il suo ruolo di capitano della nazionale italiana vincendo con 2.29m al debutto stagionale dopo nove mesi di assenza dalle pedane. Era dalla vittoria nella finale della Diamond League a Zurigo con 2.34m che il trentunenne marchigiano non gareggiava. In mezzo sono successi tanti cambiamenti con l’inizio del rapporto con il suo allenatore Giulio Ciotti e il preparatore atletico Michele Palloni.

Tamberi ha conquistato il massimo punteggio per l’Italia superando 2.29m al primo tentativo tentativo. L’anconetano di Offagna ha avuto la meglio sul belga Thomas Carmoy, che ha avuto bisogno di due prove per superare questa misura. In precedenza Tamberi e Carmoy hanno superato 2.23m alla prima prova e 2.26m alla seconda.

Gianmarco Tamberi: “Era la mia prima gara dopo nove mesi. In questa competizione conta soprattutto lo spirito di squadra e non tanto i risultati individuali. Da capitano della squadra italiana mi piace vedere ogni singolo atleta e ogni singolo allenatore seduto in tribuna a sostenere chi sta gareggiando. Sono felice di essere un’ispirazione per gli altri atleti della squadra. Non ho mai visto una squadra così forte. Sono incredibilmente felice di essere il capitano della più forte squadra italiana di sempre.

Il risultato non conta, ma ho provato buone sensazioni durante il riscaldamento e i salti della competizione. Ho deciso di saltare con la rincorsa completa e saltare 2.29m in questa circostanza è un risultato davvero buono perché abbiamo appena iniziato le sessioni di lavoro di tecnica. La medaglia d’oro degli European Games ancora mi mancava. Ora inseguo il titolo mondiale a Budapest. E’ l’unica vittoria che non ho ancora conquistato”.

Getto del peso maschile

Zane Weir ha vinto un altro titolo continentale in questa stagione dopo il successo agli Europei Indoor di Istanbul. L’atleta di origini sudafricane ha realizzato il lancio della vittoria di 21.59m al secondo tentativo dopo un lancio da 20.26m al primo tentativo. Weir ha proseguito la gara con due nulli e due altri lanci oltre i 21 metri (21.02m e 21.22m). Weir ha aggiunto il suo nome nell’albo d’oro della manifestazione (comprendendo le edizioni della vecchia Coppa Europa) che annovera anche il suo allenatore Paolo Dal Soglio, che vinse nel 1994 e nel 1996.

Il britannico Scott Lincoln ha realizzato il personale stagionale con 21.10m al quarto tentativo piazzandosi al secondo posto.

Zane Weir: “Ho fatto un po’ fatica fin dall’inizio della stagione outdoor. Sono in grande forma, ma sto ancora cercando di lavorare su diversi dettagli tecnici. La stagione è lunga e mancano ancora due mesi ai Mondiali di Budapest. Sto cercando di divertirmi quando gareggio. Ho molte pressioni e aspettative, ma voglio raccogliere i frutti del duro lavoro. E’ sempre bello conquistare punti importanti per il mio team”.

Salto in lungo femminile

La francese Hilary Kpatcha, campionessa europea under 23 nel 2019, ha vinto il salto in lungo femminile con un salto da 6.75m, al primo tentativo battendo la vice campionessa europea indoor Larissa Iapichino, che ha realizzato un salto da 6.66m alla seconda prova. La spagnola Fatima Diame ha completato la top 3 con un salto da 6.56m.

Hillary Kpatcha: “In passato ho avuto un infortunio al ginocchio proprio qui a Chorzow ed era importante tornare qui e vincere. Il periodo dell’infortunio è stato molto difficile ma ora mi sto divertendo a gareggiare. Sogno la medaglia d’oro ai Mondiali di Budapest ogni giorno. L’atletica è come seguire un certo percorso. L’infortunio ha fatto parte di questo cammino. Sono riuscita ad andare oltre. E’ stata la cosa più importante.

Larissa Iapichino: “Non sono contenta della gara di oggi. Volevo fare di più ma ho litigato con la pedana. E’ stata una cattiva giornata, ma sono grata di aver vinto molti punti contribuendo al primo posto della squadra italiana. Il nostro segreto è avere un grande team. Ci sosteniamo a vicenda. Voglio divertirmi. L’atletica è gioia e passione. Chiamo mia madre Fiona May molto spesso. Mi piace sentirla raccontare delle sue esperienze di atleta internazionale. Per me è un’ispirazione come donna e come atleta”.

5000 metri maschili

Lo spagnolo Thierry Ndikumenayo ha vinto i 5000 metri maschili in 13’25”48 battendo lo svedese Andreas Almren (13’25”70) con un ultimo km corso in 2’31”. L’azzurro Yeman Crippa si è piazzato al terzo posto in 13’34”29 dopo il successo nell’edizione di due anni fa con il record dei Campionati.

Ndikkwumenayo ha realizzato primati personali di 7’25”93 sui 3000 metri a Montecarlo e di 12’58”68 sui 5000 metri a Oslo.

Thierry Ndikwenayo: “Nella nostra gara non si sa mai come possono andare le cose. A volte il ritmo è veloce. Altre volte è lento. Ero pronto ad entrambe le varianti ma la gara di oggi è stata molto tattica. Ho tenuto sotto controllo Yeman Crippa perché lo conosco e mi aspettavo che potesse diventare uno dei miei rivali principali. Non é stato facile vincere oggi ma ho dato del mio meglio per guadagnare il massimo dei punti per la Spagna.

Yeman Crippa: “Le condizioni non sono ancora massimali. L’obiettivo è il Mondiale di Budapest. Non sono preoccupato per il fatto di essere stato staccato. Prima dei Mondiali correrò ancora a Losanna e a Montecarlo”.

200 metri femminili

L’olandese Lieke Klaver ha vinto i 200 metri femminili con il personale di 22”46 sfiorando di un solo centesimo di secondo il record dei campionati stabilito dalla connazionale Dafne Schippers con 22”45 nel 2015.

La britannica Bianca Williams si è piazzata seconda in 22”75 davanti alla greca Polynik Emmanouilidou (22”85) e alla quattrocentista polacca Anna Kielbasinska (22”92). Dalia Kaddari è stata brava a vincere la serie B con il personale stagionale di 23”09 con vento contrario di -0.3 m/s realizzando il quinto tempo più veloce delle due serie.

Lieke Klaver: “Ho avuto sensazioni contrastanti dopo aver tagliato il traguardo. Da un lato è stato positivo aver stabilito il primato personale con 22”46. Dall’altro lato ho mancato il record dei campionati per un solo centesimo di secondo. Sono felice che la mia velocità sta migliorando. I 200 metri sono un diversivo rispetto alla distanza dei 400m che corro abitualmente. Non è un grande cambiamento perché corro i 200 metri come preparazione per i 400 metri”.

200 metri maschili

Il francese Ryan Zezé (argento europeo nella staffetta 4×100 a Monaco di Baviera e vincitore nella gara B della staffetta in questi campionati) ha vinto i 200 metri in 20”29 davanti al polacco Albert Komanski (20”59) e al campione olimpico della staffetta 4×100 Filippo Tortu (20”61).

Ryan Zezé: “L’obiettivo del team francese era recuperare terreno in classifica rispetto alle squadre posizionate ai primi posti. La mia gara è andata bene. Non potrei essere più contento”.

Lanci del giavellotto maschile

Il campione europeo Julian Weber ha regalato la vittoria alla Germania con l’ottima misura di 86.26m. Weber ha fatto registrare altre due misure valide da 83.98m e 81.41m. Il belga Timothy Herman (primatista nazionale con 87.35m a Nairobi) si è classificato secondo con 81.67m davanti al portoghese Leandro Ramos (81.40) e al polacco Dawid Wagner (81.40m). Il neo campione italiano under 23 Michele Fina ha concluso la gara al quattordicesimo posto con 69.47m.

Julian Weber: “La gara è andata bene ma non è stata perfetta. Nell’ultima settimana sono stato malato e non avevo energie. Ho avuto problemi con la rincorsa. Sono felice di aver regalato 16 punti alla Germania”.

Lancio del giavellotto femminile

La ceca Nikola Ogrodnikova ha vinto il lancio del giavellotto femminile con 61.75m battendo la tedesca Christin Hussong (60.05m). La britannica Bekah Walton ha migliorato il personale di 2 metri con 50.76m. La veneta di Portogruaro Federica Botter si è piazzata quattordicesima con 49.12m dopo un intenso periodo di gare NCAA oltreoceano.

Staffetta 4×400 mista

La Repubblica Ceca ha vinto la serie B della staffetta mista 4×400 in 3’12”34 salendo al quinto posto delle liste europee di sempre. Il Belgio si è piazzato al secondo posto in 3’12”97 (terzo miglio tempo assoluto).

Il tempo delle ceche è stato più veloce rispetto al 3’12”87 con il quale la Polonia si è imposta nella serie A con le formazioni più accreditate davanti alla Francia (3’13”36) e la quartetto italiano composto da Edoardo Scotti (cronometrato in 45”52), Ayomide Folorunso (50”82), Alessandro Sibilio (45”38) e Anna Polinari (51”84). Quest’ultima ha sostituito Alice Mangione, infortunatasi durante il riscaldamento.

Natalia Kaczmarek: “Abbiamo fatto il possibile per massimizzare le nostre chance di vittoria. Non sapevamo cosa avrebbero fatto le squadre avversarie perché potevano cambiare alcuni elementi”.

1500 metri femminili

La spagnola Esther Guerrero ha vinto una gara molto combattuta sui 1500 metri battendo per un solo centesimo la polacca Martyna Galant in 4’11”77. L’azzurra Sintayehu Vissa ha tagliato il traguardo al quarto posto in 4’12”62. La friulana vive e si allena a Boulder in Colorado con il gruppo seguito dall’allenatore Dathan Ritzenheim, ex primatista statunitense dei 5000 metri. Lo scorso inverno la ragazza adottata da una famiglia friulana da un orfanotrofio di Addis Abeba ha battuto il record italiano sul miglio indoor con 4’24”54 superando dopo 41 anni il vecchio primato della distanza di Gabriella Dorio.

Sintayehu Vissa: “Ho corso una brutta gara, ma poteva andare anche peggio. L’esperienza nelle gare NCAA mi ha cambiata”.

3000 metri siepi femminili

La polacca Alicja Konjeczek ha vinto per la seconda edizione consecutiva di questa manifestazione in 9’38”77 davanti alla francese Flavie Renouard (9’40”40). La biellese Eleonora Curtabbi, studentessa di biologia alla Texas A&M University e vincitrice della Division II della NCAA sui 3000 siepi, si è ben comportata al settimo posto in 9’59”01.

Alicia Konjeczek: “Il ritmo è stato molto lento ma il pubblico mi ha aiutato molto. I miei allenamenti recenti sono andati molto bene. Spero di battere il record nazionale al meeting di Londra”.

Salto in alto femminile

La francese Nawal Meniker ha conquistato la vittoria nel salto in alto femminile con 1.92m arrivando ad un centimetro dal personale. Meniker ha battuto la belga Merel Maes per un numero minore di errori. Erika Furlani ha superato 1.80m al secondo tentativo prima di commettere tre errori a 1.84m.

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