Domani iniziano i tre giorni dei campionati italiani assoluti di Molfetta, prima storica edizione organizzata in Puglia, con le due gare di marcia su strada di 10 chilometri, ma le gare sulla rinnovata pista dell’impianto pugliese cominceranno solo nella giornata di sabato, che vedrà alle 19,45 le batterie di una delle gare più attese a livello maschile, quella dei 100 metri, con la presenza del campione europeo dei 60 indoor Samuele Ceccarelli che punterà a conquistare la sua prima maglia tricolore all’aperto, dopo quella al coperto ottenuto proprio sui 60 battendo per la prima volta Marcell Jacobs.

Il compito del velocista toscano di Massa, che studia Giurisprudenza a Pisa, sarà nella circostanza molto più agevole in quanto, come ben noto, il campione olimpico sarà assente per i postumi dei suoi problemi fisici e quindi, dopo 5 anni consecutivi che hanno visto il velocista desenzanese trionfare, la maglia tricolore dovrebbe passare sulle spalle di Ceccarelli che quest’anno ha corso due volte in 10″13 e una in 10″15, con una lotta presumibile solo per gli altri due posti sul podio dove va registrata, purtroppo, l’indisponibilità dell’ultima ora del campione olimpico della staffetta Lorenzo Patta.

Tra coloro quindi che si giocheranno un piazzamento importante va segnalato certamente Roberto Rigali, reduce dall’ottima prestazione quale primo frazionista nella staffetta che ha ottenuto a Grosseto il crono utile per i Mondiali di Budapest, ma anche il campione italiano under 23 Eric Marek, oro con la staffetta 4×100 agli europei under 23 di Espoo, che non avrebbe dovuto partecipare in quanto aveva rinunciato al Challenger per concentrarsi proprio sulla gara continentale, ma che è stato ripescato proprio per la sfortunata assenza di Patta.

Eric Marek (foto Grana/FIDAL)
Eric Marek (foto Grana/FIDAL)

Nei 200 metri intitolati al mitico Pietro Mennea, di cui ricorre quest’anno il decimo anniversario della scomparsa, quasi certa la partecipazione di Filippo Tortu frenato da una sub-lussazione della spalla destra mentre esultava per la performance della staffetta a Grosseto, il quale non dovrebbe avere problemi a riprendersi un titolo outdoor che gli manca dal 2016 quanto solo 18enne lo vinse sui 100 metri di Rieti.

Tra i suoi principali avversari se parteciperà, Marco Ricci, Francesco Libera, Diego Pettorossi ed anche un altro campione olimpico quale Fausto Desalu al rientro dopo l’infortunio degli Europei a squadre e campione in carica.

Nei 400 metri, un ampio ventaglio di papabili al titolo e il miglior crono della vigilia rappresentato dal 45″39 del primatista italiano Davide Re siglato sabato sera a Madrid, il quale non dovrebbe a nostro avviso avere problemi a vincere, ma da seguire sempre con interesse Lorenzo Benati sceso a 45″51 a Chorzow.

Tra gli altri il campione italiano indoor Riccardo Meli, il campione nazionale outdoor uscente Edoardo Scotti, Brayan Lopez e il rientrante Vladimir Aceti alla ‘prima’ dell’anno all’aperto.

Filippo Tortu ( foto Grana/FIDAL)
Filippo Tortu ( foto Grana/FIDAL)

Nei 1500 metri Pietro Arese contro Ossama Meslek, ovvero il secondo italiano di ogni epoca (3’33″56) contro il terzo (3’34″53), in quanto meglio di loro nella storia della disciplina c’e stato il primatista Genny Di Napoli con 3’32″78 nel 1990. È il replay del duello di un anno fa allo stadio Guidobaldi di Rieti, vinto in quel caso da Meslek sul futuro campione d’Europa della staffetta di cross Arese.

Interessante anche la sfida a tre degli 800 metri con Simone Barontini, Catalin Tecuceanu e la novità Francesco Pernici, quest’ultimo sempre più sorprendente, a un passo dal podio agli Europei under 23 a vent’anni e già accreditato di 1’45″48. La sua condotta di gara sempre all’attacco si scontrerà con quella tipica del più esperto, seppur ancora molto giovane, Barontini (quest’anno 1’45″03 a Ostrava), mentre il campione del 2022 Tecuceanu è un uomo da finali in rimonta.

Nei 3000 siepi c’è Ala Zoghlami, primo tra gli iscritti con il suo 8’22″92 stagionale ma anche Yassin Bouih, sempre più calato nelle vesti di siepista, per dargli filo da torcere.

Nei 5000 metri si presenta idealmente con la medaglia al collo Francesco Guerra, vice campione europeo under 23 dei 10.000, in un duello con Alberto Mondazzi, Jacopo De Marchi, Mattia Padovani e Pasquale Selvarolo.

Grandissima attesa per la gara dei 110 ostacoli con il talento straordinario di Lorenzo Simonelli in mostra, 21enne specialista che rincorre il suo primo successo assoluto all’aperto dopo il titolo indoor dei 60 H, preludio al quarto posto degli Europei al coperto di Istanbul e, tra i suoi avversari, Hassane Fofana, il primatista italiano Paolo Dal Molin ed anche Leonardo Tano.

Lorenzo Simonelli (foto Grana/FIDAL)
Lorenzo Simonelli (foto Grana/FIDAL)

È doloroso il forfait di Alessandro Sibilio nei 400hs, per effetto del fastidio avvertito in Diamond League a Montecarlo: il giro di pista con barriere diventa teoricamente un testa a testa fra Mario Lambrughi e Giacomo Bertoncelli, quest’ultimo davanti a Celle Ligure, sempre che Michele Bertoldo non si esalti e prosegua la propria rapida ascesa, anche sotto i 50 secondi: le risorse tecniche non gli mancano.

Big match nel triplo con tutto il meglio d’Italia: il neo primatista Andy Diaz, l’argento europeo e quarto ai Mondiali Andrea Dallavalle, il finalista iridato quinto a Eugene Emmanuel Ihemeje, il vincitore degli Europei a squadre Tobia Bocchi. Tradotto: il personal best ‘peggiore’ è 17,26, e questo rende perfettamente l’idea della profondità del triplo azzurro.

Diaz, 17,75 per consacrare il Golden Gala di Firenze con il primato italiano, ha rinunciato alla Diamond League di Montecarlo così da recuperare dal fastidio a una caviglia e salvaguardare gli Assoluti, Bocchi si è migliorato fino alla già citata misura di 17,26, Dallavalle e Ihemeje hanno fatto fatica fin qui a decollare ma è il momento giusto.

Andy Diaz (foto Grana/FIDAL)
Andy Diaz (foto Grana/FIDAL)

Il salto in alto, come noto, non godrà dello show di Gianmarco Tamberi, diretto a Heilbronn, in Germania, il 6 agosto: Stefano Sottile, Manuel Lando in versione 2,25 e Marco Fassinotti i maggiori indiziati per la vittoria e per aggiudicarsi il Trofeo intitolato a Mario Saverio Cozzoli.

Nel lungo, senza Mattia Furlani che partirà pochi giorni dopo per gli Europei U20 di Gerusalemme, si rinnova il faccia a faccia tutto siciliano tra Filippo Randazzo e Antonino Trio con il possibile inserimento di Kareem Mersal vicino agli otto metri (ventosi) ad Agropoli.

Nell’asta, assente Claudio Stecchi per evitare attese troppo lunghe in pedana, tutto porta al duello tra compagni d’allenamento Matteo Oliveri e Simone Bertelli.

È 8-5 il bilancio dei confronti diretti Fabbri-Weir in questa stagione tra indoor e outdoor. Leonardo Fabbri ha però vinto le ultime 6 sfide, dal Golden Gala in poi. E Zane Weir, dopo il trionfo agli Europei indoor di Istanbul con un eccellente 22,06, ha arricchito la propria stagione con il successo agli Europei a squadre.

Neanche a dirlo, la gara del peso sarà uno dei momenti clou di Molfetta: primo e secondo d’Europa dell’anno all’aperto, i due lanciatori azzurri si contendono il titolo italiano, mai vinto da Weir e sfuggito nelle ultime due edizioni estive a Fabbri, che proprio agli Assoluti, nel 2020 a Padova, sfiorò i ventidue metri con il 21,99 che è tuttora il primato personale. Stessa misura stagionale (20,14) per Sebastiano Bianchetti e Riccardo Ferrara , verosimilmente in lizza per la terza piazza.

Leonardo Fabbri-Zane Weir (foto Grana/FIDAL)
Leonardo Fabbri-Zane Weir (foto Grana/FIDAL)

Michele Fina ha avuto il merito di portare per la prima volta il giavellotto azzurro sul podio agli Europei U23, bronzo a Espoo con il PB di 77,23: per indossare la maglia tricolore dovrà avere la meglio su Simone Comini e sul campione uscente Roberto Orlando.

Nel martello si è interrotta la serie vincente di Marco Lingua, per mano di Simone Falloni in estate e Giorgio Olivieri in inverno: liste alla mano è comunque il 45enne Lingua il capofila stagionale con 73,36, e non è vietato ambire al podio nemmeno per Giacomo Proserpio e Davide Costa.

Nel disco, con il migliore dell’anno decollato verso le Universiadi in Cina se la giocano Giovanni Faloci, Enrico Saccomano e Carmelo Musci.

Marco Lingua (foto archivio FIDAL)
Marco Lingua (foto archivio FIDAL)

Con Dario Dester fermo ai box, è Lorenzo Naidon l’uomo da battere nel decathlon, forte dei 7753 punti del Multistars. Oltre i 7000 in stagione anche il campione di Rovereto 2021 Lorenzo Modugno, Andrea Cerrato, Alessandro Arrius e Michele Brini, tutti possibili protagonisti delle dieci fatiche dedicate all’indimenticato Franco Sar.

A mezz’ora da casa, Francesco Fortunato ha motivazioni da vendere e carica a mille. Nella 10 km il marciatore di Andria ha già vinto quattro volte ed è imbattuto nelle ultime tre edizioni.

Ma soprattutto la dirompente vittoria agli Europei a squadre di Podebrady con il personale di 1h18’59 e il trionfo di Madrid nella stessa distanza tricolore (38’56) hanno dato fiducia e autorizzato a sognare in prospettiva Budapest. Mancherà l’atteso derby pugliese con il campione olimpico Massimo Stano che ha preferito rinunciare in via precauzionale per una tendinopatia dei flessori, in vista degli ormai imminenti Mondiali di agosto.

Di conseguenza i rivali più pericolosi per Fortunato, su ritmi veloci, sono l’argento europeo U23 Andrea Cosi, il ‘ventista’ Gianluca Picchiottino e lo specialista della trentacinque Riccardo Orsoni.

Francesco Fortunato (foto Colombo/FIDAL)
Francesco Fortunato (foto Colombo/FIDAL)

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