Nella incredibile giornata del record del mondo under 20 indoor, nonché italiano assoluto sempre al coperto, del diciannovenne Mattia Furlani, non passano certo inosservate nel corso dei campionati nazionali in corso di svolgimento al PalaCasali di Ancona, le imprese di altri due fenomenali talenti dell’atletica italiana di soli due anni più grandi di Mattia, quali Lorenzo Simonelli che ha riscritto di 2 centesimi il suo record nazionale sui 60 H, dominando la finale in 7″48 dopo aver corso la batteria in 7″53, mentre qualche minuto prima Larissa Iapichino aveva realizzato il proprio stagionale del salto in lungo con un ottimo 6.80 al terzo salto di gara, a dimostrazione di una crescita costante in stagione a due settimane dai Mondiali di Glasgow.

Le parole di Lorenzo: “Quando ho visto 7″49 sul tabellone, poi arrotondato a 7″48, ho urlato in quanto è tanto che giro intorno alla barriera di 7.50. Scendere al di sotto è bello, liberatorio. L’obiettivo di oggi era correre forte, provare buoni tempi in vista dei prossimi appuntamenti. Già in batteria ho voluto spingere un po’. In finale ero arrabbiato, volevo fare ancora meglio. Glasgow? Non voglio dire nulla, ma puntiamo in alto. I 60 qui ad Ancona? Sapremo tra qualche ora, ma non penso li correrò.”

Le dichiarazioni di Larissa: “È un passo avanti rispetto alle prima gare dell’anno quindi sono molto contenta. È comunque una misura importante anche se tecnicamente sento di avere margine. Ormai si lavora sui dettagli. Non vedo l’ora di rivedere tutte le mie avversarie internazionali. Il Mondiale indoor è un contesto magnifico e noi siamo un gruppo affiatato”.

Larissa Iapichino (foto Grana/FIDAL)
Larissa Iapichino (foto Grana/FIDAL)

Un altro momento particolarmente emozionante del pomeriggio marchigiano è stato rappresentato dall’ennesima impresa della trentenne Elisa Molinarolo, specialista del salto con l’asta, capace di crescere negli anni con una determinazione che ha pochi eguali, senza neanche essere una professionista sino a due anni fa, e quindi con l’esigenza di avere un altro lavoro oltre all’atletica che era praticamente solo una passione.

Nella sua irresistibile ascesa Elisa ha conquistato l’anno scorso una splendida finale ai Mondiali di Budapest e, all’inizio della stagione in corso, ha realizzato qualche settimana fa il nuovo record italiano al coperto con 4.63, strappandolo a Roberta Bruni che se l’è ripreso due giorni fa con 4,65, ma oggi l’ennesima risposta della saltatrice veronese che è salita sino a 4,66 per vincere il suo ennesimo titolo nazionale.

Alla fine della gara, dopo aver anche provato fallendo anche di poco tre prove a 4.73, le sue lacrime e gli abbracci di tutti coloro che le stavano intorno hanno fornito un ulteriore momento di emozione.

Le dichiarazioni di Elisa: “Ho urlato a tal punto da perdere la voce. Più che per la misura, sono felice di come ho gestito la gara e la sicurezza nei salti: 4,20, 4,40, 4,50 alla prima mi fanno capire che effettivamente c’è stato un salto di qualità. Il 4,66 è stata la ciliegina sulla torta e nei tentativi a 4,73 ho usato un’asta nuova, mai utilizzata prima per cui abbiamo margine e mi fa ben sperare”.

Elisa Molinarolo (foto Grana/FIDAL)
Elisa Molinarolo (foto Grana/FIDAL)

Da segnalare al secondo posto la giovanissima Great Nnachi, diciannove anni, che riscrive tre volte il proprio limite fino a 4,45 con un super progresso rispetto al 4,31 dello scorso fine settimana mentre al terzo posto si piazza Virginia Scardanzan con 4,30 alla prima prova, stessa misura della quarta Maria Roberta Gherca che invece ci riesce alla seconda.

Tra le altre finali di giornata molto interessante quella di 1500 donne con Giulia Aprile che beffa sul finale, negli ultimi centimetri una coriacea Marta Zenoni ormai convinta di avere vinto e invece si fa soffiare il titolo per soli sei millesimi, 4’12″51 per entrambe, mentre è terza Gaia Sabbatini con 4’13″61.

Nella stessa gara al maschile vittoria di Federico Riva che cambia passo e sorprende Pietro Arese nel rettilineo opposto a quello conclusivo, così da prendersi il titolo italiano con 3’39″80 rispetto al 3’40″47 dell’avversario.

Federico Riva (foto Grana/FIDAL)
Federico Riva (foto Grana/FIDAL)

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