Splendido 1,98 di Vallortigara nell’alto degli assoluti a Rieti

Per la saltatrice azzurra la seconda misura mondiale dell'anno

Grandissima prestazione di Elena Vallortigara che, nella gara del salto in alto dei Campionati Assoluti di Rieti, supera al terzo tentativo 1,98 m, e ottiene il miglior risultato tecnico di tutti i tre giorni di gare disputate nello Stadio Raul Guidobaldi davanti a un pubblico numeroso.

L’impresa della saltatrice azzurra le vale, oltretutto, la seconda miglior misura nelle liste mondiali stagionali, alla pari con l’ucraina Iryna Gerashchenko e alle spalle dell’altra ucraina Yaroslava Mahuchikh che ha superato 2,01 nella tappa Diamond League di Parigi ma anche 2,03 a Brno in attesa di omologazione, con prospettive sicuramente incoraggianti in vista dell’inizio dei Mondiali di Eugene che si terranno dal 15 luglio prossimo dove, a questo punto, un posto sul podio non è assolutamente precluso alla 30enne atleta veneta che vive e si allena da anni a Siena.

Per Elena quella di ieri è stato il secondo miglior salto in carriera, dopo quel fantastico 2,02 ottenuto a Londra nel 2018, e certamente la fiducia nelle sue possibilità sarà certamente cresciuta in un specialità in cui l’aspetto mentale è ancor più forte rispetto ad altre, in quanto è tremendamente difficile trovarsi di fronte un’asticella da dover superare.

La sua gara di ieri, intanto, è stata esaltante avendo superato alla prima prova 1.81, 1.86, 1.90 e 1.93, a dimostrazione anche di una grande concentrazione, fondamentale poi nelle gare ancor più importanti, e poi 1,96 al secondo tentativo per infine fissare l’asticella a 1,98 che, dopo i primi due salti promettenti, ha superato alla terza scatenando il suo urlo liberatorio.

Ha pure cercato inutilmente per tre volte la quota dei 2 metri, ma ormai non aveva più abbastanza carica, anche se il primo assalto non è stato assolutamente da buttare, ma avrà modo di riprovarci in altra occasione.

Le dichiarazioni di Vallortigara dopo il successo: “Mi sono tolta un gran peso perché continuavo a dirmi di stare bene, sapevo di avere queste misure nelle gambe. Sono davvero molto contenta: 1,98 è una misura che mi dà fiducia per i Mondiali.

La prossima settimana gareggerò giovedì 30 a Stoccolma e spero di riconfermarmi su queste misure. La condizione c’è, la tecnica sta ingranando. Da Eugene mi aspetto di andare in finale finalmente. E poi di giocarmela. Vorrei essere protagonista in una manifestazione come questa: ci si lavora da una vita.”

Salto in alto maschile

Il campione olimpico Gianmarco Tamberi vince il titolo in maniera certamente meno brillante rispetto a Vallortigara, allo spareggio finale con Marco Fassinotti e in un clima di grande nervosismo da parte sua, sicuramente per i problemi fisici di cui soffre e che ha poi spiegato nelle sue parole sotto.

I due atleti chiudono la gara a 2,23 con nessun errore in precedenza, avendo poi fallito tre volte 2.26, e di conseguenza devono fare altri 3 salti, evidentemente non graditi a Gimbo, per l’assegnazione finale del successo.

Entrambi sbagliano a 2.26, si scende quindi di due centimetri (2,24) e in tandem oltrepassano l’asticella. Nei “rigori” dell’alto si risale quindi a 2,26 e stavolta l’errore è soltanto per Fassinotti mentre Gimbo va a bersaglio al quinto tentativo totale su questa misura.

Le parole di Tamberi: “Un titolo italiano che non era il risultato che rincorrevo oggi. Era l’ultima gara prima del mondiale, mi aspettavo altre misure e avrei voluto provarle. Sto molto bene fisicamente, a parte questo fastidio che mi sta condizionando un po’. Sento una fitta alla gamba sinistra e mi irrigidisco.

Il problema si palesa quando dovrei essere più decontratto possibile, nel terz’ultimo passo. Dobbiamo trovare una soluzione. Ieri gli ultimi accertamenti per scendere in pedana senza rischiare nulla, ma non posso essere completamente libero. Sono arrabbiato ma non mi arrendo.

Per lasciarmi alle spalle questo fastidio sarà fondamentale lavorare con il mio team sanitario. Spero possano aiutarmi soprattutto la prossima settimana: il 3 luglio parto per gli Stati Uniti”.

Finisce terzo Silvano Chesani con lo stagionale di 2,23, quarto lo junior Edoardo Stronati che ribadisce il suo 2,20, quinto l’allievo Mattia Furlani con 2,15.

Gianmarco Tamberi (foto Grana/FIDAL)
Gianmarco Tamberi (foto Grana/FIDAL)

Lancio del disco femminile

Ottima prestazione della primatista italiana Daisy Osakue che realizza la seconda miglior misura della sua carriera con 63.66, terzo lancio della storia italiana della specialità oltre i sessantatré metri.

Le parole di Daisy: “Molto soddisfatta della misura, mi sarebbe piaciuto solo controllare la gara in maniera diversa ma non posso lamentarmi. È un periodo strano, particolare: ho dovuto riequilibrarmi col mio corpo. Il lavoro sta dando i suoi frutti. Sempre emozionante indossare la maglia di campione nazionale.

Adesso testa a Eugene e subito dopo agli Europei. Voglio cercare di arrivare lì e godermela. Sono scaramantica: l’obiettivo è uscire dalla pedana sorridente”.

Stefania Strumillo è seconda con 55,84 mentre con 50,87 terzo posto per Diletta Fortuna.

Daisy Osakue (foto Grana/FIDAL)
Daisy Osakue (foto Grana/FIDAL)

200 metri

Grande prova di Dalia Kaddari che vince il suo terzo titolo italiano consecutivo sul mezzo giro di pista femminile, correndo un eccellente batteria in 22″90 e poi chiudendo la finale con un altro ottimo 22″87, considerando anche il tempo ravvicinato tra le due prove.

Al secondo posto Vittoria Fontana co 23″24 e terza Irene Siragusa con 23″58.

Tra gli uomini soddisfazione massima per Diego Pettorossi che in finale ottiene il personale di 20″54 (+1.5), imitato da Wanderson Polanco con 20″66, mentre Andrea Federici eguaglia il proprio limite con 20″80.

Diego Pettorossi (foto Grana/FIDAL)
Diego Pettorossi (foto Grana/FIDAL)

400 metri

Colpo di scena nella gara maschile, dopo circa 150 metri, quando il favoritissimo Alessandro Sibilio rallenta vistosamente e poi si ferma, abbandonando la gara, dolorante e scuro in viso per un infortunio muscolare la cui gravità verrà evidenziata dagli accertamenti delle prossime ore.

Vince Edoardo Scotti che nel rettilineo conclusivo mantiene il vantaggio acquisito nei primi trecento metri e si laurea campione per il terzo anno di fila con il crono di 45″79, suo stagionale, davanti a Vladimir Aceti con 45″91 e Davide Re con 45″99.

Al femminile facile vittoria di Alice Mangione con 51″65 davanti ad Anna Polinari che  festeggia il personale con 52″33 e Virginia Troiani terza in 52″57.

1500 metri

Due prove sostanzialmente tattiche con il finale più acceso per la competizione maschile, terminata con un avvincente spalla a spalla tra il primatista italiano indoor Ossama Meslek e il finalista mondiale al coperto Pietro Arese, con il primo vittorioso in 3’44″69 davanti all’avversario che chiude in 3’44″79.

Nella gara al femminile, abbastanza a sorpresa si impone Ludovica Cavalli, che si scatena nei trecento metri finali e ferma il cronometro su 4’14″14  piegando la resistenza della vincitrice del titolo Ncaa Sintayehu Vissa seconda con 4’14″78 e dell’ottocentista Elena Bellò terza con 4’15″24, mentre Marta Zenoni è quarta con 4’16″41.

Vissa-Cavalli-Bellò (foto Grana/FIDAL)
Vissa-Cavalli-Bellò (foto Grana/FIDAL)

Per l’approfondimento delle altre gare dell’ultima giornata delle gare di Rieti vi rimandiamo al nostro articolo che potrete visualizzare al seguente link.

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