Ancora un ottimo Dal Molin: 13″31 in Ungheria

Tamberi quarto con 2.30 nell'alto

Un altro ottimo crono di Paolo Dal Molin nell’odierno meeting di Continental Tour Gold, a Szekesfehervar in Ungheria, dove il fresco primatista italiano dei 110 ostacoli ha vinto la serie B a cui partecipava, in 13″31, a soli 4 centesimi dal suo record stabilito a Rovereto, nella finale dei Campionati Italiani.

Battuto il britannico David King (13″49), lo statunitense Freddie Crittenden (13″52), l’olandese Koen Smet (13.59).

Nella classifica complessiva il 33enne alessandrino è quinto: il suo 13″31 è battuto nella serie principale dal campione del mondo Grant Holloway (13″08/-0.1), dallo spagnolo Orlando Ortega (13″15), dal russo Shubenkov (13″19) e da Ronald Levy (13″25).

Le dichiarazioni di Paolo: “Non avrei mai pensato di dire ‘brutta gara’ quando corro in 13″31. Ma è così, non è stata una bella gara, ho preso tutti gli ostacoli, a un certo punto non sapevo più cosa stessi facendo. Avevo chiesto di essere inserito nella serie più forte, che per me era più stimolante. Ma così non è stato.

Quindi ho giocato. Ed è venuto fuori questo tempo. Sono piacevolmente stupito da me stesso, è strano a 33 anni avere queste sensazioni. Adesso, sì, mi aspetto davvero grandi cose”.

Quarto posto nel salto in alto di Gianmarco Tamberi con 2.30, misura di valore internazionale e soglia anche psicologica, saltata al primo tentativo dal primatista italiano, che poi sbaglia le tre prove a 2,33.

Vola a 2,37, come alle indoor, il bielorusso Maksim Nedasekau, a pareggiare la migliore prestazione mondiale stagionale, con al secondo e terzo posto i due russi autorizzati attesi in pedana a Tokyo, entrambi con 2,33, Ilya Ivanyuk e Mikhail Akimenko.

Le parole di Gimbo dopo la gara: “Purtroppo in questo momento più vado veloce nella rincorsa e meno salto, esattamente l’opposto di quello che accade quando sto bene. E questo è un enorme problema perché io sono un saltatore che ha bisogno di velocità – l’analisi dell’argento europeo indoor.

Gli altri ovviamente non stanno né a guardare né ad aspettare me, e saltano. Quindi devo assolutamente risolvere questo ‘casino’ e ho un’ultima possibilità per riuscirci. Mai mi sarei aspettato di arrivare in questa condizione ad una gara dalle Olimpiadi. Niente è ancora perduto ovviamente e non mi arrenderò fino all’ultimo salto, ma di certo non sono contento di come stanno andando le cose”.

Per Luminosa Bogliolo gara sfortunata, invece, nei 100 ostacoli a causa di un impatto con il settimo ostacolo che ne compromette la gara in quanto l’azzurra rischia di cadere e chiude ottava, per onor di firma, in 13″72 nello show della portoricana Jasmine Camacho-Quinn (12″34).

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