Nove mesi dopo le Olimpiadi la grande atletica è tornata ieri nello Stadio Olimpico di Tokyo per il Seiko Golden Grand Prix, quarta tappa del World Athletics Continental Tour Gold e, finalmente, dopo la totale assenza di pubblico sugli spalti dei giochi a cinque cerchi, l’immenso impianto giapponese ha potuto accogliere 10000 spettatori.
L’attenzione maggiore del meeting era certamente concentrata nel ritorno sulla gara dei 100 metri, del campione del mondo di Doha 2019 lo statunitense Christian Coleman che non correva tale distanza proprio dal 28 settembre dell’anno in cui vinse la medaglia d’oro iridata, stabilendo anche il suo personale con 9″76 nella finale in cui l’azzurro Filippo Tortu si classificò in settima posizione.
Ricordiamo che Coleman all’inizio della stagione all’aperto 2020, il 15 maggio, quando oltretutto ogni attività agonistica era sospesa per l’esplosione della pandemia mondiale, venne squalificato per 24 mesi, poi ridotti a 18, a causa del fatto che aveva saltato tre controlli antidoping consecutivi in un anno e, dal suo ritorno alle competizioni avvenuto il 14 gennaio di quest’anno su un 300 metri, non aveva ancora gareggiato nella disciplina in cui cercherà a luglio, in Oregon, di difendere il suo titolo mondiale.
Il 26enne velocista di Atlanta, in Georgia, che ha perso la medaglia d’oro ai mondiali indoor di Belgrado, a marzo, battuto per 3 millesimi dall’azzurro Marcell Jacobs, ha vinto la gara di Tokyo con il crono non entusiasmante di 10″09, dopo aver corso la batteria in 10″13, davanti al giapponese Yuike Koike (velocista da 9”98 di personale) secondo in 10”22 e all’australiano Rohann Browning terzo in 10″23.
La sensazione in ogni caso, in considerazione anche di una serie di tempi non eccelsi in tutte le varie gare della manifestazione, è che non vi fossero delle condizioni ambientali ideali, specie per le gare di velocità e, alla fine, il campione statunitense non sembrava dalle sue dichiarazioni troppo preoccupato.
Christian Coleman: “Era la mia prima volta a Tokyo. Il piano era aprire la stagione con una vittoria ed eseguire una buona gara. Credo di esserci riuscito. Sono ottimista per il futuro e super motivato. Non vedo l’ora di difendere il titolo mondiale in casa a Eugene”.
400 metri maschili
Il campione olimpico della staffetta 4×400 Michael Norman ha vinto la gara del giro di pista in 44”62 (settimo crono più veloce al mondo in questa stagione), ottenendo il secondo successo della carriera in un meeting nipponico, nella terra d’origine di sua madre buona velocista a livello high school, dopo quello del 2019 in un 200 metri a Osaka dove corse in 19”84.
Michael ha certamente un rapporto speciale con il paese del sol levante e con sua madre, per lui esempio e fonte di ispirazione in ogni manifestazione della vita.
Nonostante la vittoria Norman non è stato però contento della sua prestazione: “Ho corso lentamente. Non era il risultato che volevo. Sono deluso. Ora tornerò a casa per lavorare ancora più duramente in vista dei Mondiali di Eugene. Spero di vincere la medaglia d’oro in casa. Alle Olimpiadi non c’era il pubblico e per questo sono contento per il ritorno dei nostri fans. Mi hanno dato molta energia”.
Il giapponese Kaito Kawabata si è piazzato lontano con 45”73 davanti all’australiano Alex Beck (45”79). L’azzurro Vladimir Aceti ha corso il primo 400 metri all’aperto di questa stagione chiudendo al quinto posto in 46”22.
400 metri ostacoli maschili
Rai Benjamin ha vinto i 400 metri ostacoli in 48”60 sulla pista dove la scorsa estate conquistò l’oro nella staffetta 4×400 con un’ultima frazione in 43”4 e la medaglia d’argento olimpica con la seconda migliore prestazione mondiale di sempre e il record statunitense di 46”17 nella più grande gara di sempre su questa distanza.
Il ventenne nipponico Kazuki Kurokawa si è piazzato al secondo posto in 49”08 dopo il successo nell’edizione dell’anno scorso con il personale di 48”68. Terzo posto per il rappresentante di Chinese Taipei Chieh Chen in 49”39.
Rai Benjamin: “L’obiettivo di questa stagione è vincere il titolo mondiale a Eugene. Non so se sarà necessario battere il primato del mondo per vincere la medaglia d’oro ai Mondiali di Eugene, ma il mio obiettivo è correre più velocemente dell’anno scorso”.
100 metri ostacoli femminili
La primatista mondiale outdoor Kendra Harrison ha dominato i 100 metri ostacoli in 12”76 sulla pista dove l’anno scorso vinse la medaglia d’argento olimpica. La giapponese Mako Fukube si è piazzata seconda a sorpresa in 13”05 davanti alla medaglia di bronzo dei Mondiali indoor di Belgrado Gabrielle Cunningham e alla giapponese Asuka Terada, cronometrate con lo stesso tempo di 13”07, e alla giamaicana Megan Tapper (13”30).
Kendra Harrison: “Sono venuta qui per vincere, ma mi aspettavo di correre più velocemente. Ho vinto l’argento ai Mondiali di Doha e alle Olimpiadi di Tokyo. Voglio rappresentare il mio paese e vincere la medaglia d’oro ai Mondiali di Eugene”.
110 metri ostacoli maschili
Rachid Muratake si è aggiudicato i 110 metri ostacoli in un buon 13”34 migliorando rispetto al quarto posto della passata edizione di questo meeting. Il rappresentante di Taipei Kuei Re-Chen e l’australiano Nicholas Hough si sono piazzati al secondo e al terzo posto con lo stesso tempo di 13”49.
200 metri femminili
La campionessa NCAA outdoor del 2018 dei 400 metri Lynna Irby ha conquistato la vittoria sui 200 metri femminili in 23”09 con leggero vento contrario di -0.1 m/s precedendo l’australiana Jacinta Beecher (23”24) e la campionessa NCAA dei 200 metri Anglerne Annelus (23”39).
Salto in lungo maschile
Il nipponico Natsuki Yamagata ha acciuffato la vittoria con un salto da 8.14m al quinto tentativo. Il connazionale Hiromichi Yoshida è andato molto vicino al muro degli 8 metri con 7.99m al sesto tentativo. L’australiano Harry Frayne (vincitore nell’edizione dell’anno scorso) si è piazzato al terzo posto con 7.93m.
Lancio del giavellotto femminile
La primatista giapponese Haruta Kitaguchi (dodicesima nella finale olimpica a Tokyo) ha realizzato la miglior misura di giornata con un buon 63.93m al primo tentativo e ha mantenuto il primo posto fino alla fine della gara aggiudicandosi la prova davanti alla lettone Lina Muze (61.68m).
L’australiana Kelsey Lee Barber, nella foto sotto, si è piazzata al terzo posto con 61.00m nello stadio dove vinse l’argento olimpico l’anno scorso.
Lancio del giavellotto maschile
Il giapponese Roderick Genki Dean ha completato la doppietta nipponica nel giavellotto vincendo la gara maschile con un lancio da 82.18m davanti al connazionale Kenji Ogura (80.51m). Il campione italiano 2021 Roberto Orlando si è piazzato al settimo posto con 73.57m.
3000 metri siepi maschili
Il ventenne giapponese Ryuji Miura ha vinto i 3000 siepi al meeting di Tokyo per il secondo anno consecutivo con 8’22”25 battendo il keniano Philemon Ruto (8:27.27). Miura ha realizzato il primato nazionale correndo la batteria delle Olimpiadi di Tokyo in 8’09”92 prima di piazzarsi al settimo posto nella finale olimpica in 8’16”90.
1500 metri femminili
L’australiana Georgia Griffith ha vinto i 1500 metri femminili con un allungo decisivo sul rettilineo finale in 4’06”04 battendo la statunitense Eleanor Fulton (4:06.35).
800 metri maschili
Il neozelandese Brad Mathas si è imposto sugli 800 metri maschili in 1’46”58 davanti ai giapponesi Kentaro Usuda (1:46.80) e Sho Kawamoto (1:47.27).
Salto in alto maschile
Sulla pedana del trionfo olimpico di Gianmarco Tamberi e Mutaz Barshim il saltatore di casa Ryochi Akamatsu ha saltato tutte le misure fino a 2.24m al primo tentativo e 2.27m alla terza prova aggiudicandosi la vittoria. Tomohiro Shinno si è aggiudicato il secondo posto con 2.24m battendo i connazionali Yuto Seko e Naoto Tobe per un numero minore di errori.