Gianmarco Tamberi, Leonardo Fabbri e Mattia Furlani, saranno in gara domani nel tardo pomeriggio in Ungheria a Szekesfehervar, a meno di un’ora dal centro di Budapest dove si svolsero i Mondiali del 2023, in un meeting Gold del Continental Tour, dove testare la propria condizione in vista dell’ormai imminente appuntamento olimpico.
Per Tamberi sarà il ritorno in pedana dopo la prestazione interlocutoria di Kosice in Slovacchia, lo scorso 19 giugno, quando si fermò a 2,23m 8 giorni dopo il sensazionale spettacolo offerto nella serata dell’Olimpico quando, oltre a conquistare l’ennesimo titolo europeo con la miglior misura mondiale di 2,37m, deliziò il pubblico con la sua incredibile esuberanza, ma adesso è solo tempo di concentrazione massima per l’obiettivo dell’anno, in cui peraltro Gimbo ha saltato solo tre volte, e quella di domani sarà di fatto la quarta uscita compresa la qualificazione di Roma.
Le dichiarazioni di Gimbo: “Sarà un giorno importante per costruire perché ogni singolo salto in avvicinamento alle Olimpiadi conta sempre di più. Proverò a performare al meglio, a perfezionare la tecnica e a sfidare me stesso. Non mancano molti meeting prima delle Olimpiadi, al 99% saranno i miei ultimi Giochi, quindi non vedo l’ora. Di questo meeting ho poi un ricordo fondamentale, in quanto gareggiai nel 2017 in una delle mie prime volte dopo l’infortunio di Montecarlo nel 2016, e tre giorni prima a Parigi in Diamond League avevo saltato 2,20. Mi chiusi in camera senza voler parlare con nessuno, soltanto Mutaz Barshim riuscì a convincermi ad aprire. Allora chiamai l’organizzatore di questa gara, lo pregai di poter partecipare, e quel 2,28 che realizzai fu come tornare dall’inferno“.
Il diciannovenne Mattia Furlani, reduce dalla maturità sostenuta dopo lo straordinario argento di Roma con il personale di 8.36, dietro al fenomeno Tentoglou, ritrova proprio il campionissimo greco, ma in pedana anche altri rivali da temere quali il giamaicano Tajay Gayle e il cubano Lester Lescay.
Leonardo Fabbri non smette più di stupire e ogni gara potrebbe ormai essere buona per infrangere la barriera assoluta dell’eccellenza, quella dei 23 metri, a cui si è avvicinato tantissimo in tutta la stagione come anche sabato scorso a Pergine Valsugana con 22,90 e un altro lancio da 22,81. In Ungheria cercherà il decimo sigillo consecutivo dell’anno, da maggio in poi, contro avversari di spessore quali il neozelandese Tom Walsh, il giamaicano Rajindra Campbell e lo statunitense Jordan Geist.