Bellò stella azzurra di una grande edizione del Golden Gala

La mezzofondista azzurra si esalta con il terzo posto nell'ottimo crono di 1'58"97

Nella quinta tappa della Diamond League 2022, il Golden Gala Pietro Mennea disputato ieri sera all’Olimpico di Roma, eccellenti risultati tecnici a cominciare dall’eccezionale prova del keniano Nicholas Kipkorir Kimeli che ha vinto i 5000 metri in 12’46″33, settima prestazione mondiale di tutti i tempi, ma grande crono anche della campionessa olimpica dei 100 ostacoli femminili, la portoricana Jasmine Camacho-Quinn che ha ottenuto un eccellente 12″37 e poi, molto bene la statunitense Sandi Morris che ha superato 4,81 nell’asta femminile e la giamaicana Shericka Jackson, che ha dominato a sorpresa i 200 femminili in 21″91.

L’altra grande impresa della serata arriva dagli 800 metri femminili, dove la straordinaria mezzofondista statunitense, la 20enne campionessa olimpica Athing Mu, ha ottenuto l’ottimo tempo di 1’57″01 in una gara dove si è esaltata l’azzurra che ci si aspettava di meno, Elena Bellò, che ha realizzato il capolavoro della sua ancor giovane carriera, chiudendo con un fantastico rettilineo nel crono di 1″58″97, prima volta per lei sotto i due minuti con la soddisfazione enorme della terza prestigiosa posizione assoluta, oltre che del terzo tempo di sempre in Italia.

Bella e singolare la storia della 25enne atleta di Schio, in provincia di Vicenza, che l’anno scorso per motivi sentimentali si è trasferita in Brianza a Carate, ed ha cambiato allenatore andando ad allenarsi a Giussano seguita dal tecnico Alessandro Simonelli, che è riuscito certamente a tirare fuori il meglio delle sue potenzialità, con risultati sempre crescenti che l’hanno portata, sin dall’anno scorso, ad ottenere buoni risultati, con anche la partecipazione ai giochi olimpici, ma poi quest’anno la definitiva esplosione, con il grandissimo risultato di ieri sera, ma da non dimenticare che anche sui 1500 metri ha già abbondantemente migliorato, nel 2022, il suo personale.

Davanti a lei, in Italia, sugli 800 metri, per adesso solo la primatista nazionale Gabriella Dorio con 1’57″66, ed Elisa Cusma Piccione con 1’58″63, che fu anche l’ultima italiana a scendere sotto i due minuti a Barcellona nel 2010.

Le dichiarazioni di Elena: “Questo tempo vale tantissimo, lo aspettavo da un anno. Finalmente è arrivato. Ero consapevole di valerlo, ma volevo dimostrarlo. Sono soddisfatta, penso di aver gestito bene la gara. Al posto giusto nel momento giusto. E sono contenta di come sono arrivata: non sento l’acido lattico, sono orgogliosa.

L’adrenalina mi ha fatto togliere tutte le fatiche. Premiate le scelte degli ultimi anni? Sì, sono seguita da Alessandro Simonelli. Abbiamo iniziato un percorso a ottobre 2020 e due anni di conoscenza hanno permesso di perfezionare il progetto. Obiettivo le prossime Olimpiadi”.

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3000 siepi uomini

Altra grande prestazione di due azzurri in questa gara con Ahmed Abdelwahed e Osama Zoghlami che firmano la terza e la quarta prestazione italiana di sempre, rispettivamente in 8’10″29 e 8″11.00, entrambi sotto al minimo per il mondiale di Eugene, con il primo anche a firmare il record europeo stagionale davanti al pubblico di casa, lui è di Roma, totalmente entusiasta.

Il terzo azzurro in gara Ala Zoghlami ha chiuso dodicesimo in 8’24″04 nella competizione  vinta dal fuoriclasse etiope Lamecha Girma con 7’59″23 davanti al keniano Abraham Kibiwot (8’06″73) e all’altro etiope Getnet Wale (8’06″74).

Le dichiarazioni di Abdelwahed: “È andata. Ora speriamo che questo record italiano venga battuto. Ma soprattutto per noi che stiamo crescendo: il primato verrà di conseguenza, ci auguriamo. Sono veramente felice, dal primo momento all’ultimo della gara. Me la sono goduta, sentivo il sostegno degli amici e delle persone care”.

Le dichiarazioni di Osama Zoghlami: “Contento della gara, sapevo di stare bene e di essere in condizione anche se a Ostrava ho esordito con 8:22. Volevo riconfermare l’8:14 dell’anno scorso ma quando al duemila ho visto che ancora ne avevo ho deciso di provare a chiudere bene. Testa soprattutto agli Europei, il momento principale del mio anno: si possono fare grandi cose e realizzare un sogno”.

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Salto con l’asta donne

Il miglior piazzamento di un’azzurra nel Golden Gala arriva dalla bravissima Roberta Bruni seconda a pari merito con la medagliata olimpica Holly Bradshaw (4,60) e superando la campionessa olimpica di Tokyo Katie Nageotte, con anche tre tentativi di nuovo record italiano a 4,75.

Vittoria della statunitense Sandi Morris con 4,81 mentre ottava è stata l’altra azzurra in pedana, Elisa Molinarolo con 4,40 e tre errori a 4,50.

Le dichiarazioni di Roberta: “Oggi una giornata indimenticabile. Stamattina la laurea, ho trovato la carica per stasera. Volevo divertirmi: ho partecipato a due Golden Gala e non era mai andata bene. Invece ho fatto il mio.

Purtroppo i crampi non mi hanno aiutato, ecco perché ho mollato alla fine. Ci sono tanti altri appuntamenti, ora sotto con la fisioterapia. Prossime uscite? Parto domani per Innsbruck dove gareggerò sabato, Barletta e poi gli Assoluti a Rieti”.

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200 metri uomini

Lo statunitense Kenneth Bednarek, argento dei giochi a cinque cerchi di Tokyo, che sembrava non in grande condizione dimostra il contrario e vince in un ottimo 20″01 viste le condizioni atmosferiche non eccelse.

Sotto le aspettative, davanti al grande tifo dell’Olimpico, Filippo Tortu partito troppo prudente che chiude terzo in 20″40 davanti a Fausto Desalu con 20″59.

Lorenzo Patta è stato ottavo con 20″91.

Le parole di Filippo: “Mi do voto 5. Non è la gara che volevo fare, ho sbagliato troppo. Una gara come questa non ti permette di sbagliare. Devo essere più lucido e consapevole di quello che faccio. Esame di riparazione? Devo decidere. Devo scegliere se fare un’altra gara prima dei Tricolori o andare direttamente lì”.

Le dichiarazioni di Desalu: “Un passo indietro rispetto a Rabat. Volevo venire qui e fare meno. Per come sto e per onorare le persone che sono venute qui da ogni parte d’Italia. Bene la partenza rispetto a domenica scorsa, lì non sono partito, il lanciato invece un po’ meno brillante. La forma c’è: ho il personale su 100 e 60, il primato sui 150. Devo avere pazienza, unire i puntini. Ci proverò al meeting di Parigi, poi 100 e 200 agli Assoluti di Rieti”.

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Salto in alto uomini

Per Gianmarco Tamberi dopo l’ovazione tributatagli dall’Olimpico all’ingresso in pedana, una gara che non va come sperava ma che non toglie niente al percorso del marchigiano verso gli appuntamenti che seguiranno.

Terzo con 2,24 dietro lo statunitense JuVaughn Harrison e il polacco Norbert Kobielski (entrambi saliti a 2,27), ha preceduto l’ucriano Protsenko e l’amico australiano Starc, con la stessa misura dell’azzurro.

Marco Fassinotti ha chiuso al sesto posto con 2,20.

Le dichiarazioni di Tamberi: “È quella classica serata veramente no. Dal primo salto in riscaldamento non sono mai riuscito a trovare me stesso. Due settimane che non vedevo l’ora di scendere in pedana. Di gare ne ho fatte tante, ma non ho mai visto una curva del genere.

Sembrava di essere in un altro mondo, fantastico. Purtroppo non ho potuto regalare loro la performance che volevo per me e per loro. Avevo un’aspettativa enorme. Non voglio fare considerazioni affrettate: spero non sia un problema fisico o tecnico. Un passo falso, che va accettato”.

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5000 metri uomini

La miglior gara, da un punto di vista tecnico del meeting, anche perché il clima non caldissimo che non ha favorito l’azione dei velocisti, ha certamente dato un piccolo vantaggio ai mezzofondisti.

Come anticipato vittoria in 12’46″33, settima prestazione mondiale di tutti i tempi, per Kimeli, che è anche il record del Golden Gala tolto al grande Eliud Kipchoge per due decimi esatti.

Ben otto atleti sotto i tredici minuti, con secondo l’altro keniano Jacob Krop (12’46″79) e terzo il grande deluso dei trials etiopi dei 10000 metri (quarto), Yomif Kejelcha (12’52″10.

L’azzurro Yeman Crippa non è riuscito a scendere sotto il suo record italiano ma ha firmato il secondo risultato di sempre con 13’04″95, in undicesima posizione assoluta prima di un abisso di oltre trenta secondi sul dodicesimo.

Pietro Riva e Ossama Meslek hanno chiuso rispettivamente con 13’51″94 e 13’54″57.

Le dichiarazioni di Yeman: “Non mi nascondo, ero venuto qui per correre sotto i 13 minuti, ma 13’04 è comunque un buon tempo e una tappa per crescere ancora. La fatica non è mai sprecata.”

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1500 metri donne

Gara dominata dalle etiopi, con il secondo successo in pochi giorni di Hirut Meshesha (4’03″79) davanti alla connazionale Axumawit Embaye (4’04″53), che ha retto al finale della campionissima scozzese Laura Muir, terza in 4’04″93.

Azzurre brave, racchiuse in pochi centesimi la sesta, Gaia Sabbatini che ha chiuso in 4’05″82, ottava Federica Del Buono in 4’06″16 mentre Tredicesima in 4’08″39 è Ludovica Cavalli.

Le dichiarazioni di Sabbatini: “Le sensazioni non erano buonissime, mi sentivo stanca. Sapevo non ci sarebbe stato il crono che volevo: al primo 400 siamo passate lente. Mi sono detta ok, ‘stai con le prime’ e ho stretto i denti.

Comunque è la Diamond League e sono soddisfatta di esser stata addosso alle prime. Ci siamo date tante botte, eravamo imbottigliate. Va bene così, è esperienza. E questo stadio è bellissimo”.

Le dichiarazioni di Del Buono: “Una gara tattica, esser riuscita ad avvicinare il personale così mi rende felice. Il rammarico è che ne avevano ancora, a fine gara non ero stanca. Trovarmi a lottare con le prime mi ha frenato.

So che è strano da dire, ma succede. Con questa gara ho avuto molte consapevolezze. Nell’ultimo anno ne sono arrivate tante. Ho cambiato città e allenatore, raccogliere subito il frutto del nuovo lavoro mi rende fiduciosa. Sento di avere margine in questa stagione”.

Salto in lungo femminile

La campionessa olimpica e mondiale, la tedesca Malaika Mihambo, che spesso ci ha abituato a grandi performance all’ultimo salto con cui ha ribaltato situazioni di svantaggio, ieri sera non è riuscita e si è dovuta accontentare del secondo posto, con 6.79, nella gara vinta dall’ucraina Maryna Bekh-Romanchuk con 6.85, mentre terza è stata la statunitense Quanesha Burks con 6,77.

La 19enne, non dimentichiamolo mai, Larissa Iapichino realizza un miglior salto di 6,55 per l’ottavo posto finale in classifica.

Le dichiarazioni di Larissa: “Magari per molti la misura non sarà niente di che, ma sono felice di essermi sbloccata a livello mentale all’interno della gara e di aver potuto gareggiare con un’atmosfera così magica.

Un ringraziamento speciale va a tutti coloro che oggi mi hanno fatto sentire il loro affetto e calore prima, durante e dopo la gara. Adesso recuperiamo energie e con ottimismo si torna in pedana il 16 giugno per il Meeting Internazionale di Grosseto. Ci vediamo lì”.

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100 metri ostacoli donne

Secondo successo di fila al Golden Gala per la portoricana, campionessa olimpica della specialità, Jasmine Camacho-Quinn, anche stavolta con il record del meeting di 12″37.

Al secondo posto la 21enne giamaicana Britany Anderson con 12″50, terza la pluri-iridata statunitense Nia Ali, 12″71, mentre le azzurre  Luminosa Bogliolo ed Elisa Maria Di Lazzaro finiscono ottava e nona appaiate in 13″10.

200 metri donne

Vince nettamente, impressionando, la giamaicana Shericka Jackson che realizza il record del Golden Gala per il primo sub-22 nella storia del meeting, 21″91 (+1.3), seconda prestazione mondiale dell’anno, davanti alla pluricampionessa olimpica Elaine Thompson-Herah con 22″25, e all’iridata in carica sulla distanza, la britannica Dina Asher-Smith con 22″27.

Solo settima la leggenda Allyson Felix in 22″97, una posizione davanti all’azzurra Dalia Kaddari che ha chiuso con 23″29.

100 metri uomini

Dominio senza storia, come ampiamente previsto, dell’argento olimpico sulla distanza, lo statunitense Fred Kerley che vince in un ottimo 9″92, sempre per le condizioni climatiche, dopo un’imperiosa accelerazione nei primi appoggi.

Secondo posto di Kyree King (10″14), terzo di Cravont Charleston (10″17), mentre l’azzurro Chituru Ali è buon sesto in 10″25, al debutto assoluto in Diamond League.

Getto del peso uomini

Vittoria del favorito statunitense Joe Kovacs, due volte campione del mondo e argento olimpico, con un miglior lancio di 21,85, non lontano dal record del Golden Gala del polacco Konrad Bukowiecki (21,97), stasera terzo con 21,18, la stessa misura del secondo, il croato Filip Mihaljevic, ma avanti in classifica per il secondo miglior lancio.

Il brasiliano campione mondiale indoor Darlan Romani chiude con 21.15, mentre tra gli azzurri, Nick Ponzio è sesto con 20,59 e Leonardo Fabbri nono con 19,95.

Le parole di Ponzio: “Le sensazioni sono buone, ma ai Tricolori e a Eugene farò del mio meglio. Il pubblico italiano? Amazing! Un grande stadio e un bellissimo pubblico”.

Le dichiarazioni di Fabbri: “Sono contento, dopo tanto tempo mi sono divertito a gareggiare. Fiducioso per le prossime uscite. Ogni gara cresco di più. C’erano i migliori al mondo, nonostante tutto non ero troppo lontano. Ci vediamo sabato a Conegliano e poi agli Assoluti di Rieti per lanciare sulle mie misure”.

400 metri uomini

Successo per Kirani James, trinidegno già campione olimpico e mondiale sulla distanza ed eroe sportivo nazionale del piccolo stato di Grenada, con l’ottimo crono di 44″54, davanti allo statunitense Vernon Norwood, secondo in 44″81 a precedere il connazionale Michael Cherry terzo in 45″24.

L’azzurro Edoardo Scotti torna sotto i quarantasei secondi con 45″89, miglior prestazione italiana dell’anno, con il consueto bel finale che gli ha permesso di precedere di un centesimo un big come Isaac Makwala.

Le parole di Scotti: “Sensazioni molto buone anche se il tempo è ancora alto, non ho pensato molto alla distribuzione. Si tratta solo di crederci, la condizione sta arrivando. La prossima? A Rieti”.

3000 metri marcia uomini

Il campione olimpico dei 20 km di marcia, Massimo Stano, cede la passerella dell’Olimpico a Francesco Fortunato che vince con il tempo di 10’57″77, a circa dieci secondi dalla miglior prestazione italiana detenuta proprio da Giovanni De Benedictis con 10’47″11.

Secondo Gianluca Picchiottino in 10’59″91 e terzo proprio Stano, in 11’06″15, che è stato molto festeggiato dal pubblico.

Le dichiarazioni di Massimo: “Era l’occasione per divertirsi, festeggiare l’oro olimpico anche se è passato un po’ di tempo. Per me in questo momento di preparazione il 3000 è un po’ fuori sede perché sto preparando la 35 km per il Mondiale, quindi sono tutti chilometri lenti rispetto ai ritmi avuti oggi.

Già 11’05 non è male. Sono contento perché c’erano il vicecampione olimpico Hilbert e lo spagnolo Garcia Carrera, fondamentale la loro presenza. Festeggiare con loro è stato bellissimo con il pubblico del Golden Gala.

Al primo giro ho giocato con loro, poi i ritmi erano forti, non avevo più tempo. Bellissimo, solo la vittoria olimpica dà quel brivido in più. Al Mondiale non posso nascondermi, si va lì per essere protagonisti, è una distanza nuova. Dobbiamo studiarci lì perché le gare sono state poche. Le condizioni? Si gareggerà presto, ci sarà umidità, caldo, le mie condizioni ideali”.

Le parole di Fortunato: “Felice di questa prestazione, onestamente non pensavo di scendere sotto gli undici minuti nei 3000 su pista. Non toccavo questi ritmi da tempo. Mi piace marciare veloce, queste distanze mi gasano.

E poi farlo qui all’Olimpico, è un’occasione che non potevo perdere e che ho sfruttato al meglio. Un’altra atmosfera rispetto alle nostre gare mattutine: gareggiare di sera, con un buon clima, con un pubblico che noi ci sogniamo è bellissimo.

Si respira un’atletica di un altro livello. Spero di avere un’altra occasione così. Ora penso a Mondiali ed Europei. Andrò in montagna a prepararmi due settimane, voglio migliorare la mia posizione di Tokyo e farlo ai Mondiali nella 20 km”.

Lancio del disco uomini

Lo sloveno Kristjan Ceh abbatte a ripetizione il record del meeting, con una serie tutta in crescendo di cinque lanci validi e un nullo, prima sfiorando il primato della manifestazione di Malachowski (68,78) di due centimetri, poi migliorandolo a 69,06, 69,71 e infine con il lancio conclusivo lo consolida con 70,72, sua seconda miglior prestazione della carriera.

Secondo l’austriaco bronzo olimpico Lukas Weisshaidinger con 68,30, terzo l’oro di Tokyo, lo svedese Daniel Stahl, con 65,87 e nono l’azzurro Giovanni Faloci con 55,80.

400 metri ostacoli donne

La fenomenale olandese Femke Bol domina senza problemi ottenendo la sua terza vittoria al Golden Gala, con il crono di 53″02.

Sesta Ayomide Folorunso con 54″84 e ottava Linda Olivieri con 56″25.

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Sport OK Junior