Il Meeting Director Jean Pierre Schoebel ha parlato ai giornalisti durante la conferenza stampa della vigilia dell’Herculis EBS di Montecarlo, che inaugurerà la Wanda Diamond League 2020 questa sera, venerdì 14 Agosto, allo Stadio Louis II.
“La vita sta tornando alla normalità. Il Meeting Herculis ci dà la possibilità di dimostrare che la vita sta ricominciando. Abbiamo cambiato molti aspetti, dall’organizzazione dei viaggi degli atleti alla sistemazione alberghiera per garantire la massima sicurezza.
Gli atleti sono ospitati all’Hotel Marriott a due passi dallo stadio e dalla pista di riscaldamento. Non abbiamo lavorato così tanto duramente come quest’anno. Avremo 5000 spettatori allo stadio. Non ci sarà la stessa atmosfera degli altri anni ma siamo contenti di poter avere un po’ di pubblico”.
Armand Duplantis
Armand “Mondo” Duplantis torna a gareggiare al Louis II di Montecarlo per la seconda volta in carriera un anno dopo il secondo posto con 5.92m alle spalle del polacco Piotr Lisek, che realizzò il secondo primato nazionale consecutivo con 6.02m.
“Montecarlo è uno dei posti più belli dove io sia mai stato. E’ semplicemente fantastico poter gareggiare in un impianto così bello, dove si possono realizzare grandi risultati. L’anno scorso ho saltato molto bene, ma Lisek mi ha battuto superando 6.02m. A Monaco affronterò molti dei migliori specialisti al mondo.
Dopo il meeting Herculis gareggerò ancora ai Campionati svedesi del prossimo fine settimana, a Stoccolma (23 Agosto), Losanna (2 Settembre), Bruxelles (4 Settembre), Berlino (13 Settembre) e Roma (17 Settembre)”.
Duplantis è stato il protagonista della stagione indoor 2020 con due primati del mondo (Torun 6.17m e Glasgow 6.18m) e altre tre vittorie tutte con misure oltre i 6 metri (Dusseldorf 6.00m, Lievin 6.07m e Clermont Ferrand 6.01m). In tutte queste occasioni ha dato l’impressione di rendere facili anche le imprese più difficili.
“Prima della stagione indoor cercavo di saltare il più alto possibile e sapevo di avere grandi misure nelle braccia. Il salto più sorprendente è stato il tentativo non riuscito a 6.17m a Dusseldorf. Il mio primo tentativo era promettente. Era un’altezza che non avevo mai tentato ed ero quasi spaventato. Al secondo tentativo ci andai davvero vicino e capii di essere vicino all’impresa.
Mi sono avvicinato alla seconda gara di Torun con grande fiducia. Sapevo esattamente quello che serviva per battere il record e ci sono riuscito alla seconda prova. Il pubblico mi ha dato energia. Quando la gente mi sostiene riesco sempre ad elevare il rendimento, perché mi dà l’adrenalina e la motivazione per superare l’asticella”.
Durante il periodo del lockdown il ventenne svedese ha dato vita alla sfida dei giardini a distanza con gli amici Renaud Lavillenie e Sam Kendricks.
“La sfida dei giardini è stata molto divertente. Ci ha permesso di ritrovare lo spirito competitivo. L’idea creativa è nata da Renaud. E’ stata una grande innovazione e ha permesso agli appassionati di divertirsi in un momento in cui non stava succedendo molto nello sport.
Durante il lockdown ho continuato ad allenarmi ma non è stato facile trovare la motivazione. Mi sono mancate le vere competizioni e la possibilità di gareggiare contro gli avversari e di avere a disposizione tre tentativi anziché effettuare il numero più alto di misure in 30 minuti.
Mi trasformo in una persona diversa quando gareggio. Soltanto gareggiando riesco a trovare l’adrenalina. La gara è il mio miglior allenamento. Sono un grande agonista e se ci sono i migliori avversari riesco ad alzare l’asticella del rendimento”.
Nelle prime tre gare all’aperto dopo il lockdown Duplantis ha vinto agli Impossible Games di Oslo con 5.86m, a Goteborg con 5.94m e a Karlstad con 5.72m.
“Nelle prime gare outdoor ho saltato con una rincorsa più breve. Non mi sono sentito al meglio della condizione fisica e tecnica per affrontare il salto con la rincorsa completa da 20 passi. Ora ho la sensazione di essere tornato al livello che voglio raggiungere. Il mio obiettivo è vincere. Non penso al record del mondo”.
Duplantis non ha potuto imbarcare le sue aste sull’aereo dalla Svezia a Nizza. Lo svedese ha dovuto contare così sull’aiuto di sua madre, di sua sorella e di un amico, che hanno percorso il tragitto dalla Svezia in macchina per trasportare le aste.
“Ho tre angeli al mio fianco e non so come avrei fatto senza di loro”.
Yulimar Rojas
Yulimar Rojas gareggerà per il secondo anno consecutivo a Montecarlo dopo la vittoria della passata edizione quando il triplo si svolse a Porte Hercule nel cuore del Principato di Monaco. Quest’anno Yulimar proverà per la prima volta la pedana nuova di zecca.
“E’ stato un anno molto complicato. Doveva essere l’anno olimpico e non è stato facile trovare la motivazione quando hanno cancellato le Olimpiadi. Non vedo l’ora di tornare in pedana e tirare fuori il meglio di me stessa.
Ho continuato a lavorare sulla tecnica. L’obiettivo è fare meglio del mio record indoor. Il primato del mondo all’aperto è alla mia portata ma non ho fretta di batterlo. La preparazione svolta durante l’inverno mi ha premesso di raggiungere una buona condizione di forma. Ho provato la nuova pedana di Montecarlo ed è molto performante”.
Karsten Warholm
Karsten Warholm gareggerà per la prima volta nella sua carriera a Montecarlo con l’obiettivo di battere il record del meeting Herculis dei 400 ostacoli detenuto da Kevin Young con 47”60. Il primatista europeo e campione del mondo in carica si sta allenando in Norvegia per il debutto stagionale sui 400 ostacoli.
Ad inizio stagione Warholm ha battuto il primato mondiale dei 300 ostacoli agli Impossible Games di Oslo.
“In Norvegia il clima è abbastanza buono, anche se ha incominciato a piovere ogni tanto. Spero di trovare bel tempo a Monaco. Ho sempre voluto correre a Montecarlo perché la pista è molto veloce. In passato sono state realizzate ottime prestazioni cronometriche.
E’ un bello stadio e posso correre ancora più forte che in passato. Prenderò la gara di Montecarlo come se fosse l’ultima di quest’anno”.
Dopo Montecarlo Warholm ha in programma altre competizioni in Europa sui 400 ostacoli e sui 400 metri.
“In Norvegia la situazione del coronavirus è sotto controllo e sono fortunato perché ho la possibilità di viaggiare. Non ho disputato altre gare dopo gli Impossible Games, ma mi sono allenato molto bene. L’obiettivo è ritrovare lo spirito agonistico.
E’ la prima gara della stagione ed è sempre difficile sapere a che punto é la preparazione. Sono contento di poter gareggiare di nuovo contro degli avversari davanti agli spettatori. Avere degli atleti contro i quali confrontarmi mi dà nuove motivazioni. Monaco offre esattamente la gara che volevo.
Gli Impossible Games erano una buona iniziativa ma la gente non mi vuole vedere correre sui 300 ostacoli che non è una distanza ufficiale. Dopo la gara di Monaco ho in programma di gareggiare sui 400 metri a Stoccolma e ai Campionati norvegesi in Settembre”.
Warholm ha parlato del rinvio delle Olimpiadi di Tokyo all’anno prossimo.
“E’ stata una decisione giusta ma è stato un momento triste. Spero che la situazione tornerà alla normalità al più presto. Le Olimpiadi sono importanti per avvicinare le nuove generazioni al nostro sport”.
Durante il lockdown Warholm ha dedicato il tempo alle passioni come il golf, il lego e ha lavorato per un docufilm sulla sua carriera.
“Ho costruito Old Trafford e Tower Bridge, il Castello di Disney e una Lamborghini in Lego. Ho lavorato inoltre per un docufilm che racconta la mia carriera dal 2015. Verrà trasmesso a fine Agosto, inizio Settembre sulla televisione norvegese. E’ un’idea nata quando è iniziato il periodo della pandemia.
La mia vittoria ai Mondiali di Doha è stata vista da 1 milione e mezzo di persone su una popolazione di 5 milioni. L’atletica è molto popolare in Norvegia. La gente ama vedere il nostro sport grazie ai miei risultati e a quelli dei fratelli Ingebrigtsen. La Norvegia è orgogliosa di noi e il docufilm ha l’obiettivo di promuovere l’atletica e ispirare le nuove generazioni.
Quando camminiamo per strada, la gente ci riconosce. Il pubblico è sempre molto amichevole e gentile nei nostri confronti. Nel mio paese c’è grande tradizione per gli sport invernali come lo sci di fondo ma ora anche l’atletica sta incominciando a diventare sempre più amata”.
Noah Lyles
Noah Lyles gareggerà con l’obiettivo di battere il primato del meeting di 19”65 realizzato due anni fa. Per la prima volta in un meeting della Diamond League Noah gareggerà contro il fratello Josephus.
“Quest’inverno non è stato facile trovare le motivazioni giuste a causa della pandemia e del rinvio delle Olimpiadi. Ho già corso in 19”94 in Florida e mi aspetto un altro grande tempo sulla nuova pista.
Sono sorpreso del fatto che abbiano rifatto la pista a Montecarlo perché quella vecchia era già molto veloce. Ho provato la nuova pista e non vedo l’ora di correre domani”.
Sifan Hassan
Sifan Hassan torna a Montecarlo dove lo scorso anno tolse il primato del mondo del miglio a Svetlana Masterkova correndo in un eccellente 4’12”33.
“Ho grandi ricordi della gara del primato del mondo stabilito a Montecarlo. E’ stata una competizione straordinaria. Quando ho tagliato il traguardo, mi hanno detto che avevo battuto il primato del mondo. Non riuscivo a crederci. Il record mi ha dato molta fiducia in vista dei Mondiali di Doha. Monaco è uno dei miei meeting preferiti.
Amo molto il clima e la pista. E’ un luogo davvero speciale. Il record del mondo stabilito a Montecarlo è uno dei momenti più importanti della mia carriera. Il miglio è una delle specialità più famose dell’atletica. Le due vittorie ai Mondiali di Doha sono state l’altra mia grande impresa”.
Il coronavirus ha cambiato i programmi della fuoriclasse olandese, ma l’obiettivo è provare a correre molto forte su una pista da sempre magica per il mezzofondo.
“Prima del coronavirus l’obiettivo era correre i 5000 metri in meno di 14’20” e correre su due distanze alle Olimpiadi. Volevo battere tutti i miei primati personali e gareggiare ai Mondiali di mezza maratona. Dopo la cancellazione dei Mondiali di mezza maratona e delle Olimpiadi non è stato facile rimanere motivata.
Durante il lockdown ho trascorso il tempo guardando film, leggendo libri e cucinando. Nelle prime settimane del lockdown ho pensato che sarebbe tornato tutto alla normalità. Sono grata di avere la possibilità di correre.
Non ho mai passato così tanto tempo senza gareggiare ed essere qui mi permette di ritrovare le motivazioni. Dopo Monaco correrò i 5000 metri a Ostrava il prossimo 8 Settembre e proverò il record dell’ora a Bruxelles”.
Joshua Cheptegei
Joshua Cheptegei correrà i 5000 metri con l’obiettivo di battere il primato del mondo di Kenenisa Bekele (12’37”35). L’ugandese ha un personale sulla distanza di 12’57”41 stabilito in occasione della vittoria nella finale della Diamond League a Zurigo lo scorso anno.
“Durante il lockdown sono rimasto a casa a Kapchorwa in Uganda. Mi sono allenato individualmente e da qualche settimana posso correre insieme al mio gruppo di allenamento.
Ho trascorso il tempo con la mia mia famiglia ma mi sono mancate le gare. Quando ho saputo che organizzavano un grande 5000m a Monaco, ero davvero entusiasta. Il mio ricordo di Montecarlo è il primato del mondo battuto nella corsa su strada di 5 km nella Monaco Run (12’51”).
Mi è piaciuto molto correre sul circuito del Grand Prix di Formula 1. Ho dovuto accettare la situazione legata al coronavirus ma è stato importante trovare nuovi obiettivi e tornare presto a gareggiare di nuovo. Voglio scoprire i miei limiti. Se credi in qualcosa, tutto è possibile.
La nuova sfida è battere il record del mondo. Se ci riuscissi, sarei la persona più felice del mondo”.