
Dieci medagliati olimpici di Rio de Janeiro 2016 e diciassette atleti saliti sul podio ai Campionati del Mondo compongono il cast del meeting di Doha, ultima tappa della Wanda Diamond League 2020.
Nelle edizioni passate la capitale del Qatar apriva il circuito dei diamanti nella tradizionale collocazione in calendario nel mese di Maggio, ma in questo anno strano e difficile Doha concluderà l’estate dell’atletica, che ha regalato tanti risultati di grande livello nonostante tutti i problemi legati alla pandemia.
Il meeting di Doha arriva ad un anno esatto dall’entusiasmante edizione dei Campionati del Mondo disputati al Khalifa Stadium.
Armand Duplantis, Elaine Thompson Herah, Timothy Cheruiyot e Hellen Obiri sono le attrazioni principali del meeting di Doha, che si disputerà nuovamente al Qatar’s Sports Club dopo la parentesi dell’anno scorso al Khalifa Stadium, quando il meeting fu una prova generale dei Mondiali.
I protagonisti del meeting di Doha hanno parlato ai giornalisti locali durante la conferenza stampa trasmessa in tutto il mondo in streaming sul sito ufficiale della Wanda Diamond League.
Salto con l’asta maschile: Rivincita dei Mondiali tra Duplantis e Kendricks
Armand Mondo Duplantis disputerà l’ultima gara della sua incredibile stagione coronata dal salto da 6.15m al Golden Gala di Roma , con il quale ha migliorato dopo 26 anni il primato mondiale outdoor realizzato da Sergey Bubka con 6.14m al Sestriere.
Armand Duplantis: “Ho la sensazione di non essere sceso ancora in terra. Sono ancora sulle nuvole. Sto ancora sognando. E’ tutto surreale. E’ una sensazione pazzesca quando funziona tutto alla perfezione. E’ stata una bella emozione saltare a Roma, una città che amo molto.
Il mio soprannome Mondo deriva dal miglior amico di mio padre. E’ di origini siciliane e quando mi vide saltare per la prima volta mi chiamò Mondo. Mi piace essere chiamato così e sono affezionato a questo soprannome. Sono legato a Claudio Stecchi. Ci siamo allenati insieme a Castelporziano lo scorso anno e stiamo progettano un periodo di allenamenti negli Stati Uniti il prossimo autunno”.
Il ventenne svedese darà vita alla riedizione della sfida degli ultimi Mondiali di Doha con l’amico-rivale Sam Kendricks, che si impose con 5.97m per un numero minore di errori. L’immagine del salto mortale di Kendricks e Duplantis per festeggiare le medaglie vinte ai Mondiali dello scorso Ottobre viene ricordato come uno dei momenti più divertenti dell’ultima rassegna iridata.
Dal giorno della finale dei Mondiali Duplantis è rimasto imbattuto nelle 15 gare disputate nel 2020 e ha superato 6.00 metri o più in dieci occasioni.
Dopo l’oro agli Europei di Berlino 2018, l’argento ai Mondiali di Doha 2019 e i record mondiali indoor (6.17m a Torun e 6.18m a Glasgow) outdoor di Roma Duplantis è ancora affamato di successi e non si accontenta.
“Ho ancora tante medaglie da vincere e ci sono molti obiettivi da raggiungere nelle grandi rassegne internazionali. Se voglio essere ricordato come il migliore astista di sempre, bisogna essere al massimo della forma quando arriva il momento più importante.
Mi piace pensare che io sia un atleta in grado di esprimersi al massimo nelle occasioni che contano, ma bisogna sempre dimostrarlo. Quando ci sono Olimpiadi, Mondiali ed Europei, io sarò pronto a raggiungere il gradino più alto del podio”.
Duplantis e Kendricks hanno dato vita all’entusiasmante sfida di Losanna nella quale lo svedese della Louisiana ha vinto con 6.07m battendo lo statunitense del Mississippi, che ha superato 6.02m, ma non è bastato per vincere. Per la prima volta nella storia due astisti hanno superato oltre i 6.00m nella stessa gara.
Sam Kendricks
“E’ stato un anno molto strano e sono grato agli organizzatori per essere riusciti a realizzare una stagione di grandi meeting. E’ stata un’avventura. In Marzo eravamo ancora alle prese con una situazione molto grave in tutto il mondo e stavamo progettando la sfida dei giardini con Mondo e Renaud.
Ora mi trovo seduto a questo tavolo per parlare del meeting di Doha. I progressi di Mondo dimostrano che nel salto con l’asta non ci sono mai limiti e non si smette mai di migliorare. Se vuoi essere competitivo nel salto con l’asta, devi essere pronto a lavorare più duramente di qualunque altro atleta nella storia”.
Oltre a Duplantis e Kendricks sarà in pedana anche il campione olimpico di Londra 2012 Renaud Lavillienie, che di recente ha vinto il titolo francese ad Albi con 5.80m e si è classificato quarto a Roma con 5.70m.
Durante il Golden Gala Lavilelnie ha fatto da sostituto allenatore a Duplantis dando consigli preziosi allo svedese per battere il record del mondo.
Il cast del meeting di Doha comprende anche Harry Coppell (campione britannico a Manchester con il record nazionale di 5.85m), Ben Broeders (secondo al Golden Gala con il record belga di 5.80m), gli statunitensi Cole Walsh (terzo nella finale della Diamond League di Zurigo nel 2019 con 5.83m) e Matt Ludwig (campione statunitense indoor nel 2020 ad Albuquerque con 5.85m) e il giovane francese Thibaut Collet (medaglia di bronzo agli Europei Under 20 di Gaavle 2019 e figlio d’arte del grande astista Phillipe Collet).
100 metri femminili: Thompson Herah cerca il bis dopo la vittoria di Roma
La campionessa olimpica in carica dei 100 e dei 200 metri Elaine Thompson Herah cerca il bis dopo aver vinto per la terza volta sui 100 metri al Golden Gala di Roma con 10”85 (miglior tempo mondiale dell’anno) Giovedì scorso.
La vittoria sulla pista dello Stadio Olimpico è stata particolarmente significativa per la giamaicana, che ha eguagliato il record di tre successi nel meeting romano di Merlene Ottey.
Thompson Herah vinse i 200m a Doha nel 2017 in 22”19 e si classificò al terzo posto in 10”93 sui 100m nell’edizione del 2018 del meeting di Doha quando si impose Marie Josée Ta Lou in 10”85. Ai Mondiali di Doha 2019 Ta Lou vinse la medaglia di bronzo precedendo di una posizione Thompson.
La caraibica è la prima sprinter a vincere le medaglie d’oro alle Olimpiadi sui 100 e sui 200 metri dai tempi di Florence Griffith Joyner a Seul 1988.
Elaine Thompson Herah: “Sono stata fortunata a gareggiare nel mio paese, ma niente potrà battere l’emozione di correre nelle competizioni internazionali. In Giamaica il livello di intensità delle gare non era lo stesso.
La situazione del coronavirus mi ha spaventato molto all’inizio per le regole da rispettare sul distanziamento sociale e sulle mascherine, ma ora mi sto abituando. Sono in salute e questa è la cosa più importante.
Non vedo l’ora di correre a Doha contro grandi avversarie in un meeting dove mi sono divertita in passato. Sono grata di essere stata invitata. La prestazione di Roma è stata una sorpresa perché non gareggiavo da alcune settimane.
Attendo le Olimpiadi di Tokyo ma non voglio mettermi addosso troppa pressione. Preferisco andare avanti per la mia strada passo dopo passo.
Il rinvio delle Olimpiadi mi ha permesso di avere più tempo per guarire dall’infortunio e lavorare sui miei punti deboli. Sono contenta di essere tornata in forma. Il mio coach è un genio e semplicemente devo mettere in pratica quello che mi dice di fare ”.
Ta Lou, vice campionessa mondiale sui 100 e sui 200 metri a Londra 2017 e bronzo sui 100m a Doha 2019, ha realizzato il suo miglior tempo stagionale a Roma dove si è classificata terza in 11”14 a due centesimi dalla seconda classificata Aleia Hobbs.
La sprinter statunitense si mise in luce nel 2018 quando vinse i titoli NCAA e ai Campionati nazionali di Des Moines in 10”91.
Il cast è completato dall’ostacolista statunitense Payton Chadwick e dalle stelle emergenti dello sprint britannico Amy Hunt (campionessa europea under 20 sui 200 metri a Boras 2019 e primatista mondiale under 18 con un eccellente 22”42 lo scorso anno a Mannheim) e Kristal Awuah (medaglia di bronzo ai Mondiali Under 20 di Tampere 2018 sui 100m).
Thompson non vede l’ora di gareggiare a Doha contro l’astro nascente dell’atletica britannica Amy Hunt.
“Sono contenta che Amy possa gareggiare nelle competizioni della Diamond League. E’ un grande talento. Il consiglio che le posso dare è non avere fretta e continuare a divertirsi”.
3000 metri femminili: Obiri cerca il grande tempo
Le gare di mezzofondo hanno sempre avuto una grande tradizione a Doha e anche quest’anno si preannuncia una gara molto veloce sui 3000 metri femminili che concluderanno il meeting.
Doha riunisce cinque medagliate di quattro distanze diverse agli ultimi Mondiali e quattro atlete con un personale al di sotto degli 8’30”. Tutte le 16 atlete in gara hanno vinto una medaglia in una grande rassegna mondiale o continentale o detengono un primato continentale o mondiale.
La due volte campionessa mondiale Hellen Obiri insegue il secondo successo in Diamond League in questa stagione dopo la vittoria sui 5000 metri a Montecarlo in un eccellente 14’22”12 (a soli quattro secondi dal suo primato keniano).
La fuoriclasse keniana ha un grande ricordo di Doha perché ha stabilito il primato keniano sui 3000 metri nel 2014 con 8’20”68 e ha vinto le due gare disputate nella capitale del Qatar nel 2019 sui 3000 metri del meeting della Diamond League in 8’25”60 e sui 5000 metri ai Mondiali in 14’26”72.
Hellen Obiri: “Ho grandi ricordi di Doha. Ho stabilito il mio record personale sui 3000 metri e ho vinto il mio secondo titolo mondiale. La gara di Venerdì sera assomiglia molto alla finale di un Campionato del Mondo.
Mi sono allenata bene. Quando mi allineo alla linea di partenza, sono sempre concentrata a dare il mio meglio. Non ho pressioni particolari e posso realizzare qualcosa di speciale. Il mio obiettivo è vincere il titolo olimpico, l’unico che manca alla mia collezione. Dopo il 2021 potrei allungare le distanze e concentrarmi sulle corse su strada”.
Obiri affronterà Beatrice Chepkoech, primatista mondiale e medaglia d’oro ai Mondiali di Doha sui 3000 siepi e quarta classificata sui 3000 metri al meeting di Doha nel 2019 in 8’29”83, Hyvin Kyeng, campionessa mondiale a Pechino nel 2015 e argento olimpico a Rio de Janeiro nel 2016 sui 3000 siepi, Margaret Chelimo, argento mondiale sui 5000 metri a Doha nel 2019, Agnes Tirop, bronzo ai Mondiali sui 10000 metri a Londra nel 2017 e a Doha nel 2019 e le etiopi Gudaf Tsegay, bronzo ai Mondiali di Doha sui 1500 metri, Tsehay Gemechu, quarta ai Mondiali di Doha sui 5000m in 14’29”60, Beatrice Chebet, campionessa mondiale under 20, Winny Chebet, campionessa africana sui 1500 metri, e Lemlem Hailu, primatista mondiale indoor under 20 con 4’01”79 a Torun lo scorso Febbraio.
Da seguire con attenzione anche le britanniche Laura Weightman (terza a Montecarlo sui 5000m in 14’35”44 e seconda a Stoccolma e Berlino sui 1500m), Elish McColgan (argento sui 5000m agli Europei di Berlino 2018 e figlia d’arte di Liz McColgan) e Melissa Courtney Bryant (bronzo agli Europei Indoor sui 1500m a Glasgow nel 2019).
800 metri maschili: Cheruiyot cerca il presonale
Timothy Cheruyiot torna a Doha dove lo scorso anno vinse il titolo mondiale sui 1500 metri in 3’29”26. Il keniano si schiererà sugli 800 metri con l’obiettivo di battere il record personale di 1’43”11 realizzato lo scorso anno ai Campionati keniani di Nairobi.
Nelle due gare disputate in questa stagione di Diamond League il ventiquattrenne keniano ha vinto a Montecarlo in 3’28”45 e a Stoccolma in 3’30”25.
Gli avversari più accreditati in gara sono il keniano Wycliffe Kinyamal, medaglia d’oro ai Giochi del Commonwealth nel 2018 e vincitore in tre gare della Diamond League a Shanghai e a Roma nel 2018 e a Losanna nel 2019, Ferguson Rotich, bronzo ai Mondiali di Doha e vincitore nei meeting di Marsiglia, Chorzow e Rovereto nel 2020, e lo statunitense Bryce Hoppel, quarto ai Mondiali di Doha e secondo al meeting di Montecarlo alle spalle di Donovan Brazier con il record personale di 1’43”23, il portoricano Wesley Vazquez, argento ai Giochi Panamericani e quinto ai Mondiali di Doha lo scorso anno e secondo al meeting del Continental Tour di Chorzow poche settimane fa, i britannici Elliot Giies (bronzo agli Europei di Amsterdam 2016) e Guy Learmonth (1’44”73 di personale stabilito a Londra nel 2018).
Timothy Cheruiyot: “Ricordo con piacere Doha perché ho vinto il titolo mondiale sui 1500 metri lo scorso anno. Ho corso il mio ultimo 800 metri in altura l’anno scorso e non ho mai corso su questa distanza al di fuori del Kenya e sono eccitato di correre gli 800 metri in Diamond League.
Ho scelto di correre sugli 800 metri perché mi servono per migliorare la velocità in vista dei 1500 metri. L’anno scorso a Losanna ho corso i 1500m in 3’28”77 dopo essere passato agli 800 metri i 1’49”. Ho la resistenza ma mi manca la velocità nel finale. Sarà la mia ultima gara dell’anno.
Quest’anno ho gareggiato due volte con Jakob Ingebrigtsen. Mi piace molto correre contro il norvegese. La rivalità con Jakob è una motivazione in più a lavorare ancora più duramente. Credo in me stesso e nel lavoro che ho svolto in allenamento. Ho iniziato a lavorare per le Olimpiadi lo scorso Novembre ma il Covid- 19 ha cambiato tutto.
E’ stato un anno difficile per tutti. In tutte le gare di quest’anno ero semplicemente contento di avere l’opportunità di correre. Doha sarà solo la mia quarta gara dell’anno. Dopo correrò ancora nel Contnental Tour a Nairobi”.
800 metri femminili: Kipyegon prova a battere il personale
La campionessa olimpica dei 1500 metri Faith Kipyegon torna a Doha dove lo scorso anno vinse la medaglia d’argento ai Mondiali di Doha pochi mesi dopo essere diventata mamma di Alyn.
Nel corso del 2020 la fuoriclasse keniana ha vinto due gare sui 1000 metri a Montecarlo (2’29”15 secondo miglior tempo di sempre e primato nazionale) e a Bruxelles (2’29”92) e i 1500 metri ad Ostrava in 3’59”05. Kipyegon vanta un record personale di 1’58”05 realizzato a Rieti nel 2015 ma non corre il doppio giro di pista da cinque anni.
Le altre principali protagoniste sono l’ugandese Winnie Nanyondo, quarta ai Mondiali di Doha sugli 800 metri in 1’59”16, l’etiope Habbitam Alemu, quarta ai Mondiali Indoor di Birmingham 2018, e la keniana Eunice Sum, campionessa del mondo a Mosca 2013 e quinta ai Mondiali di Doha 2019.
1500 metri maschili: Sfida tra Barega, Girma, El Bakkali, Kipruto e McSweyn
Stewart McSweyn insegue il secondo successo stagionale sui 1500 metri dopo la vittoria al meeting di Zagabria in 3’32”17.
Il venticinquenne australiano è stato uno dei mezzofondisti più in forma durante l’arco della stagione, nella quale ha migliorato il record personale sui 1500m con 3’31”48 e ha stabilito il record dell’Oceania sui 3000 metri con 7’28”02 nella scia di Jacob Kiplimo e Jakob Ingebrigtsen.
Il vice campione del mondo dei 5000 metri Selemon Barega correrà la terza gara di questa stagione outdoor dopo aver realizzato un eccellente 12’49”08 a Ostrava e il record personale sui 1500m con 3’36”07 a Bellinzona.
Il cast si arricchisce di Conseslus Kipruto, Lemecha Girma e Soufiane El Bakkali, rispettivamente oro, argento e bronzo sui 3000 siepi ai Mondiali di Doha.
Kipruto, che vinse il secondo titolo mondiale battendo Girma per un solo centesimo di secondo in una finale straordinaria, debutta in questa stagione dopo essere stato colpito dal covid 19 in forma leggera e correrà il suo primo 1500m degli ultimi cinque anni.
Girma è in grande forma e ha vinto un grande 1500 metri a Bellinzona in volata stabilendo il primato personale con 3’35”67. El Bakkali si è già imposto a Doha lo scorso anno sui 3000 siepi in 8’07”22 e ha vinto l’unica gara disputata nel 2020 sui 3000 siepi a Montecarlo in 8’08”04.
Il cast è completato dai keniani Bethwell Birgen (bronzo ai Mondiali Indoor di Birmingham 2018 sui 3000 metri) e Vincent Kibet (3’31”96 di personale), dai britannici James West (secondo a Zagabria in 3’34”56) e Piers Copeland (secondo a Bellinzona in 3’35”69), dall’australiano Matthew Ramsden (primo nel miglio a San Donato Milanese in 3’51”23) e dagli spagnoli Jesus Gomez e Ignacio Fontes, entrambi accreditati di personali al di sotto dei 3’34”.
Lungo femminile: Le due medagliate iridate Romanchuk e Brume contro Sagnia
Tornano a Doha l’ucraina Maryna Bekh Romanchuk e la nigeriana Eze Brume, rispettivamente argento e bronzo ai Mondiali dello scorso anno.
Bekh Romanchuk ha vinto la tappa della Wanda Diamond League di Stoccolma con 6.85m e il meeting del Continental Tour di Berlino con 6.87m oltre a dominare la stagione del World indoor Tour.
Eze Brume debutta all’aperto ma ha stabilito un primato personale indoor lo scorso Febbraio a Lievin con 6.82m.
La svedese di origini gambiane Khaddi Sagnia arriva a Doha dalla vittoria al meeting del Continental Tour di Zagabria con 6.92m (terza migliore prestazione mondiale dell’anno). Da seguire anche la statunitense Taliyah Brooks (grande protagonista al meeting di Rovereto con la vittoria nel salto in lungo e il secondo posto sui 100 ostacoli) e Milica Gardaesevic (medaglia d’oro agli Europei Juniores di Grosseto 2017).
110 ostacoli maschili: Dal Molin in gara contro Crittenden, Mallett e Joseph
L’azzurro Paolo Dal Molin (vice campione europeo indoor sui 60 ostacoli a Goteborg nel 2013) gareggerà per la terza volta in questa stagione di Diamond League dopo il quinto posto a Montecarlo in 13”61 e il nono posto a Roma in 13”70 con l’obiettivo di migliorare il personale stagionale.
L’ostacolista ora allenato da Alessandro Nocera si è avvicinato ai suoi livelli stagionali classificandosi quinto a Bellinzona in 13”64.
Il cast propone quattro degli specialisti più in forma del momento: gli statunitensi Freddie Crittenden (vincitore a Rovereto in 13”31) e Aaron Mallett (primo a Bellinzona in 13”34 e secondo a Roma in 13”23), il francese Wlhelm Belocian (primo a Zagabria in 13”32 e campione nazionale ad Albi con 13”20), lo svizzero Jason Joseph (primatista nazionale con 13”29 ai Campionati svizzeri di Basilea) e il brasiliano Gabriel Constantino (vincitore alle Universiadi di Napoli nel 2019).
100 ostacoli femminili: Sfida incerta tra Chadwik, Ofili, Thompson e Brooks
Gara senza una vera favorita tra la giamaicana Yanique Thompson (semifinalista ai Mondiali di Doha e campionessa mondiale under 18 a Donetsk 2013), le statunitensi Payton Chadwick (prima a Zagabria in 13”01 e terza a Roma in 12”89) e Taliyah Brooks (seconda a Rovereto in 13”09 alle spalle di Luminosa Bogliolo) e la britannica Cindy Ofili (quarta alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016 in 12”63 e campionessa nazionale a Manchester nel 2020).
200 metri maschili: Cissé favorito
Il favorito è lo sprinter ivoriano Arthur Cissé, il più in forma del momento tra gli atleti in gara con le vittorie nel Continental Tour a Ostrava sui 150 metri in 15”15 e sui 100 metri a Berlino in 10”10 e il secondo posto in Diamond League a Roma in 10”04.
Gli altri nomi di spicco sono il giamaicano Julian Forte (10”03 di personale stagionale a Kingston), lo statunitense Mike Rodgers (campione del mondo con la staffetta 4×100 a Doha in 37”10, vincitore a Zagabria in 10”16 e quinto al Golden Gala 2020 con il personale stagionale di 10”12) e il francese Christophe Lemaitre (bronzo olimpico sui 200m a Rio de Janeiro 2016 e due volte campione europeo sui 100 metri a Barcellona 2010 e a Helsinki 2012).
400 metri maschili: Karam, Montgomery e Vaillant tra i protagonisti
Yousef Karam correrà il secondo 400 metri in Diamond League in una settimana dopo essere stato battuto a Roma dal giovane azzurro Edoardo Scotti.
Il quattrocentista del Kuwait vinse il titolo asiatico sul giro di pista in 44”84 a Doha lo scorso anno.
L’altro quattrocentista in gara con un record personale al di sotto dei 45 secondi è lo statunitense Khamary Montgomery (campione NCAA nel 2019 ad Austin in 44”23).
Completano il cast il francese Ludvy Vaillant (secondo sui 400 ostacoli al Golden Gala di Roma con il personale di 48”69) e il britannico Rabah Yousif (vincitore a Rovereto)