Nell’ultima tappa di Diamond League prima delle Olimpiadi di Tokyo, disputata in Inghilterra a Gateshead in sostituzione della sede prevista di Londra, il pluriprimatista italiano Yeman Crippa corre un ottimo 3000 metri e chiude in 7’37″90 che supera il suo stesso precedente record.
L’azzurro chiude all’ottavo posto, nella settima tappa del massimo circuito internazionale, all’indomani della fine del raduno di un mese svolto a Livigno, e può guardare all’appuntamento Olimpico con ottimismo per il suo doppio impegno sui 5000 e 10.000 metri.
La corsa di ieri sera di Yeman è stata molto determinata, pur se l’atleta era ancora molto carico di lavoro, e il fatto di aver migliorato il suo limite ottenuto l’anno precedente al Golden Gala è certamente di buon auspicio.
La gara è stata vinta dallo spagnolo Mohamed Katir con il record nazionale del suo Paese di 7’27″64 davanti al neozelandese Stewart McSweyn (7’28″94) con Crippa che resta in gara con tutti gli altri migliori per lunghi tratti e poi cede leggermente nel finale.
Le dichiarazioni di Yeman: “Per come ero partito e come stavo correndo, si poteva fare un tempo anche molto migliore ma ho avvertito un dolorino alla parte bassa della schiena, intorno a metà gara.
Ho sofferto un po’, non respiravo al meglio e mi hanno passato in tanti, però sono riuscito a reagire negli ultimi 200-300 metri e ho fatto anche la volata. Ero sceso ieri mattina da Livigno e subito salito sul volo per Malpensa, dopo quasi quattro settimane di carico, con 160 km di media a settimana: non potevo essere al 100% nella gara di oggi ma tutto è da vedere in prospettiva olimpica.
È stato comunque un buon test, è pur sempre un record italiano e l’importante è far bene a Tokyo: partirò il 22 per il Giappone”.
Per Crippa era la seconda uscita stagionale nei 3000 metri dopo aver già sfiorato il record italiano un mese fa a Nembro con 7’41″41 mentre, in questo 2021, ha anche corso in due occasioni i 5000, con opposte sensazioni, ma con tempi abbastanza simili: 13’17″23 per la vittoria agli Europei a squadre di Chorzow, 13’17″96 per il nono posto che non lo ha soddisfatto al Golden Gala di Firenze.
In Giappone lo attendono i 10.000 metri nella prima giornata del programma dell’atletica (venerdì 30 luglio), quindi i 5000 con le batterie martedì 3 agosto e l’eventuale finale venerdì 6.
Tobia Bocchi impegnato nel salto triplo fa un’ottima gara e chiude al secondo posto dietro solo al portoghese Pedro Pichardo che realizza un gran balzo a 17,50 proprio nel salto conclusivo.
Per Tobia 17,04 quale miglior risultato di serata e 16,60 nel salto conclusivo, con la posizione finale garantita dalla regola dell’ultimo salto.
L’emiliano piazza subito il salto migliore al primo ingresso in pedana e blinda l’accesso al turno decisivo, al quale si presenta con due portoghesi, il leader mondiale dell’anno Pedro Pablo Pichardo (17,29/-0.1) e Tiago Pereira (17,11/+1.2).
Nella finalissima, Pichardo allunga a 17,50 (+1.0), Bocchi atterra a 16,60 con vento nullo, Pereira fa peggio (16,46/-1.1) e l’azzurro lo supera in classifica.
Le dichiarazioni di Tobia: “Non so se è meglio il secondo posto o la misura, però sicuramente molto bene entrambe le cose. L’obiettivo oggi era simulare il turno di qualificazione olimpica, cioè tirare fuori il meglio nei primi 3 salti e direi che così è stato… adesso si torna a casa per lavorare ancora qualche giorno, poi si parte per Tokyo.”
Ancora una buona prova di un ritrovato Marco Fassinotti che ottiene un prestigioso secondo posto in una gara di salto in alto pur senza grandissimi acuti tecnici, con 2,25 stessa misura del vincitore Donald Thomas che fa però meno errori.
Per Marco, oltre alla soddisfazione del piazzamento, importanti punti per il ranking in vista dei mondiali in Oregon del 2022.
Le sue parole dopo la prestazione: “3/4 degli obiettivi di questa gara li ho raggiunti, una misura che mi rappresentasse meglio di Montecarlo, tornare a saper gestire le tensioni di una Diamond League con meno errori, e prendere punti per essere in finale a Zurigo. Quello che è mancato è soltanto lo stagionale”.
Nella gara del salto con l’asta femminile tre errori a 4,51 per la primatista italiana Roberta Bruni, dopo aver saltato 4,36 al primo tentativo ed alla fine conquista il sesto posto nella gara vinta dalla statunitense Sandi Morris con 4,76.
Serata sfortunata per un altro primatista azzurro, Paolo Dal Molin che, dopo la solita ottima partenza nei 110 ostacoli, abbatte la terza barriera e perde l’assetto con un ulteriore errore sul quarto ostacolo che compromette definitivamente la gara.
Da lì in poi è tutto in salita: settimo posto con 13″97 (+0.8), con il giamaicano Ronald Levy primo in 13″22.
Le parole di Dal Molin: “Ho preso una bella botta sul terzo ostacolo, sono arrivato troppo sotto e l’ho steccato in pieno. Niente di serio se non un ginocchio un po’ gonfio, normale amministrazione”.
Nel miglio, un’altra azzurra in partenza per le Olimpiadi come Federica Del Buono è undicesima al rientro sulla distanza dopo cinque anni.
Coraggiosa e determinata la gara di Federica, come sempre, che si porta in testa alla ‘campana’ quando la gara non è ancora del tutto accesa, poi soffre il cambio di ritmo degli ultimi 200 metri e chiude in 4’32″64 nella gara vinta dalla statunitense Kate Grace con 4’27″20, miglior prestazione mondiale stagionale.
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