Il giorno di Jacobs e Tortu alle Olimpiadi

Alle 12,45 italiane inizia la gara più avvincente dell'atletica a cinque cerchi

La gara dei 100 metri dell’Atletica ha, da sempre, rivestito un interesse speciale da parte non solo degli appassionati di questo sport, ma anche da chi non lo segue particolarmente ma si ferma, in ogni caso, a guardare gli atleti o le atlete che corrono al massimo della velocità possibile per un essere umano.

E’ il fascino della velocità che tanto attrae, sia che si tratti di macchine quali auto o moto che quando, invece, si riferisca ai meccanismi straordinari forniti dal corpo umano e al suo tentativo di superare sempre i propri limiti.

Se i 100 metri sono, da sempre, la gara Regina dell’Atletica, si può ben immaginare, essendo l’Atletica definita da sempre la Regina degli Sport Olimpici, quale significato possa avere questa gara e quale prestigio possa rappresentare per ogni atleta che vi partecipi.

Ovviamente parlando di velocità estrema e superamento dei limiti umani, con tutto il rispetto per la gara al femminile che, peraltro, vedrà oggi nel primo pomeriggio italiano, assegnare le medaglie olimpiche, il massimo interesse degli appassionati è per quella maschile che, oggi, debutterà con i turni preliminari e, soprattutto, le batterie dalle 12,45 ora di Roma.

L’Italia, in 125 anni di Olimpiadi Moderne nelle 31 edizioni precedenti, non è mai riuscita a portare nessun atleta maschio in finale e, in questa occasione, grazie alla presenza di due straordinari velocisti capaci di scendere in carriera sotto la soglia fatidica dei 10 netti, Marcell Jacobs e Filippo Tortu, potrebbe clamorosamente invertire questa tendenza con la prospettiva di avere ben due azzurri nella gara conclusiva che vale il podio.

Come chiaramente detto, in fase di previsione, la condizione mostrata sino a tre settimane fa, e tutto il percorso agonistico del 2021 da marzo in avanti, ci fanno ipotizzare che il primatista italiano Jacobs, 9″95 a Savona il 13 maggio scorso, abbia notevoli possibilità di raggiungere la storica finale.

Sicuramente più complicata l’impresa per Tortu, guardando i suoi crono dell’anno, 10″17 il migliore a Montecarlo nell’ultima gara del 9 luglio scorso, ma le recenti informazioni che abbiamo avuto su di lui lo danno in condizione crescente e, in ogni caso, molto carico e ottimista per le sue possibilità.

D’altra parte Filippo, negli appuntamenti fondamentali, quali i Mondiali Juniores del 2016 quando fu argento nei 100 dietro Lyles, gli Europei sempre under 20 che vinse, gli Europei 2018 e i Mondiali 2019 dove ottenne la finale, sempre nei 100 metri, ha sempre dimostrato che nelle competizioni che contano riesce ad esaltarsi e a dare il meglio di se.

Filippo Tortu-Marcell Jacobs (foto Giancarlo Colombo)
Filippo Tortu-Marcell Jacobs (foto Giancarlo Colombo)

I due nostri atleti gareggeranno dalle 12,45 ora italiana con Marcell che sarà nella terza mentre Filippo nella quinta delle 7 batterie previste, con i primi tre classificati di ciascuna che approderanno alle semifinali, insieme ai tre migliori tempi assoluti di ripescaggio.

Guardando la composizione delle gare dei due nostri azzurri, appare semplice quella di Jacobs che correrà in quarta corsia, con a fianco in quinta il cingalese Yupun Abeykoon, con l’avversario più pericoloso dei 9 che potrebbe essere il primatista giapponese Rjota Yamagata che vanta il suo stesso limite di 9″95.

Più impegnativo quel che attende Tortu, invece, che gareggerà in prima corsia in una serie dove vi sarà il canadese André De Grasse e lo statunitense Fred Kerley, entrambi molto difficili da superare, ma anche il vice campione d’Europa di Berlino 2018 Reece Prescod, oltre al primatista del Kenia Ferdinand Omurwa e al nigeriano Divine Oduduru.

Le semifinali saranno domani alle ore 12,15 mentre la finale, a seguire, alle 14,50 sempre orario italiano.

Rivediamo, allora, quali saranno i principali avversari per i due azzurri nella gara delle gare che, dopo 3 edizioni dei Giochi Olimpici che aveva visto il trionfo del mitico Usain Bolt, questa volta avrà un nuovo Re senza che, però, vi sia proprio un favorito d’obbligo.

Lo statunitense Trayvon Bromell è tornato sulla ribalta nel 2020 dopo quattro stagioni condizionate da guai fisici e si candida come il successore della leggenda giamaicana dopo aver stabilito la migliore prestazione mondiale dell’anno e il settimo crono mondiale all-time con 9”77 realizzata in Florida lo scorso Giugno.

Bromell ha trionfato nella finale dei Trials statunitensi in 9”80 battendo Ronnie Baker (9”85) e Fred Kerley (9”86).

Bromell uscì sulla sedia a rotelle dopo essersi rotto il tendine d’Achille durante la staffetta 4×100 delle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016, dove si classificò ottavo nella finale dei 100 metri. Il campione mondiale indoor dei 60 metri di Portland 2016 non pensava più di tornare a gareggiare ad alti livelli.

Era caduto in un periodo di depressione, ma grazie al sostegno degli amici e della famiglia ha saputo tornare più forte di prima vincendo quindici delle ultime 16 gare disputate sui 100 metri. E’ sceso sotto i 10 secondi in dieci gare.

Ha subito l’unica sconfitta nella tappa della Diamond League a Montecarlo dove si è piazzato al quinto posto in 10”01 alle spalle dell’azzurro Marcell Jacobs ma si è subito riscattato vincendo a Gateshead in 9”98.

Trayvon Bromell (foto Athletics Weekly)
Trayvon Bromell (foto Athletics Weekly)

Anche Ronnie Baker è tornato da alcuni problemi fisici vincendo otto gare in questa stagione, compresi le gare della Wanda Diamond League di Stoccolma in 10”03 e a Montecarlo in 9”91 davanti al nostro Jacobs. Ha perso soltanto la semifinale e finale dei Trials statunitensi.

Fred Kerley vinse la medaglia di bronzo sui 400 metri a Doha in 44”17 ma ha deciso di concentrarsi sui 100 e sui 200 metri in questa stagione. Kerley è sceso cinque volte sotto i 10 secondi sui 100 metri e si è migliorato sui 200 metri con 19”90 in occasione del quarto posto ai Trials statunitensi.

Akani Simbine ha stabilito il primato africano e la seconda migliore prestazione mondiale dell’anno con 9”84 nel meeting del Continental Tour di Szekesfehrvar.

Lo sprinter sudafricano, quinto alle Olimpiadi di Rio 2016 in 9”94 e quarto ai Mondiali di Doha 2019 (9”93), punta a diventare il primo sprinter africano a vincere l’oro olimpico sui 100 metri dalla vittoria del connazionale Reggie Walker ai Giochi Olimpici di Londra 1908. Simbine è rimasto imbattuto per 18 gare consecutive dal 2020 fino al secondo posto al meeting di Montecarlo in 9”98.

Tortu-Simbine-Abeykoon (©Ti-Press / Alessandro Crinari)
Tortu-Simbine-Abeykoon (©Ti-Press / Alessandro Crinari)

André De Grasse è in grado di esaltarsi nei grandi eventi e ha già vinto l’argento sui 100 metri e due bronzi sui 200 metri e nella staffetta 4×100. Il canadese è sceso due volte sotto i 10 secondi nel 2021 con un miglior crono stagionale di 9”92 stabilito a Jacksonville in Maggio.

André De Grasse (foto world athletics)
André De Grasse (foto world athletics)

Il migliore giamaicano in gara è il campione mondiale di Doha 2011 Yohan Blake, ancora sulla breccia nove anni dopo il doppio argento sui 100m e sui 200m alle Olimpiadi di Londra alle spalle di Bolt. Blake ha vinto 10 gare su 13 disputate in questa stagione e ha un personale stagionale di 9”95.

Ryota Yamagata ha stabilito il record giapponese correndo in 9”95 il 6 Giugno a Tottori, diventando il quarto sprinter nipponico della storia a scendere sotto i 10 secondi. Yamagata, membro della staffetta giapponese medaglia d’argento alle Olimpiadi di Rio 2016, disputerà la sua terza Olimpiade.

Tra gli europei sicuramente temibilissimo Zharnel Hughes, il campione d’Europa di Berlino 2018, inglese nato in una colonia britannica nei Caraibi, sempre in grado di esaltarsi nelle occasioni che contano e, in ogni caso, già sesto agli scorsi mondiali di Doha 2019proprio davanti a Tortu.

Zharnel Hughes (foto European Athletics)
Zharnel Hughes (foto European Athletics)

Tutti i risultati

Sport OK Junior