Record italiano di Daisy Osakue che vola nella finale olimpica del Disco

Qualificate anche Bogliolo, Pedroso e Olivieri.

La seconda mattinata del programma olimpico dell’Atletica, in corso di svolgimento nello Stadio nazionale di Tokyo, ha visto impegnati 7 azzurri in 4 gare.

Il miglior risultato, anche da un punto di vista tecnico, viene realizzato da Daisy Osakue, 25eenne atleta piemontese di origini nigeriane che, nell’occasione più importante della sua carriera, si migliora di quasi due metri ed eguaglia uno storico record italiano, datato 1996, nel lancio del disco: 63,66 metri che fu ottenuto 25 anni fa da Agnese Maffeis.

La misura vale per l’azzurra il quinto posto assoluto nella lista delle qualificate ed adesso le prospettive per la finale di lunedì 2 agosto alle 13 italiane (le 20 giapponesi) diventano molto interessanti.

Promosse alle semifinali anche Luminosa Bogliolo nei 100 ostacoli con 12.93 e le specialiste dei 400 ostacoli, Linda Olivieri che eguaglia il suo personale con 55″54 dimostrando di avere pienamente meritato la convocazione, e Yadisleidis Pedroso con 55″57.

Non ce la fa, purtroppo, nel giro di pista con barriere, quella che sembrava la più in forma delle tre, Eleonora Marchiando, campionessa italiana a Rovereto, che incappa nella terza barriera in modo violento e chiude poi in 56″82.

Eliminata anche l’altra ostacolista dei 100 Elisa Maria di Lazzaro (13″08) e fuori pure l’astista Claudio Stecchi (tre nulli alla misura d’entrata di 5,30).

Vediamo, dunque, gara per gara quanto accaduto poche ore fa con anche le dichiarazioni dei nostri protagonisti.

Disco donne

Vola molto lontano il disco di Daisy e atterra appena sotto la fettuccia della qualificazione diretta, 63,66 metri del record italiano assoluto di Agnese Maffeis stabilito il 12 giugno del 1996 a Milano.

Erano 29 anni che un’azzurra non otteneva la finale olimpica nel lancio del disco e fu la stessa Maffeis poi decima a Barcellona 1992.

Le dichiarazioni di una emozionatissima Osakue: “Sono entrata in pedana dicendo: o la va, o la spacca e mi ripetevo: Daisy devi lanciare, mena, con la cazzimm’, come diciamo da me, senza stare a guardare la tecnica. Però non immaginavo di fare così bene, di entrare in finale alla mia prima Olimpiade, e di eguagliare il primato della Maffeis.

Sto ancora tremando, avrò la temperatura a 50 gradi. Sono felicissima, viste le difficoltà di quest’anno, avevo mia madre che pregava al telefono prima della qualificazione.

E’ stato un anno complicato, per via dell’ernia al disco, ma qui contava il cuore più del fisico. Ora testa alla finale, e se possibile voglio aggiungere prima possibile un centimetro alla misura del record.

No, scherzi a parte, sono orgogliosa: essere ai livelli di Agense Maffeis mi fa venire i brividi. Sapevo di avere queste misure nelle braccia, ma sono molto scaramantica, tenevo questa considerazione dentro di me. Ora ce l’ho fatta, e sono molto felice“.

Linda Olivieri (foto Colombo/FIDAL)
Linda Olivieri (foto Colombo/FIDAL)

400 ostacoli femminili

Molto bene Linda Olivieri che corre ai suoi massimi livelli e questa è una grande dimostrazione di talento, nella gara più importante, poi si conferma l’esperta Yadisleidis Pedroso mentre la sfortuna di un contatto con un ostacolo, il terzo, tradisce Eleonora Marchiando, dopo una partenza che lasciava presagire sviluppi molto interessanti.

Le dichiarazioni di Linda dopo la gara: “La qualificazione era il mio obiettivo, sapevo che sarebbe stata complicata, ma fattibile. La prima parte controllata è stata anche figlia dell’ansia che avevo, ma alla fine mi sono accorta di battagliare per il quarto posto, e ho deciso che sarei arrivata davanti io.

Ora bisogna cominciare a pensare alla semifinale, l’obiettivo è realizzare il mio primato personale: non ho niente da perdere“.

Le impressioni di Yadisleidis: “Peccato per quella pausa al decimo ostacolo, sono ripartita praticamente da ferma. Ma sono una guerriera, in queste manifestazioni, con l’azzurro addosso, mi trasformo. Non devo sbagliare l’ultimo ostacolo, questo ora è il mio obiettivo“.

Yadisleidis Pedroso (foto Colombo/FIDAL)
Yadisleidis Pedroso (foto Colombo/FIDAL)

Il rammarico di Eleonora: “Mi spiace, ero partita bene, ho cercato di recuperare, ma ormai era tardi. Peccato, stavo bene, la semifinale era fattibile“.

100 ostacoli femminili

Inizia bene l’avventura olimpica, la sua prima, di Luminosa Bogliolo che guadagna l’accesso alla semifinale di domani grazie ad un 12″93 fatto con un’ottima fase lanciata, dopo una partenza molto prudente.

Il primo tentativo di avvio della sua gara viene annullato, senza conseguenze per le atlete, dallo starter, ed al secondo, l’azzurra sceglie di non rischiare la falsa, e ciò che ne deriva è un avvio abbastanza spento.

Il ritardo accumulato viene ridotto con il succedersi delle barriere e, dopo il quinto ostacolo, Bogliolo innesta le marce alte e chiude al terzo posto, con due centesimi di margine sull’irlandese Herman.

Viene invece eliminata Elisa Maria Di Lazzaro, quinta in 13″08 che deve anche subire un po’ di vento contro (-1.1) e non riesce ad accedere al turno successivo nemmeno con i ripescaggi.

Le parole di Luminosa: “E’ un primo passo. Alla prima partenza ci hanno tenuto tantissimo sul pronti e l’elicottero che volteggiava sopra lo stadio faceva un grande rumore. Ho rischiato di fare falsa, si sentiva poco, e stavo per uscire dal blocco ma per fortuna un’altra l’ha fatto prima di me, e allora mi sono imposta di non rischiare, non avrebbe avuto senso finire con una squalifica.

In gara reazione allo sparo non eccezionale, ma poi bene, ho capito che non ci sarebbe stato bisogno di incrementare, ho scelto di stare vicina all’australiana, che sapevo sarebbe andata forte. Dopo l’esperienza di Doha ho capito di non dovermi occupare dei tempi delle altre: voglio correre, fare la mia gara“.

Luminosa Bogliolo (foto Colombo/FIDAL)
Luminosa Bogliolo (foto Colombo/FIDAL)

Salto con l’asta uomini

Finisce purtroppo subito, senza nemmeno riuscire a fare un salto valido, l’Olimpiade di Claudio Stecchi, a causa di tre errori alla misura d’ingresso di 5,30.

Per l’azzurro una stagione veramente difficile che gli ha permesso di fare solamente una gara test prima della partenza per il Giappone, per cui grande onore a lui per gli sforzi fatti al fine di provare ad essere nella miglior condizione possibile.

Claudio Stecchi (foto Colombo/FIDAL)
Claudio Stecchi (foto Colombo/FIDAL)

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