Si può ancora sognare

Staffetta 4x100 maschile e 20 km di marcia femminile per tentare l'apoteosi finale

L’ottava giornata dell’Atletica alle Olimpiadi di Tokyo è iniziata nella notte italiana con la 50 chilometri di marcia che ha visto come vincitore il polacco Dawid Tomala con il tempo di 3h50’08, mentre sul podio accanto a lui saliranno il tedesco Jonathan Hilbert (3h50’44, argento) e il canadese Evan Dunfee (3h50’59).

Poco fortunata la partecipazione degli atleti azzurri con il solo Andrea Agrusti che riesce a completare la massacrante gara, giungendo 23esimo in 4h01’10, mentre sono costretti a ritirarsi Teodorico Caporaso, a poche centinaia di metri dal traguardo, e Marco De Luca, al ventisettesimo chilometro.

Ma le grandi attese di questo 6 agosto sono riversate per i colori azzurri su due altre competizioni che possono regalarci delle ulteriori straordinarie emozioni, e rendere il bottino delle medaglie italiane ancor più trionfale, per quella che è già diventata l’Olimpiade dell’Atletica italiana e del suo grande riscatto dopo decenni di oblio, specialmente mediatico.

Alle 9.30 (ora italiana) partirà, infatti, la prova di marcia femminile, l’unica in programma, quella 20 chilometri che alla vigilia sembrava l’unica gara in cui, una o entrambe le nostre due principali partecipanti, Antonella Palmisano ed Eleonora Giorgi, avrebbero potuto lottare per un podio.

Ma poi è successo quel che è sotto gli occhi di tutti gli sportivi italiani e allora per le due azzurre, senza dimenticare ovviamente la terza, Valentina Trapletti, il compito di provare ad incrementare ulteriormente un medagliere preziosissimo, con ancora maggior determinazione vista l’enorme spinta emotiva ricevuta da quanto accaduto nei giorni precedenti.

Il circuito di gara sarà sempre quello dell’Odori Park sull’isola di Hokkaido dove ieri, nella prova al maschile, c’è stato il trionfo di Massimo Stano che sicuramente sarà ai margini della competizione per incoraggiare le tre azzurre.

Palmisano-Giorgi-Trapletti (foto Colombo/FIDAL
Palmisano-Giorgi-Trapletti (foto Colombo/FIDAL

Proseguendo nel programma della giornata, sulla pista dello stadio Olimpico, la sessione di competizioni si aprirà alle 13.25 con le batterie della 4×400 maschile con il quartetto azzurro, formato da Vladimir Aceti, Davide Re, Edoardo Scotti e Alessandro Sibilio che proverà ad accedere alla finale, come già ai mondiali di Doha 2019.

L’impresa non è certamente semplice ma la straordinaria condizione di Sibilio, finalista dei 400 ostacoli, e un ritrovato Davide Re, tornato nelle semifinali del giro di pista sotto i 45″, fanno ben sperare anche perché poi Aceti è un guerriero straordinario, ancor più in staffetta, e Scotti vorrà riscattarsi dopo la prova non brillantissima della gara individuale.

Ma il fiato di tutti i tifosi italiani si tratterrà alle 15,50 quando ci sarà l’attesissima finale della staffetta 4×100 maschile con l’Italia che partirà in ottava corsia schierando, in ordine, l’ottimo esordiente Lorenzo Patta, solo 21 anni, il campione olimpico Marcell Jacobs, Fausto Desalu e Filippo Tortu, che in batteria hanno portato il record italiano a 37″95 (quarto tempo di ammissione).

Incrociando le dita, con tutti gli scongiuri possibili, una gara apertissima ad ogni risultato, senza un favorito assoluto quale avrebbe potuto essere la squadra statunitense incredibilmente eliminata in semifinale, pur avendo schierato la formazione migliore.

Sulla carta, anche analizzando le due batterie di ieri, l’Italia ha ottime possibilità di lottare almeno per un bronzo, ma in questo tipo di gare quello che conta è il testimone che passa di mano in mano, per cui sognare qualcosa di sensazionale non è impossibile.

Volendo fare un nostro pronostico, peraltro, vista la condizione espressa da André De Grasse in queste Olimpiadi, e considerati anche i suoi ottimi compagni di staffetta, vediamo il Canada leggermente avvantaggiato sulle altre ma poi Cina, Giamaica, Italia e Gran Bretagna subito dietro con l’incognita in agguato dei cambi.

Lorenzo Patta (foto Colombo/FIDAL)
Lorenzo Patta (foto Colombo/FIDAL)

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