2 nuovi record mondiali nell’ultima giornata dei campionati indoor di Belgrado

Duplantis e Rojas protagonisti assoluti della manifestazione iridata

Sensazionale chiusura dei campionati iridati al coperto, disputati nella Stark Arena della capitale serba, con due nuovi primati del mondo realizzati dall’astista svedese Armand Duplantis e dalla triplista venezuelana Yulimar Rojas oltre a un terzo record, eguagliato, da parte dello specialista dei 60 ostacoli maschili, lo statunitense Grant Holloway.

Senza nulla togliere alla saltatrice caraibica, l’impresa che ha maggiormente esaltato la folla del palazzetto è stata quella di Duplantis, il quale l’ha realizzata in maniera quasi rocambolesca alla fine della serata di gare, quando sembrava che sarebbe stato impossibile per lui riuscire a superare la misura di 6.20, che gli è valsa il secondo record del mondo nello spazio di 13 giorni, dopo quello sempre sulla stessa pedana di Belgrado nel meeting World Athletics Indoor Tour Silver

Armand infatti, dopo aver espletato quella che per lui rappresenta ormai una formalità, vale a dire vincere la competizione e il titolo di campione del mondo, con la misura di 6.05, è stato costretto ad aspettare tantissimo per provare la quota di 6.20, prima per problemi di misurazione dell’asticella e poi perché intorno a lui si stavano disputando le ultime due gare di corsa dell’evento, le staffette 4×400.

Le sue due prime prove, infatti, sono apparse modeste e tutti avrebbero scommesso che il fenomenale saltatore fosse ormai scarico mentalmente e fisicamente per riuscire nell’impresa ma, al terzo tentativo, l’ennesima magia di questo super atleta 22enne, di cui non si riescono più a trovare aggettivi validi per esaltare la sua infinita grandezza agonistica.

Senza limiti la sua esultanza finale con la corsa verso le tribune per essere abbracciato dalla sua ragazza e dai suoi genitori prima di eseguire una danza celebrativa.

Le dichiarazioni di Mondo: “Ho battuto il record mondiale due volte in due settimane e non posso certo lamentarmi. Non ci sono limiti e andare oltre i 6,20 per la prima volta è qualcosa che si può sognare“.

Nella classifica finale della gara dagli elevati contenuti tecnici, ottimo secondo posto del campione olimpico di Rio 2016, il brasiliano Thiago Braz con il record sudamericano indoor di 5.95m, mentre lo statunitense Chris Nilsen è terzo con 5,90m.

Salto triplo femminile

Yulimar Rojas ha battuto il record del mondo assoluto volando alla stratosferica misura di 15.74m nell’ultimo tentativo durante la sessione mattutina dei campionati iridati.

La fuoriclasse venezuelana ha fatto ancora meglio rispetto al record del mondo outdoor realizzato sempre all’ultimo tentativo in occasione della finale olimpica di Tokyo, dove saltò 15.67m nello storico 1 Agosto del doppio oro italiano di Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi.

La ventiseienne venezuelana deteneva il precedente primato indoor con il salto da 15.43m realizzato nel meeting del World Indoor Tour di Madrid.

La campionessa olimpica e mondiale ha aperto la gara con un salto da 15.19m al primo tentativo prima di un salto nullo alla seconda prova. Ha realizzato un altro salto da 15.04m prima di un nullo molto lungo vicino alla misura della migliore prestazione mondiale dell’anno.

Lo spettacolo in pedana si è accesso nei salti conclusivi e Rojas ha eguagliato il record dei campionati di Tatyana Lebedeva datato 2004 con la misura di 15.36m prima del salto da record di 15.74m.

Rojas è diventata la prima triplista della storia a vincere tre titoli mondiali indoor arricchendo la bacheca di medaglie che ora annovera sei medaglie d’oro in rassegne globali.

Le altre vittorie più importanti della sua carriera sono state l’oro olimpico di Tokyo, due titoli mondiali outdoor a Londra 2017 e a Doha 2019, e due altri successi ai Mondiali indoor di Portland 2016 e Birmingham 2018. Il suo allenatore Ivan Pedroso vinse cinque titoli mondiali indoor, quattro ori iridati all’aperto e un oro olimpico nel salto in lungo.

Yulimar Rojas: “Ogni giorno è una grande sfida per me e ogni giorno cerco di diventare una persona migliore, non solo come atleta, ma come persona. Sono diventata più forte dal punto di vista tecnico ma anche dal punto di vista mentale. Ho vinto il mio terzo mondiale indoor con il record mondiale. Non posso essere più grata.

Era il momento perfetto per battere il record mondiale e ho colto l’occasione. Non volevo perdere quest’occasione. Guardando indietro al titolo mondiale indoor 2018 sono la stessa persona, ma sono migliorata tecnicamente. Voglio concentrarmi sui mondiali di Eugene.

Ci sono buone possibilità di doppiare salto in lungo e salto triplo. Se sarò in buone condizioni farò entrambi. Il mio obiettivo è arrivare a saltare 16 metri. Ogni giorno cerco di aggiungere un altro centimetro per avvicinarmi a questo traguardo”.

La vice campionessa mondiale del salto in lungo Maryna Beck Romanchuk (moglie del nuotatore Mykhaylo Romanchuk, avversario di Gregorio Paltrinieri) ha vinto l’argento migliorando il personale con un salto da 14.74m che le ha permesso di scalare la classifica dall’ottavo al secondo posto. Per l’Ucraina è la seconda medaglia di questi campionati in un momento terribile per questo paese martoriato dalla guerra contro la Russia.

Maryna Beck Romanchuk: “Ho addosso molte emozioni. Era la mia prima competizione a livello internazionale nel triplo e sono stata fortunata a far parte della gara del primato del mondo. Dedico questa medaglia alla gente ucraina. Ho dimostrato oggi che siamo una nazione forte e imbattibile.

Quest’anno ho deciso di cambiare preparazione e provare a gareggiare nel triplo oltre che nel lungo. Il mio salto nullo era vicino ai 15 metri. E’ stato il momento nel quale ho capito di poter lottare per le medaglie. Non so se continuerò con il triplo ma mi sono davvero divertita. Tutto è possibile”.

La giamaicana Kimberly Williams ha vinto la medaglia di bronzo realizzando il primato personale con 14.62m. Nella sua serie ha fatto registrare un secondo miglior salto da 14.59m.

Per la seconda volta in una gara indoor dieci donne hanno saltato oltre la barriera dei 14 metri. L’azzurra Dariya Derkach si è piazzata quindicesima con 13.67m (con un secondo miglior salto da 13.61m).

60 ostacoli maschili

Grant Holloway ha eguagliato il suo primato del mondo indoor fermando il cronometro in 7”29 nella semifinale dei 60 metri ostacoli prima di vincere la finale in 7”39 davanti a Pascal Martinot Lagarde (7”50) e a allo statunitense Jarret Eaton (7”53). Holloway ha vinto il secondo oro iridato dopo il successo ai Mondiali all’aperto sui 110 ostacoli nel 2019.

Lo statunitense, che aveva stabilito il record del mondo lo scorso anno a Madrid con 7”29, è imbattuto da 57 gare consecutive dal 2014 quando aveva 16 anni.

Grant Holloway: “So di cosa sono capace. Il record in semifinale non è una sorpresa per me. E’ una grande sensazione battere il record del mondo e potermi chiamare di nuovo campione del mondo

Martinot Lagarde continua la sua tradizione vincendo la quarta medaglia della sua carriera ai Mondiali Indoor (tre argenti nel 2014, 2016 e 2022 e un bronzo nel 2012).

Jarrett Eaton ha raggiunto il secondo podio consecutivo ai Mondiali Indoor vincendo il bronzo in 7”53 davanti al campione europeo under 23 Asler Martinez (7”57).

Il campione uscente Andy Pozzi non si è qualificato per la finale dopo essersi piazzato al quarto posto in 7”60 nella prima semifinale. L’azzurro Hassane Fofana ha migliorato il personale di un centesimo con 7”65. Agli Assoluti di Ancona aveva eguagliato il personale dopo quattro anni.

Hassane Fofana: “Ho perso l’equilibrio. Mi dispiace perché è vero che la finale era fuori portata ma si poteva scendere ancora. Sono comunque contento del personale, frutto dei primissimi mesi di lavoro con Alessandro Vigo in Spagna”.

E’ servito addirittura il sorteggio per decidere l’ultimo posto tra i finalisti dopo che il britannico David King e il giapponese Shusei Nomoto avevano corso la semifinale nello stesso tempo al millesimo di secondo con 7.565. La fortuna ha premiato King, che successivamente si è classificato al sesto posto in finale in 7”62.

Salto in lungo femminile

Grande emozione per il pubblico serbo per la conferma di campionessa del mondo al coperto Ivana Spanovic Vuleta, che ha bissato il successo di quattro anni fa a Birmingham 2018 vincendo con la migliore prestazione mondiale dell’anno di 7.06m per gioia del pubblico serbo in delirio. Nella sua serie ha realizzato anche un secondo miglior salto da 6.89m.

Per Vuleta è il primo salto a livello mondiale oltre la barriera dei 7 metri. Sulla pedana della Stark Arena aveva vinto il titolo europeo agli Europei indoor nel 2017 con 7.24m, terza migliore prestazione all-time.

Ivana Vuleta: “Avevo il compito di difendere il titolo mondiale. La medaglia è stata come la ciliegina sulla torta. Non è stato facile gareggiare davanti al pubblico di casa. Sento di aver realizzato il mio sogno di aver vinto la medaglia d’oro nel mio paese. Ho regalato un grande spettacolo al pubblico”.

La nigeriana Ese Brume ha vinto l’argento con 6.85m dopo i bronzi ai Mondiali di Doha 2019 e alle Olimpiadi di Tokyo 2021.

Lorraine Ugen ha realizzato solo due salti validi da 6.82m e 6.78m ma è stato sufficiente per portare a casa il bronzo mondiale cinque anni dopo l’argento agli Europei Indoor nello stesso impianto.

Larissa Iapichino si è piazzata al decimo posto con 6.57m, miglior misura di una serie che comprende anche un salto da 6.55m e un nullo molto lungo. La fiorentina seguita in tribuna dal papà e allenatore Gianni, sta cambiando molti aspetti della sua preparazione e ha bisogno di tempo per tornare ai suoi migliori livelli ma è ancora molto giovane e questa esperienza internazionale è un’altra tappa della sua crescita.

Larissa Iapichino: “Purtroppo non è la prima volta che faccio un nullo millimetrico e parecchio lungo. Il 6.68m per accedere ai salti di finale non era una prestazione semplice al mio primo mondiale. Penso di essermi divertita. E’ stata un’esperienza unica ed emozionante. In mezzo alle migliori del mondo me la sono goduta. Concludo questa stagione indoor avendo imparato tanto, e dopo tanti cambiamenti. Sono sicura che le gare outdoor mi riserveranno più soddisfazioni”.

1500 metri maschili

Il ventiduenne etiope Samuel Tefera ha vinto il secondo oro consecutivo ai mondiali al coperto, stabilendo il record dei campionati con 3’32”77. Tefera ha battuto in volata il campione olimpico Jakob Ingebrigtsen, che si è dovuto accontentare della medaglia d’argento con 3’33”02. Tefera si è preso una rivincita nei confronti del norvegese, che gli aveva strappato il record mondiale indoor un mese fa a Lievin.

Il keniano Abel Kipsang si è aggiudicato la medaglia di bronzo con il personale stagionale di 3’33”06 battendo l’etiope Teddesse Lemi (3’33”59) e l’australiano Oliver Hoare (3’34”36). Il piemontese Pietro Arese si è battuto molto bene e ha concluso la gara all’ottavo posto in 3’37”60, a soli 31 centesimi dal record italiano di Ossama Meslek, realizzato a Birmingham con 3’37”29 in questa stagione.

Samuel Tefera: “La gara è stata molto difficile, ma sono contento perché sono di nuovo campione del mondo. Ho subito un intervento chirurgico al tendine d’Achille l’anno scorso. Non ho fatto molta attività durante la fase di recupero dall’infortunio ma mi sento di nuovo in buone condizioni. Sono pronto per questo tipo di gare”.

Jakob Ingebrigtsen: “Sono venuto qui per lottare per la medaglia d’oro. E’ stata una bella gara. Non mi sono sentito al meglio. Normalmente mi sento bene tra i 600 e gli 800 metri, ma non è successo oggi. Non sono al massimo della forma. Tefera ha corso meglio e ha meritato di vincere. Dopo avergli tolto il record, pensavo di essere più forte di lui”.

3000 metri maschili

L’etiope Selemon Barega ha vinto il titolo mondiale indoor su tale distanza dopo l’oro olimpico sui 10000m a Tokyo. Quattro anni fa il ventiduenne etiope vinse la medaglia d’argento sui 3000 metri. L’Etiopia ha fatto doppietta vincendo con il secondo posto di Lemecha Girma in 7’41”38. Marc Scott (primatista europeo indoor sui 5000 metri in 12’57”08) ha regalato alla Gran Bretagna la medaglia di bronzo in 7’42”02 davanti al keniano Daniel Simiu Ebenyo (7’42”97).

Sette atleti erano ancora in lotta per una medaglia alla campana dell’ultimo giro. Barega ha lanciato l’attacco decisivo a 200 metri dalla fine”.

Selemon Barega: “Sono venuto a Belgrado per fare la storia del mezzofondo etiope. Ho avuto una buona stagione invernale con molte gare veloci e mi sentivo pronto fisicamente e mentalmente. Con Girma abbiamo discusso della possibilità di fare gara di squadra per aiutarci a vicenda. Volevo tenere alto il ritmo ma ho dovuto rallentare per tenere le energie per lo sprint finale. Ho eseguito un buon piano. E’ stata un’altra grande esperienza per me”.

Marc Scott: “E’ una grande sensazione. Volevo regalare la prima medaglia alla Gran Bretagna. Abbiamo una squadra giovane. La gara è stata difficile ma ero pronto a tutto quello che poteva capitarmi. So di essere forte e veloce e l’ho dimostrato negli ultimi 200 metri”.

800 metri femmninili

La statunitense Ajée Wilson ha vinto la prima medaglia d’oro ai Mondiali Indoor in 1’59”09 dopo due argenti consecutivi a Portland 2016 e a Birmingham 2018. Wilson ha lanciato l’attacco decisivo con un allungo ad un giro dalla fine e un ultimo 200 metri in 29’09.

L’atleta del New Jersey vinse due medaglie d’oro mondiali giovanili ai Mondiali under 18 nel 2011 e a quelli juniores nel 2012 e due bronzi iridati all’aperto nel 2017 e nel 2019.

L’etiope Freweny Hailu (quarta alle Olimpiadi sui 1500m) ha vinto l’argento in 2’00”54 davanti all’ugandese Halimah Nakayi (2’00”66).

Ajée Wilson: “E’ straordinario tornare a casa con la medaglia d’oro dopo esserci andata vicina tante volte. E’ stata una vittoria emozionante. Continuo a pensare alle persone che mi hanno sostenuto per anni. Questa stagione ho lavorato molto bene. E’ emozionante finire la gara come ho fatto. E’ la fine di due stagioni difficili

Staffetta 4×400 femminile

Stephanie Ann McPherson ha portato alla Giamaica il titolo mondiale nella staffetta 4×400 in 3’28”40.

Femke Bol ha preso il testimone in quarta posizione e ha rimontato sul rettilineo finale regalando la medaglia d’argento all’Olanda in 3’28”57. Justyna Swiety Ersetic ha vinto un’altra medaglia con la staffetta 4×400 polacca che ha tagliato il traguardo in terza posizione in 3’28”59.

Gli Stati Uniti, che avevano vinto quattro delle ultime cinque edizioni dei Mondiali Indoor, si sono dovuti accontentare del quarto posto in 3’28”63 davanti alla Gran Bretagna (3’29”82) e al Belgio (3’33”61).

Staffetta 4×400 maschile

Kevin Borlée ha vinto un’altra medaglia con la staffetta 4×400 belga con una strepitosa frazione finale in 46”06”. La formazione del Belgio ha tagliato il traguardo in 3’06”52. Oltre a Borlée erano in gara Julien Watrin, Alexander Doom e il campione del mondo under 20 di Tampere 2018 Jonathan Sacoor.

La Spagna si è aggiudicata l’argento con 3’06”82 davanti all’Olanda (3’06”90).

Il medagliere finale

L’Etiopia ha vinto con 4 ori, 3 argenti e 2 bronzi davanti agli Stati Uniti (3-7-9), al Belgio (2-0-0) e alla Svizzera (1-2-0). L’Italia è tredicesima con 1 oro e un bronzo. La classifica per nazioni che tiene conto di tutti i piazzamenti da finale vede gli Stati Uniti al primo posto con 177 punti davanti all’Etiopia (76 punti), alla Giamaica (40 punt) e alla Spagna (36 punti).

L’Italia ha chiuso al quattordicesimo posto con 24 punti, miglior bilancio per finalisti dai Mondiali di Toronto 1993. Da sottolineare l’eccellente ottavo posto della Svizzera con 31 punti davanti alla Polonia (30).

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