L’Italia si é confermata tra le potenze dell’atletica mondiale piazzandosi al quinto posto nel medagliere con due ori e un argento. Si tratta del miglior piazzamento di sempre dell’Italia ai Mondiali Indoor migliorando il precedente miglior risultato che risaliva al sesto posto nell’edizione di Barcellona 1995. Mai gli azzurri avevano vinto due ori nella stessa edizione. L’Italia si é classificata al quinto posto nella placing table (classifica a punti che tiene conto dei piazzamenti tra i finalisti tra i primi otto) con 42 punti.

Gli azzurri sono in questo caso la prima nazione europea. Meglio dell’Italia hanno fatto soltanto USA (175 punti), Australia (55), Etiopia (44) e Cina (44). I finalisti azzurri sono stati dieci, soltanto uno in meno rispetto agli 11 di Glasgow 2024.

Da evidenziare, ovviamente, al di là dei numeri le parole dei principali vertici della federazione italiana.

Antonio La Torre (direttore tecnico Fidal): “Il senso di questa spedizione, e più in generale di questo mese di fuoco tra Europei e Mondiali indoor, è che siamo sul pezzo. Ci confermiamo nell’élite mondiale, oltre a essere una nazione di riferimento in Europa. Ormai indossiamo gli abiti di un’atletica che sa essere tra le migliori al mondo e dobbiamo continuare a tenerceli saldamente cuciti, con determinazione, senza dare nulla per scontato. A soli vent’anni Mattia Furlani va a segno nel suo primo evento globale dopo essere stato proclamato stella nascente da World Athletics nella scorsa stagione e ha saputo tenere botta alla pressione.

Per Andy Diaz dice tutto un dato: tre volte in azzurro e tre volte sul podio. L’argento di Zaynab Dosso è una bellissima medaglia, da protagonista in un contesto mondiale, con una continuità che non era scontata dopo Parigi. C’è una punta di rammarico per i risultati del peso, ma con un atteggiamento diverso di Fabbri e Weir rispetto ad Apeldoorn e da qui bisogna ripartire. Simonelli è un fenomeno, con pochi allenamenti è arrivato a un passo dal bronzo. In pratica anche stavolta metà della squadra è riuscita a raggiungere un piazzamento da finalista: in due nell’asta, Bruni e Molinarolo, giovani emergenti come Manuel Lando nell’alto e anche Idea Pieroni che hanno dimostrato di meritare la fiducia, ma va ricordato anche chi è andato vicino ai primi otto, ad esempio il ventenne ottocentista Giovanni Lazzaro. È il segno della consistenza della nostra Nazionale: siamo una cosa unica, con vitalità in tutti i settori, e questo ci dà grande soddisfazione”.

Stefano Mei (presidente Fidal): “Per la prima volta nella storia l’Italia vince due ori nella stessa edizione dei Mondiali indoor. È un altro tassello della fantastica avventura iniziata quattro anni fa. Ogni volta i ragazzi ci sorprendono, migliorano i record e sfatano i tabù. Non possiamo non essere soddisfatti di come riescono a gestire queste manifestazioni: è diverso l’approccio alla gara, il comportamento, ma soprattutto sanno che nessuno li giudicherà se le cose non vanno come si prevede. Questa medaglia d’oro Furlani se la meritava, dopo l’argento agli Europei indoor dove comunque aveva fatto la migliore serie della gara ed era mancato un centimetro.

Credo che Mattia sia un predestinato e non è una fortuna, perché tutti si aspettano da lui qualcosa in più, ma dà la sensazione di non preoccuparsi mai. Nel triplo Andy Diaz ha vinto con ampio margine, è in forma strepitosa, mentre Zaynab Dosso era sorvegliata speciale per la prima volta, ha dato molto anche nei turni precedenti e in finale è partita meno bene del solito, però non possiamo lamentarci di un secondo posto mondiale. Ci sono anche i quarti posti, di Fabbri e Simonelli, ma l’atletica è uno sport straordinariamente difficile, con più di duecento nazioni, e ognuna può vincere una medaglia. Non ci dimentichiamo che qui mancavano i nostri campioni olimpici di Tokyo 2021 e anche Nadia Battocletti. Possiamo essere più che contenti”.

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