Road to Tokyo: Andrea Dallavalle

La nuova dimensione internazionale del triplista azzurro

I Campionati Italiani Assoluti ci hanno regalato un bellissimo spettacolo sulla pedana del triplo maschile con due atleti sopra i diciassette metri, Andrea Dallavalle e Simone Forte, con il primo in particolare capace di atterrare a 17,35, che ha migliorato il suo precedente personale di 40 centimetri ma, soprattutto, gli ha spalancato le porte per la partecipazione ai suoi primi giochi olimpici.

Andrea è un giovane atleta di Piacenza, compirà 22 anni il 31 ottobre prossimo, ed è emerso all’attenzione generale nel 2017 quando conquistò la medaglia d’argento, a Grosseto, agli Europei Juniores con la misura di 16,87 che, allora, gli valse anche la qualifica diretta per i mondiali del 2017 a Londra.

Ma, a quei mondiali, il triplista piacentino non partecipò perché fu ritenuto, per scelta tecnica del suo staff, che fosse per lui troppo presto affrontare una competizione così importante a livello assoluto.

Due anni dopo, però, grazie ad una buona stagione 2019, si qualificò per i mondiali di Doha dove non fu particolarmente brillante, uscendo in qualificazione con il peggior salto di tutti i partecipanti.

Solo esperienza quindi, ma sempre molto positiva e adesso l’atleta è entrato in una nuova dimensione, per cui le sue ambizioni per il Giappone saranno certamente diverse.

Siamo contenti, allora, di poterci far raccontare da lui qualche sua emozione personale in questo importante frangente, così ricco di soddisfazioni.

Ciao Andrea, grazie per la disponibilità. È un momento d’oro per i triplisti italiani, in una giornata in 3 sopra i 17m. Pensi che si stia sviluppando un movimento di saltatori?

È da tanto tempo che il triplo non vedeva tre atleti sopra i 17m e altri atleti che possono superarli. Fa sicuramente bene per la competizione, quando si alza il livello diventa tutto più emozionante e divertente, sia per chi guarda le gare che per chi sta in pedana. È sicuramente di stimolo per molti ragazzi.

Tuo fratello è stato finalista agli europei di Rieti 2013, c’è competizione tra di voi?

Finché si è allenato ci confrontavamo abbastanza riguardo ai nostri risultati. Ci divertivamo parecchio, ma non c’è mai stata una rivalità accanita fra noi due, anzi, ci siamo sempre sostenuti tantissimo a vicenda. 

Andrea Dallavalle (foto FIDAL)
Andrea Dallavalle (foto FIDAL)
Come e quando hai iniziato a fare atletica?

Io ho iniziato all’età di 5 anni, quasi per gioco, poi l’atletica mi è piaciuta sempre di più e continuo a divertirmi.

C’è qualcuno a cui ti ispiri?

Come atleta in sè, per come rappresenta l’atletica e per come si comporta, Christian Taylor penso sia uno degli atleti da cui ognuno dovrebbe prendere esempio. Simbolo di umiltà e duro lavoro, che nonostante i tantissimi titoli vinti non ha mai smesso di lavorare, senza mai montarsi la testa.

Come atleta che sogno di raggiungere sicuramente Fabrizio Donato: rimane certamente un esempio per ogni triplista italiano, ma anche da stimolo per i risultati che ha ottenuto.

Hai superato il muro dei 17m con grande stile, un personale di ben 40cm. Te lo aspettavi? Che cosa hai provato?

Finalmente sono riuscito ad abbattere questa barriera che mi tormentava da tempo. Un personale di 40cm in realtà non me l’aspettavo, ma sicuramente puntavo al minimo olimpico che già sembrava un limite lontanissimo.

Essere atterrato a 17.35 è un’emozione indescrivibile, quasi ancora non ci credo. La mia esultanza racchiude tutto questo, dall’incredulità, all’emozione, al duro lavoro che c’è stato dietro a questo risultato.

Andrea Dallavalle (foto Grana/FIDAL)
Andrea Dallavalle (foto Grana/FIDAL)
Olimpiadi di Tokyo, cosa ti aspetti?

Parlare di Olimpiadi di Tokyo mi fa sinceramente ancora strano, ma cercherò di realizzare nel prossimo periodo. Punterò a fare una bella gara, cercando di confermare questo risultato appena fatto, per onorare la maglia azzurra in una competizione così importante, che ogni atleta sogna fin da bambino.

Quali saranno le tue prossime uscite?

Attualmente stiamo ancora cercando di capire come gestire il prossimo periodo. Vedremo se fare o meno gli assoluti di Rovereto, visti gli Europei U23 di Tallinn dove vorrei lasciare il segno e ovviamente le Olimpiadi, dove vorrei arrivare in ottima forma.

Ad oggi, qual è il tuo ricordo più bello legato all’atletica?

Sicuramente attualmente i campionati italiani appena fatti: la prima volta sopra i 17m, il minimo Olimpico, raramente ho provato delle emozioni così forti in pedana, rischiando quasi le lacrime. D’altronde è questo che porta ogni atleta ad allenarsi: vivere un momento così emozionante che ripaga ogni sforzo fatto in allenamento non ha prezzo.

Andrea Dallavalle (foto Grana FIDAL)
Andrea Dallavalle (foto Grana FIDAL)
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