Road to Tokyo: Dario Dester

Il giovanissimo specialista delle prove multiple non si pone limiti

Le prove multiple sono una particolare disciplina dell’Atletica in cui gli atleti devono affrontare, nello spazio di due giorni, diverse gare: 7 nell’ambito delle competizioni al coperto e ben 10 in quelle all’aperto.

Dario Dester è un giovanissimo specialista sia del decathlon che dell’eptathlon e proprio la scorsa settimana ha rappresentato l’Italia durante i campionati europei indoor, ottenendo un ottimo settimo posto finale.

Era la sua prima grande esperienza internazionale, al cospetto di alcuni mostri sacri della specialità tra cui, su tutti, il primatista del mondo nel decathlon, il francese Kevin Mayer, ed è proprio da questa gara che voglio cominciare la mia chiacchierata con l’atleta.

Ciao Dario, come è stato l’incontro con atleti così importanti e quali sono state le tue sensazioni?

Ciao, è stata un’emozione incredibile trovarsi in quella situazione in cui, all’inizio, ero un po’ intimidito perché stavo gareggiando contro atleti che hanno sempre rappresentato i miei punti di riferimento, quasi irraggiungibili.

Avevo paura, ad esempio, di incrociare lo sguardo con Kevin Mayer che consideravo alla stregua di un eroe che non si potesse toccare, ma poi, addirittura, è stato lui che è venuto da me per chiedermi come mai avessi le strisce tricolori disegnate, quelle legate al mio debutto in maglia azzurra e prima dell’inizio dell’ultima gara, quella dei 1000, mi ha anche chiesto quale tempo pensassi di poter fare per prendermi da riferimento.

Tutto molto bello, quindi, e alla fine ancor di più con il senso di enorme fratellanza che si crea sempre, con i tuoi avversari, per festeggiare il termine della competizione.

Dario Dester (foto Colombo/FIDAL)
Dario Dester (foto Colombo/FIDAL)
Per quanto riguarda proprio la gara, invece, eri partito benissimo, terzo dopo le prime tre prove della prima giornata, ma poi hai leggermente ceduto. Stanchezza o altro?

Il punto è che ho peccato un pochino di inesperienza nella misura in cui, dopo la terza gara, l’ultima della mattina, il getto del peso dove avevo anche fatto il mio personale, preso dall’adrenalina ho voluto rimanere nell’Arena invece che tornare in albergo a riposarmi.

Solo che è passato tantissimo tempo prima della competizione della sera, il salto in alto, e mi sono scaricato di testa per poi non riuscire ad esprimermi sui miei migliori livelli.

Poi, il secondo giorno, in effetti mi è calata un po’ di stanchezza perché in ogni caso avevo fatto l’eptathlon, meno di quindici giorni prima, agli italiani assoluti e due volte, in così poco tempo, alla lunga si sentono nei muscoli e nella testa.

Partiamo allora di quando hai cominciato con l’atletica e di come sei arrivato a una disciplina così complicata?

Ho cominciato molto presto, da bambino ovviamente per gioco e mi piaceva tantissimo il vortex per cui ho fatto anche qualche gara per poi, da cadetto a 14 e 15 anni, iniziare a fare il lancio del giavellotto.

Al 1° anno allievo, invece, la mia strada agonistica si è incrociata con quella di Sveva Gerevini che conoscevo sin da piccolissimo e che si allenava nel mio stesso campo sportivo di Cremona.

Sveva ha qualche anno più di me e già praticava le prove multiple, per cui ho cominciato ad appassionarmi a queste discipline, diciamo che lei è stata la mia musa ispiratrice.

Sveva Gerevini-Dario Dester (foto FIDAL Lombardia)
Sveva Gerevini-Dario Dester (foto FIDAL Lombardia)
Guardando i tuoi personali nelle varie prove, emerge che sei veramente forte nel salto in lungo al punto che, addirittura, a Torun hai ottenuto un risultato migliore, in quella che era una delle tue sette gare, rispetto all’azzurro che gareggiava nella prova singola di tale disciplina.
Non hai mai pensato di dedicarti solo a tale gara dove hai un personale, appena fatto quest’anno, di 7,68?

In effetti non ho mai allenato, nello specifico, il salto in lungo e mi viene naturale fare questi risultati ma devo confessarti che, se mi alleno per di più di due giorni sulla stessa specialità, comincio ad annoiarmi.

Mi piace tantissimo tutto quello che faccio e voglio progredire in ogni singola gara.

Quanti allenamenti fai a settimana, e lo schema è sempre uguale o cambiate ogni sette giorni, nel senso che magari dedicate più tempo ad alcune specialità e il successivo ciclo ad altre?

Mi alleno circa 9/10 volte alla settimana, con un giorno di riposo, ovviamente doppiando in alcuni giorni. Si cerca di lavorare su tutte le varie gare, ogni 7 giorni, seguendo anche la sequenza di quella che sarà poi la competizione reale.

Ovviamente non sono sempre sedute fatte con la massima intensità e, in funzione di vari fattori, ci sono anche giornate di recupero attivo, la cosiddetta rigenerazione sia fisica che mentale.

Lavori solo sulla forza naturale, in quanto il tempo è quello che è, o hai modo anche di fare sedute specifiche in palestra con i pesi?

Faccio anche i pesi pur se in maniera molto dinamica, perché i muscoli devono rimanere sempre molto reattivi vista, oltretutto, la diversità di sforzo che comportano le varie gare.

Il 2021 è iniziato benissimo, pur se faticosamente visto che hai fatto ben due eptathlon in 14 giorni con titolo italiano assoluto con record nazionale e settimo posto tra i grandi d’Europa, che sono poi anche del Mondo.
Hai solo vent’anni, ma te la senti di pensare già in grande e sognare la possibilità di andare subito quest’anno alle Olimpiadi?

Assolutamente si, non voglio nascondermi e trovo sia giusto e doveroso provarci anche se è molto difficile perché vanno solo 24 atleti, e il minimo olimpico è proibitivo, essendo per il decathlon di 8350 punti, vale a dire un abisso dal mio personale di 7655, e anche ben più alto del record italiano di Poserina che è di 8169 punti.

Ma c’è pure il ranking, i piazzamenti nelle gare, per cui voglio essere positivo e mi allenerò con ancor più impegno per provare a raggiungere un traguardo quasi impossibile.

Quando sarà il tuo debutto all’aperto nel decathlon?

Non so ancora dirtelo con esattezza, per vari motivi anche legati alla pandemia, ma potrebbe essere, presumibilmente, il 24-25 aprile a Lana (Bolzano) nell’ambito del circuito Multistars, meeting internazionale e tappa italiana del World Athletics Challenge di prove multiple.

Oltre ad essere un super atleta so che sei un ragazzo che tiene molto allo studio. Sei iscritto all’Università?

Si, frequento il 2° anno del corso di laurea in Giurisprudenza all’Università Statale di Brescia.

Grazie Dario, in bocca al lupo per tutto e grazie anche al Gruppo Sportivo dei Carabinieri, di cui l’atleta fa parte, che ci ha gentilmente concesso l’autorizzazione per l’intervista.
Dario Dester (foto Colombo/FIDAL)
Dario Dester (foto Colombo/FIDAL)
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